di Monia Orazi
Musica, poesie e dolci ricordi per Simone, il ragazzino dagli occhi color del cielo che amava disegnare, scherzare con i compagni e sognava di fare l’alberghiero. Una vita finita tragicamente la notte di Natale dell’anno scorso, quella di Simone Forconi, che questa mattina è stato ricordato di fronte alla platea degli alunni della scuola media Tacchi Venturi, durante una mattinata densa di ricordi e commozione, dai compagni della terza E, ormai alle superiori, dagli alunni di tutte le altri classi della scuola, dagli insegnanti, in apertura il saluto del preside Sandro Luciani e della vicepreside Rita Serrani. In prima fila il papà Enrico, i nonni, la zia, accanto a loro una sedia vuota, a simboleggiare la presenza assenza della mamma, Debora Calamai, che uccise il figlio a coltellate. “Caro Simone è già passato un anno da quando non sei più con noi, ci mancano tantissimo i momenti insieme a te, i tuoi abbracci, i tuoi scherzi, le tue battute, ma soprattutto l’affetto che ci davi ogni giorno, ricordo ancora il nostro ultimo giorno insieme quando ci divertivamo a scherzare e ballare, tutto questo grazie a te – ha detto Giorgio, uno dei compagni di classe – i primi tempi sono stati i più amari, non riuscivamo a credere che non avremmo più rivisto il tuo sorriso ed i tuoi bellissimi occhi azzurri, c’era solo rabbia e tristezza, ma ora abbiamo capito che questa situazione non poteva aiutarci in nessun modo a riportarti tra noi. Questa tragedia ci ha fatto tanto crescere, anche se non ci sei più, sarai sempre nei nostri ricordi”. Ha aggiunto un altro compagno di scuola: “Ciao Simone, te ne sei andato quando eri ancora un fiore, è difficile dimenticare, ma sappiamo che sei sempre con noi, aiutaci piccolo fiore”. I ragazzi e le ragazze con cui condivideva la vita quotidiana in classe sono andati davanti a tutti ricordando i due nomignoli con il quale lo chiamavano “Volpe” o “Toro”, le sue risate, i suoi sorrisi, la gioia di vivere di un ragazzino spensierato della sua età. Una tragedia quella della notte di Natale dello scorso anno che ha segnato la comunità settempedana, come ha ricordato anche monsignor Antonio Napolioni, futuro vescovo di Cremona, che ha celebrato la messa dopo la mattinata animata dai canti e dalle poesie dei ragazzi.
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Amore R.i.P