Secondo tentativo di vendita all’asta del complesso immobiliare, di proprietà dell’ente, noto come “ex liceo scientifico” di Civitanova, nell’ambito del progetto di riqualificazione urbanistico-edilizia del quartiere Fontespina mediante accordo di programma in variante.. Il complesso immobiliare, la cui proprietaria è la provincia di Macerata, oggi liceo dismesso, è completamente inutilizzato ed in precario stato di conservazione. L’idea, di comune e Provincia, è quella di metterlo in vendita e convertirlo in nuovo complesso edilizio comprendente, così come richiesto in varie assemblee dai cittadini residenti, una struttura commerciale di quartiere e spazi per ambulatori medici e farmacia. Il primo tentativo di vendita è andato deserto. Il secondo, attualmente approvato dalla giunta, ha abbassato l’onere dell’acquisto: in questo modo la provincia conta ed intende contribuire alla riqualificazione dell’intero complesso (parcheggi, verde e rotatoria) nonché rispondere alla richiesta dei cittadini residenti. Un tentativo ulteriore che metterà il comune di Civitanova ed i suoi abitanti nelle condizioni di recuperare la zona e renderla di nuovo attiva e vivibile – ha commentato Antonio Pettinari – per l’ente, visto l’esito del primo tentativo di asta, una ulteriore possibilità di poter fare cassa, minore stavolta, ma comunque con la consapevolezza di venire incontro anche alle esigenze della cittadinanza”.
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Non ci siamo proprio.
Per prima cosa gli amministratori bugiardi di Centro-Sinistra che hanno fatto la campagna elettorale contro il cemento nei fatti vogliono costruire ovunque. Stanno approvando continue varianti al Piano Regolatore (Sabatucci, Borghetto, Zona commerciale Santa Maria Apparente, Zona Liceo Scientifico) più altre minori di singole abitazioni e varie deroghe alle distanze.
Seconda cosa le assemblee di cittadini, come tutti sanno, hanno valore solo consultivo. E questa è un’altra menzogna dei bugiardi di centro sinistra che nel programma depositato e sottoscritto avevano promesso “urbanistica e bilancio partecipati”, cioè con potere decisionale e non consultivo. Allora in questa situazione non si può dire quando fa comodo che i cittadini vogliono costruire e quando non fa comodo, perchè non vogliono, andare avanti e fare finta di nulla.
Terza cosa vorrei vedere queste richieste dei cittadini dove sono depositate e i verbali di queste assemblee. Se i cittadini chiedono di riqualificare un azona perchè ci sono le pantegane e le bisce, non vuol dire per forza costruire edifici, per esempio potrebbe voler dire giardini e parcheggi.