Messale rubato ad Apiro,
90 anni dopo ritrovato a New York

LA STORIA - Nel 1925 un prezioso libro liturgico è sparito dalla chiesa di Sant'Anna, è stato rinvenuto in una biblioteca della Grande mela. In corso una rogatoria internazionale per ricostruire come ci sia arrivato e per chiederne la restituzione volontaria

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Un messale

Un messale

 

di Gianluca Ginella

E’ il 1925, qualcuno entra nella chiesa di Sant’Anna, nella frazione di Frontale ad Apiro e ne esce con un antico e prezioso messale. Novant’anni più tardi il libro liturgico è a New York, in una nota biblioteca pubblica. La scoperta è dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona, ora la procura di Macerata ha avviato una rogatoria internazionale e preso contatti con le autorità Usa per accertare sia come il libro trafugato ad Apiro sia finito a New York, sia per valutare la riconsegna volontaria.

Il messale di San Domenico Loricato, realizzato nel 13esimo secolo, era sparito dalla chiesa di Sant’Anna di Apiro nel 1925 e da allora se ne erano perse le tracce. Qualcuno lo aveva rubato e nel giro di 90 anni il messale ha attraversato l’oceano fino ad arrivare a New York, in una nota biblioteca della Grande mela. Con la nascita di internet la biblioteca ha pure pubblicato sul proprio sito internet le immagini del messale, perché pezzo artistico particolarmente apprezzato e prezioso. A scoprire dove fosse finito sono stati i carabinieri del Nucleo di tutela patrimonio artistico di Ancona che hanno informato la procura di Macerata. Il procuratore Giovanni Giorgio e il sostituto Stefania Ciccioli, hanno avviato una rogatoria internazionale e in contatto con le autorità statunitensi vogliono approfondire come il messale sia arrivato nella biblioteca, quando, da chi è stato portato. Inoltre la procura vuole verificare se vi siano i presupposti per la riconsegna volontaria del prezioso libro liturgico nel contesto dei rapporti di cooperazione giudiziaria tra l’Italia e gli Stati Uniti. San Domenico è detto Loricato per la corazza che portava per penitenza, originario di Cagli, è stato priore di San Emiliano a Congiuntoli e in seguito a San Vicino.



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