di Gianluca Ginella
Quattro anni per l’incendio al deposito della Futura Conglomerati srl di Potenza Picena e 150mila euro di provvisionale per la parte civile. Questa la sentenza per Saverio Caputo, il muratore di 46 anni di Cosenza che il 26 giugno scorso ha dato fuoco ad uno stabilimento industriale dell’azienda perché, come ha poi spiegato in un interrogatorio davanti al pm, si sentiva esasperato dai rumori e dai cattivi odori che venivano dalla ditta, che si trova vicino a dove risiede l’uomo, in contrada Molino (leggi l’articolo). Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Stefania Ciccioli, Caputo (che si trova in carcere) avrebbe usato per appiccare il rogo due taniche di plastica con dentro della benzina con cui poi aveva cosparso il pavimento dello stabilimento, in seguito aveva collegato con un ordigno artigianale le taniche e provocato tre esplosioni. Le fiamme che si erano generate avevano avvolto una tettoia. In tutto 300 metri quadrati che erano andati distrutti. Oltre a questo le fiamme avevano bruciato alcuni bancali e tre mezzi (una motopala, un muletto e un autocarro).
Il danno stimato dall’accusa era stato di 100mila euro. In seguito alle indagini della procura, Caputo era stato individuato come il presunto responsabile dell’incendio e l’uomo era stato arrestato. Oggi si è svolto il processo con rito abbreviato. L’uomo, assistito dall’avvocato Alessandro Ciarrocchi, è stato condannato a 4 anni per l’accusa di incendio, mentre è stato assolto dall’accusa di aver invaso la sede della ditta, mentre il reato di danneggiamento è stato dichiarato assorbito in quello di incendio. Questa la sentenza decisa dal gup Enrico Zampetti che ha disposto una provvisionale di 150mila euro alla Futura Conglomerati, azienda che si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Piergiorgio Moretti. Caputo si trova nel carcere di Camerino.
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