Apertura della seduta del Consiglio regionale odierno con l’intervento del consigliere Sandro Bisonni che ha annunciato il suo abbandono del gruppo Movimento 5 Stelle. “Come avrete letto sulla stampa – ha detto – ho appreso attraverso un email, dello staff di Grillo, che è stato adottato un procedimento di espulsione nei mie confronti. Una semplice email, che appare irrispettosa nei confronti della dignità umana, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che mi hanno votato. E’ incomprensibile. Pur riconoscendomi nei principi fondanti del movimento e nei contenuti della Carta di Firenze, ritengo doveroso lasciare il gruppo. Credo che il Movimento abbia perso però molti dei suoi principi, soprattutto quelli di garanzia. Ho deciso di non avvalermi del diritto di poter presentare ricorso. Rispetto gli impegni presi. Lascio l’Aula ringraziando tutti i consiglieri del gruppo con i quali ho lavorato bene in questi mesi”. Solidarietà da parte di quasi tutti i rappresentanti consiliari (Carloni, Zura Puntaroni, Jessica Marcozzi, Luca Marconi, Boris Rapa, Elena Leonardi). Il capogruppo del Pd, Gianluca Busilacchi ha parlato di “preoccupazione delle forze democratiche per la piega che sta prendendo la situazione politica. Queste purghe e queste epurazioni incrinano il quadro democratico”.
“Ancora non conosciamo le motivazioni ufficiali del provvedimento, se le segnalazioni effettuate siano così gravi – ha detto Romina Pergolesi – ma abbiamo invitato Bisonni a non arrendersi ed a difendersi”. Anche Pierluigi Fabbri ha evidenziato che si è in attesa di chiarire la situazione, “l’unica cosa certa è che si tratta di fattori esterni al fatto di essere consigliere regionale” ed ha, comunque, ribadito la validità dell’azione politica generale svolta dal Movimento in questi anni. Dopo gli interventi, il consigliere Bisonni ha lasciato l’Aula. Come dichiarato, aderirà al gruppo misto.
Il capogruppo della Lega Nord Luigi Zura Puntaroni ha definito “inaccettabile” il comportamento dei vertici del movimento pentastellato. “Mi fa piacere che Bisonni rimanga in Consiglio regionale – ha osservato Luca Marconi (Udc-Popolari Marche – bisogna riconquistare il primato degli eletti, le piazze hanno tentato di delegittimarci e anche questo rientra nel gioco democratico, ma le istituzioni elettive sono la base della democrazia”. “Massima solidarietà” da Boris Rapa (Uniti per le Marche). “Non conosciamo i motivi della sospensione – ha fatto notare il capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi -, M5s doveva essere il partito della trasparenza, ma questa vicenda è tutto il contrario”. “La trasparenza c’è – ha replicato il consigliere regionale stellato Piergiorgio Fabbri – perché stiamo parlando liberamente, le decisioni vengono prese alla luce del sole, uno vale uno. Forse alla base di questa vicenda ci sono motivi personali”. Elena Leonardi (Fdi-An) si è unita ai colleghi che hanno espresso solidarietà, “con Bisonni abbiamo condiviso molte battaglie” e ha rivendicato “la dignità di questa assemblea”. Vari gli attestati all’ex stellato, che dopo il suo intervento si è fermato vicino all’uscita dell’aula: anche l’assessore Moreno Pieroni, il consigliere regionale di Fi Piero Celani e il vice presidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi sono andati a stringergli la mano. «Oggi è il giorno di Sandro Bisonni, domani chissà a chi toccherà la ghigliottina cinque stelle – scrive la senatrice del Pd Camilla Fabbri sul suo profilo facebook – Piuttosto che esporsi davanti al tribunale Grillo-Casaleggio, avendo appreso per mail dell’apertura di un procedimento di espulsione a suo carico, Bisonni ha scelto di lasciare il gruppo. Le ragioni di questo nuovo caso restano ignote. Dopo la vicenda Quarto, tutt’altro che chiarita anche rispetto al ruolo giocato dai vertici del Movimento, una nuova epurazione testimonia quale idea di partecipazione democratica appartenga ai cinque stelle. Ed è un’idea che coinvolge cittadine e cittadini, chiamando in causa il principio istituzionale della rappresentanza democratica che è, in quanto tale, patrimonio collettivo – sottolinea – Trasparenza, legalità e partecipazione erano i valori sbandierati da Grillo e Casaleggio, almeno quando in loro divampava la sacra scintilla della guerra alla casta, la quale avrebbe incendiato la politica e i suoi palazzi. Oggi quell’incendio è ridotto a un pugno di fiammiferi e tanta, tanta cenere».
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E” stato espulso, vai a casa, altro che solidarietà non rappresenta più nessuno, uno nella vita deve essere coerente!
Ma nn è che caso, per puro caso, il M5S come partito politico si trova in un piccolissimo momento di annebbiamento?
Quasi meglio d’un Comitato Regionale dello storico CLN, e su facebook si gareggia con Radio Londra.