Tardella: “Titolare in Consiglio,
in panchina quando si parlerà di Rata”

MACERATA - La presidente biancorossa dopo il Consiglio comunale che ha votato per la sua permanenza: "Ero assente per lasciare l'assise libera di decidere sul mio caso. Così farò anche in futuro per discussioni legate alla squadra". Sulla Maceratese: "E' interesse di tutti che si giochi all'Helvia Recina e stiamo facendo il possibile, anche cablando lo stadio a nostre spese". Riguardo il campionato: "Solo ieri abbiamo saputo che le tessere del tifoso serviranno anche per le partite casalinghe e le stiamo stampando". Con lei gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni che plaudono la correttezza della procedura: "La Commissione presieduta da Maurizio Mosca ha dato prova di grande onestà intellettuale"

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Gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni con Maria Francesca Tardella

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Maria Francesca Tardella

 

di Claudio Ricci 

«Sono stata assente per lasciare l’assise libera di decidere sul mio caso serenamente. Se in futuro si dovessero porre delle questioni sulla Maceratese, avrò il buon gusto, come ho sempre fatto, di farmi da parte e assumere una posizione di neutralità». All’indomani del voto che le ha permesso di sedere tra i banchi del consiglio comunale scartando l’ipotesi di incompatibilità (leggi l’articolo), la presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella torna a parlare pubblicamente del caso sollevato dal capogruppo Udc Ivano Tacconi. «Il primo ringraziamento sentito va agli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni e Claudio Fileni per avermi aiutato in questa vicenda. Un grazie altrettanto forte va all’amministrazione perché ha saputo valutare la situazione non dal punto di vista politico ma giuridico e ringrazio anche quell’elettorato la cui volontà è stata rispettata e che oggi potrà essere rappresentato in assise. Ad oggi siedo in Consiglio scevra da imposizioni e recriminazioni e agirò per il bene della cittadinanza e con la determinazione che metto in tutte le cose».

Giancarlo e Massimo Nascimbeni_Tardella_Foto LB (2)Al fianco della numero uno biancorossa gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni che hanno presentato le controdeduzioni all’incompatibilità dopo l’avvio della procedura nel consiglio del 6 luglio. «Diverse erano le criticità presentate dall’ipotesi di incompatibilità – spiega Giancarlo Nascimbeni – Si parte dal principio di garanzia dei diritti dell’elettorato passivo sancito dall’articolo 51 della Costituzione. Un diritto che non può essere inibito da un dubbio così labile. Sono convinto che gli amministratori maceratesi non avrebbero mai votato a favore in presenza di una conclamata incompatibilità. Che di fatto non sussiste nè per la concessione dello stadio Helvia Recina, nè per la convenzione dell’impianto di Collevario, perchè in entrambi i casi la Tardella non è soggetto che entra in conflitto di interessi con il Comune e quindi con il suo incarico pubblico. Qualcuno ha parlato di un secondo caso Lube. Ma io credo che per l’impegno oneroso e personale che la presidente ha messo in questa iscrizione, anche solo pensare una cosa del genere è profondamente vergognoso e offensivo. Un plauso in tutta la vicenda va anche all’amministrazione che sta facendo di tutto per far trovare lo stadio pronto per la prima di campionato in casa. Inoltre devo dare atto di correttezza intellettuale alla Commissione Affari Istituzionali presieduta da Maurizio Mosca che ieri ha votato per l’esclusione delle ipotesi di incompatibilità».

Giancarlo e Massimo Nascimbeni_Foto LBMassimo Nascimbeni entra nel merito della questione Collevario, la più insidiosa per la presunta incompatibilità dato che la concessione dell’Helvia Recina è scaduta il 31 dicembre scorso e non è ancora rinnovata. «Anche a Collevario si parte dal principio che la Maceratese partecipa a servizi di interesse pubblico – spiega Massimo Nascimbeni – In ogni caso il Comune si è fatto carico del mutuo che la Maceratese ha contratto con la Banca della provincia di Macerata per sostenere i lavori di rifacimento del manto erboso e dell’impianto di illuminazione di un bene che rimarrà pubblico e quindi non riconducibile ad interessi personali». La Tardella aggiunge: «Vorrei anche rispondere ai dubbi mossi ieri da alcuni consiglieri. Non solo abbiamo partecipato alla gara regolaremente ma la società è stata talmente brava in sede di appalto da ricavare dal costo dei lavori anche un campo di calciotto che rimarrà proprietà del Comune. Ad oggi quello è un impianto fiore all’occhiello della città dove giocano circa 400 ragazzi». Le falle dell’impianto accusatorio alla compatibilità di Tardella non finiscono qui. «Per il principio di sussidiarietà orizzontale – continua Massimo Nascimbeni – ricordato anche dal segretario Giovanni Montaccini, è bene ricordare che nell’impianto di Collevario la società Maceratese (nel frattempo passata da dilettantistica ad srl per l’iscrizione in serie C) svolge attività a favore della collettività, perseguendo lo stesso interesse del Comune con fine di promozione dell’attività sportiva. Inoltre visto che i lavori sono finiti non rimane che la fase esecutiva e gestionale che non si configura come rapporto controllore controllato tra comune e società. Le fasi future non sono compito del Consiglio ma al massimo della Giunta. A questo si aggiunge che l’articolo 78 del Tuel sancisce l’istituto dell’astensione qualora in una votazione possano entrare questioni di eventuale incompatibilità».

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I lavori all’Helvia Recina

Rimane vacante la concessione dell’Helvia Recina non ancora rinnovata mentre i lavori per l’adeguamento dello stadio (che si aggirano tra i 500 mila e i 700 mila euro) vanno avanti. «Non sarò io ad affrontare il rinnovo della concessione ma l’amministratore delegato della società Marco Nacciarriti – dice Tardella che ha sostenuto personalmente le spese di iscrizione alla lega Pro – I costi saranno sicuramente onerosi ma è volontà di tutta la collettività che la Maceratese possa continuare a giocare a Macerata ed è quindi anche questione di interesse per il Comune. Sono rimasta comunque sorpresa negativamente dalle osservazioni fatte da alcuni consiglieri comunali, ai quali rispondo che neanche io conosco Macalli (la battuta è quella del sindaco Romano Carancini a Deborah Pantana durante il consiglio di ieri ndr). Purtroppo credo che l’attuale situazione della Lega Pro si debba anche al vecchio consiglio federale. Solo ieri abbiamo saputo che le tessere per i tifosi vanno fatte non solo per le trasferte ma anche per le partite in casa e ci stiamo prontamente attrezzando per stamparle. Nel frattempo stiamo cablando tutto lo stadio a banda larga sempre a spese della Maceratese. Adesso la cosa che ci preoccupa è dove andare ad allenarci dopo il ritiro da cui torneremo il 2 agosto. Lo stadio è impraticabile e non si può andare sempre a Collevario per evitare problemi muscolari ai giocatori sin da subito. Comunque ci stiamo muovendo anche per risolvere questo problema».

(Foto di Lucrezia Benfatto)



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