di Ugo Bellesi
Nella sala Giunta del Comune di Civitanova, come vuole una tradizione ormai consolidata, l’Accademia Italiana della Cucina, per ricordare la figura del comm.Vincenzo Perini, già delegato regionale dell’Accademia, ha premiato i migliori cinque ristoranti di pesce delle Marche che nel 2015 si sono distinti per la promozione delle ricette tipiche ed in particolare del brodetto. Questi i vincitori del “Premio Perini 2015”: ristorante “Emilia” della Baia di Portonovo per la provincia di Ancona, ristorante “Il Galeone” di Fano per la provincia di Pesaro, ristorante “Il Caminetto” di Porto San Giorgio per la provincia di Fermo, il ristorante “Da Federico” per la provincia di Ascoli e il ristorante “La Greppia” per la provincia di Macerata. Ha presenziato la cerimonia il vice sindaco Giulio Silenzi che ha ricordato la figura di Vincè Perini che tante iniziative aveva promosso per valorizzare le eccellenze del territorio e i piatti tipici della tradizione. Egli si è poi soffermato sulla necessità di valorizzare la gastronomia puntando sulla qualità, perché attraverso la qualità si promuove il turismo. Ed in questo senso ha fatto appello alla sensibilità dei ristoratori per valorizzare i piatti della tradizione. Lo stesso vice sindaco ci ha tenuto poi a consegnare la targa del “Premio Perini” alla titolare del ristorante Emilia che rappresenta una bandiera per tutta la ristorazione della Baia di Portonovo. Gli altri premi sono stati invece consegnati ai titolari dei ristoranti dal coordinatore regionale dell’Accademia, Mauro Magagnini, e dai delegati di Pesaro, Macerata e Ascoli.
Conclusa la premiazione si è dato vita ad una interessantissima tavola rotonda sui problemi della pesca e della ristorazione con la partecipazione del prof.Corrado Piccinetti, direttore del Laboratorio di biologia marina di Fano, dell’avv.Giuseppe Micucci, membro del consiglio della Camera di commercio di Macerata, e del grande esperto del commercio di pesce, Primo Recchioni, titolare di un’azienda che vanta cento anni di attività. Ha aperto i lavori il prof.Piccinetti che ha tracciato un quadro della situazione della pesca abbastanza preoccupante dal momento che, anche a causa delle imposizioni che vengono da Bruxelles, tese a ridurre la quantità di pescato per tutelare la fauna ittica, sono sempre meno le imbarcazioni da pesca e di conseguenza si riducono le catture di pesce con il risultato che sui banconi di vendita delle pescherie finiscono sempre più grandi quantità di pesce pescato in altri mari, quelli del nord in particolare. L’avv.Micucci invece ha puntato il dito sul fermo pesca che dovrebbe essere regolamentato diversamente per favorire il mondo della pesca locale soprattutto durante la stagione di maggior afflusso turistico. Ha poi ricordato le iniziative della Camera di commercio per promuovere il consumo di pesce anche attraverso incontri con le scuole, degustazioni, conferenze e incentivi vari come la visita dei pescherecci da parte degli studenti. Lo stesso Micucci ha quindi sottolineato che a causa di impedimenti burocratici, molte iniziative interessanti non vengono realizzate, come ad esempio la costruzione di una bilancia da pesca da installare a ridosso del porto anche come attrazione turistica, o come la realizzazione di tour turistici in mare con comitive di villeggianti che trascorrono la giornata sui pescherecci mangiando pesce appena pescato.
Invece Primo Recchioni ha incentrato il suo intervento sulla necessità di far comprendere ai consumatori la necessità di rispettare la stagionalità del pesce. Infatti se si chiedono, sia da parte dei cittadini che dei ristoratori, specialità che non sono in produzione sufficiente in Adriatico, il risultato è quello di incrementare le importazioni dall’estero. Così a novembre non si possono chiedere le cozze che in Adriatico sono fuori stagione per cui si finisce per consumare cozze che vengono dalla Spagna. Analogo discorso per i gamberi e gli scampi che poi sono importati da altre nazioni. Lo stesso Recchioni si è poi divertito a raccontare numerosi episodi relativi ai periodi migliori in cui consumare determinate specialità di pesce, tanto che ad esempio i gamberi migliori, come pezzatura, si catturano quando c’è la luna nel mese di giugno. Ai tanti problemi sollevati ha risposto esaurientemente il prof.Piccinetti ricordando ad esempio che non è facile individuare la stagionalità dei pesci dal momento che questo elemento, appunto la “stagionalità”, varia da una zona all’altra, anche dall’alto Adriatico rispetto all’Adriatico del sud. Non solo se c’è la stagionalità di un tipo di pesce, non vuole dire che ci sia anche per tutte le altre specie, che hanno stagionalità diverse. Per cui è difficile scegliere il fermo pesca migliore per tutte le specie. Inoltre non è vero che il fermo pesca si adotta quando avviene la riproduzione. Il fermo pesca si introduce soprattutto per salvaguardare il novellame. Positiva si è rivelata l’iniziativa di bloccare per un anno la pesca nella fossa di Poma dove si concentra un’alta produzione di ottimi scampi. Per quanto riguarda le importazioni di pesce dall’estero, queste spesso sono condizionate dal minor costo di alcune specialità che vengono da alcuni paesi che ne sono grandi produttori.
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Sempre il numero uno……bella soddisfazione Massi! !!!!
Complimenti Massi !!!!
Complimenti Massimiliano
Premio meritatissimo
Complimenti
Grandi! Massimiliano Gigli Luca Cardelli
Grande Massi!!!!