di Sara Santacchi
Rischiano di rimanere a casa 121 dipendenti dell’azienda calzaturiera Fabi di Monte San Giusto. Una doccia gelata per quasi la metà dei lavoratori di una delle più note aziende di moda a livello nazionale e non solo. Sono state attivate le procedure di mobilità per oltre 100 lavoratori considerati in esubero. “La situazione desta molta preoccupazione – afferma Vincenzo D’Alessandro, segretario generale della Filtem, sindacato di categoria del settore calzaturiero – Il segnale che ci fossero delle difficoltà è emerso lo scorso anno quando a dicembre l’azienda ha chiesto una cassa integrazione straordinaria, avviando una procedura di mobilità eccezionale per i lavoratori che si avvicinavano alla pensione, allo stato attuale la situazione è diversa”. Ai dipendenti, infatti, l’azienda non riuscirebbe a garantire il reimpiego al termine del programma di riorganizzazione. “I cambiamenti previsti dalla nuova legge sugli ammortizzatori sociali non facilitano le cose – spiega D’Alessandro – E’ stato ridotto il numero e aumentato il costo degli stessi per cui ciò rende meno semplice il percorso per le aziende, rispetto a quello precedente”. Tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima è stato programmato un incontro tra i sindacati e l’azienda per comprendere le cause che avrebbero portato a questa decisioni e soprattutto verificare la possibilità di altre soluzioni è stato fissato nei prossimi giorni un confronto tra i sindacati e l’azienda “Si avvia un percorso nel quale abbiamo 75 giorni per prendere accordi con i vertici e gli enti locali per la decisione migliore – spiega il segretario generale – Dobbiamo innanzitutto capire le dinamiche aziendali. La cosa più importante è che ci sia buon senso e collaborazione. Si tratta di un’impresa che non ha mai comunicato con i sindacati, dal momento che ha sempre goduto di grande salute, quindi è una situazione nuova da affrontare anche per i vertici della stessa. In questo senso deve esserci umiltà da parte di tutti per confrontarci e affrontare il problema al meglio”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Peccato. Speriamo si risolva tutto per il meglio.
E il nostro caro amico Renzi dice che la ripresa è in atto ……
Peccato è un’ azienda favolosa
Senza la russia é dura
….e sentire persone che si lamentano di lavorare troppo che sono stanche a 8ore al giorno 5 giorni a settimana con uno stipendio superiore a 1000 €!!da mettersi le mani tra i capelli
Anche questi sono segnali di ripresa ????????????????????????
va tutto bene ragazzi!Lo dice Renzi…credeteci!
Infatti….. Sta facendo delle manovre per salvare l’Italia !!!! Tranquilli!!!!!!
non va tutto bene, ma qualcosa va meglio
Bravo Aldo, è una ditta seria di imprenditori corretti ed attenti. Non è facile fare certe scelte ma è facile parlare. Sicuramente faranno davvero di tutto per sistemare le cose, spero anche io che presto si possa risolvere al meglio
e il jobs act vola………secondo me licenziano per riassumere con le mirabilanti garanzie del jobs act renziano.
Caro Antinori se lei conoscesse che tipo di persone sono i Fabi sicuramente avrebbe evitato di dire una stupidaggine del genere! Penso che la correttezza sia stata sempre una qualità che ha contraddistinto e contraddistingue questa famiglia di imprenditori che purtroppo sta attraversando un momento di difficoltà. Sono certo che a breve sistemeranno tutto nel migliore dei modi, quantomeno é il mio augurio!
Speriamo che tra le motivazioni della FABI non si tratti di delocalizzare parte della propria lavorazione calzaturiera all’estero, procedura purtroppo adottata ai soli fini commerciali e speculativi da moltissime aziende che ha comportato e comporta tuttora la perdita di molti posti di lavoro e non tutela il vero Made in Italy. Se vogliamo salvarci le produzioni manufatturiere devono ritornare e rimanere integralmente in Italia. Le Aziende manufatturiere italiane sono 2e in classifica per fatturati (dopo la Germania) ma hanno delocalizzato gran parte delle lavorazioni all’estero creando un gravissimo danno alla collettività.
il dato saliente e’ che 121 persone rischiano di stare a spasso….aldila’ del valore umano e morale dell’imprenditore…
Speriamo che, dopo i tanti cazzotti sui denti che da almeno 10 anni prende il comparto calzaturiero (al di la delle favole, che ostinatamente raccontano, di fantomatica di ripresa sono, negli ultimi anni, centinaia i calzaturifici che hanno chiuso nelle Marche) questa situazione si rivolva, PER IL MEGLIO; e che l’occupazione di 121 persone sia garantita….