di Marina Verdenelli
Robert Corsalini e Maria Luisa Capomasi sono tornati a Civitanova con i due bambini adottati a Santo Domingo. Sulla loro vicenda si può mettere dunque la parola fine. Questioni burocratiche legate alla chiusura del consolato italiano sull’isola caraibica avevano costretto la coppia a rimanere nella Repubblica Domenicana per sette mesi (leggi l’articolo). Non riuscivano ad ottenere il visto sui passaporti per portare due fratellini adottati in Italia (leggi l’articolo). L’intera famiglia, costantemente seguita dal delegato per le adozioni internazionali Aldo Burzatta, ha preso un volo sabato per Roma per tornare a Civitanova. Il prossimo 22 giugno sarebbero stati otto mesi di permanenza a Santo Domingo. Sfiniti ma contenti sono arrivati domenica a casa, accolti con abbracci nella loro Civitanova. «Tutti quelli che ci sono mancati sull’isola – commenta Maria Luisa Capomasi – perché eravamo soli. Abbracci di cui avevamo proprio bisogno. I primi tre mesi sono stati i più difficili. Non eravamo in vacanza ma lì per costruire la nostra famiglia e la burocrazia è stata logorante. Ora vogliamo buttarci tutto alle spalle. I bambini adottati sono affettuosi e calorosissimi. Ci lasciamo dietro tanta rabbia ma è tutto passato, almeno per noi. A Santo Domingo – continua Capomasi – ci sono altre 5 coppie che attendono come noi. Spero che per loro il percorso sia più breve». Con l’arrivo in Italia la sofferenza ha lasciato spazio alla meraviglia soprattutto per i due fratellini di 8 e 4 anni. «Qui è tutto verde» è stato il commento fatto appena scesi dall’aereo e presa l’auto per raggiungere le Marche dal Lazio.
«Erano abituati ad atri scenari più brulli – spiega Capomasi – dove non ci sono le comodità che si hanno qui. Solo per fare la spesa dovevamo percorrere 25 chilometri». Appena arrivati a Civitanova i bambini hanno voluto vedere le loro camerette. Poi lo stupore davanti alla lavastoviglie. «Cos’è ? – hanno chiesto con un accenno di italiano che hanno imparato sull’isola metre aspettavano di venire i Italia con i loro nuovi genitori – Come funziona?». Incuriositi dai sacchetti della raccolta differenziata hanno voluto sapere a cosa servono e come si usano. Corsalini tornerà subito al lavoro, dopo la l’aspettativa già scaduta (anche la moglie l’aveva chiesta per raggiungere Santo Domingo). Prima di lasciare Santo Domingo sono stati trattenuti tre ore in aeroporto, al controllo immigrazione, rischiando di perdere l’aero. «Spero che sull’isola aprano una agenzia – dice Capomasi – che supplisca alla chiusura del consolato italiano che è causa di molti problemi perché tutto ora è in carico all’ambasciata a Panama che si è trovata 50mila italiani da gestire».
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Benvenutiii♡♡
Io non me la prendo infatti volevo ironizzare sul fatto che la gente parla senza conoscere l’argomento…
Auguri alla famiglia e complimenti per il bel gesto…sempre più raro !!!