di Sara Santacchi
Dopo la gara saltata all’ultimo momento contro il Savona (leggi l’articolo), che per la Maceratese avrebbe rappresentato l’esordio stagionale allo stadio Helvia Recina, la rosa a disposizione di mister Bucchi è tornata ad allenarsi oggi pomeriggio avendo come unico obiettivo sabato, quando arriverà la Lucchese. A dare la carica alla squadra è il difensore Riccardo Fissore, piemontese, classe 1980, con una lunga carriera alle spalle in cui ha vestito anche la maglia dell’Inter nel 2000. Oggi è la colonna portante della retroguardia biancorossa insieme a capitan Faisca.
Fissore come si trova a Macerata?
“Sicuramente bene. Mi sono subito ambientato ed era ciò che più mi interessava essendo tra gli ultimi arrivati. Sono entrato in punta di piedi, in un gruppo già formato che aveva fatto il ritiro e gran parte della preparazione. Ho avuto modo di vedere poco la città ancora perché il mio primo obiettivo è stata la squadra visto che la mia giornata ruota completamente intorno ad essa”.
Che idea si è fatto di questa Lega Pro in cui sembra regnare un clima d’incertezza.
“Alla fine a me non è interessato più di tanto che abbiano rinviato la gara col Savona. Certo, venivamo da una vittoria importante contro una squadra forte come la Lupa Roma e sarebbe stata la cosa migliore dare continuità alle partite e scendere in campo con quell’entusiasmo. Però, guardiamo il lato positivo: ci è servito per mettere benzina sulle gambe e recuperare chi non è ancora al pieno della forma o era infortunato”.
C’è grande attesa per la prima gara in casa, da parte dei tifosi, è importante questo aspetto per lei?
“Assolutamente sì. La prima partita in casa, poi, è una gioia per tutti anche perché la Maceratese è tornata in questa categoria dopo 42 anni quindi è comprensibile anche l’entusiasmo dei tifosi. Avere il loro appoggio è fondamentale e noi mettiamo l’entusiasmo in campo, i tifosi devono farlo sugli spalti”.
Quali sono i suoi hobby o le sue passioni?
“Adoro la pesca, ma ormai non riesco più a praticarla. Amo anche i cavalli e giocare a tennis, tutte passioni non conciliabili col calcio, alle quali quindi devo rinunciare. Mi piacere guardare film e restare a casa ad ascoltare buona musica”.
La sua squadra del cuore?
“Il grande Toro. Sono un tifoso sfegatato del Torino e sono contento di come sta andando negli ultimi anni, Ventura sta facendo un buon lavoro”.
Cosa fa prima di una partita per trovare la concentrazione?
“Mi isolo. Preferisco stare da solo e concentrarmi solo sull’incontro e ciò che dovrò fare”.
Lei ha giocato nell’Inter, nel 2000, che ricordi ha di quell’esperienza?
“Ricordi stupendi. Ero molto giovane e ho avuto la possibilità di giocare accanto a calciatori di primissimo livello dai quali ho cercato di imparare tanto. Ricordo che osservavo ogni minima mossa per cercare di prendere spunto, anche come si allacciavano le scarpe. Avere accanto giocatori come Javier Zanetti e Blanc mi ha fatto crescere tanto”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati