La nuova ‘via della seta’
porta Marco Polo allo Sferisterio

Domenica 7 giugno 60 ballerini del Ncpa di Pechino si esibiranno a Macerata in uno spettacolo di danza riallestito per l’Expò di Milano

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di Alessandro Feliziani

Cresce il ruolo di Macerata come crocevia dei rapporti culturali tra Cina e Italia. Domenica 7 giugno lo Sferisterio di Macerata ospiterà l’intero corpo di ballo del National Centre for the Performing Arts di Pechino, che metterà in scena “Marco Polo”, produzione colossal del 2010, in un nuovo allestimento preparato per rappresentare la cultura cinese all’Expò 2015. Una settimana dopo il debutto a Milano, lo spettacolo giungerà a Macerata, unica tappa del centro Italia. La coreografia di Chen Weiya, con 60 ballerini, si snoderà sul lungo palcoscenico dello Sferisterio, con una scenografia in parte multimedialeche si annuncia di grande effetto, adattata agli ampi spazi dell’Arena maceratese.

Il National Centre for the Performing Arts

Il National Centre for the Performing Arts

Per Macerata e per l’Italia si tratta di un vero e proprio evento culturale, difficilmente ripetibile a breve termine, poiché il Ncpa di Pechino quasi mai si esibisce all’estero nella formazione completa del proprio corpo di ballo. Come evidenziato nel corso della conferenza stampa di presentazione dal sindaco Romano Carancini e dal rettore Luigi Lacché, la rappresentazione a Macerata è frutto di una collaborazione tra Macerata Opera Festival, Comune, Università, Istituto Confucio e Amat. A far “sbocciare” il progetto, con l’inserimento di Macerata nel breve tour italiano della compagnia di ballo cinese, hanno contribuito due circostanze.Una – ha spiegato Luciano Messi, direttore tecnico-organizzativo del Macerata Opera Festival – è stata la recente presenza per diverse settimane a Pechino del direttore artistico dello Sferisterio, Francesco Micheli, che – quale regista di Aida, opera realizzata in coproduzione con Sydney opera House e la direzione d’orchestra di Zubin Mehta – ha potuto far conoscere la realtà maceratese alle autorità culturali cinesi. L’altra situazione è rappresentata dal lavoro di relazioni e di scambi culturali svolto in questi anni dall’Istituto Confucio di Macerata (unico delle regioni adriatiche del centro sud d’Italia), sorto nel 2011 dalla collaborazione tra l’Università di Macerata, l’Università Normale di Pechino e l’Hanban, l’ufficio per la promozione della lingua e della cultura cinese del Ministero dell’istruzione cinese. L’Istituto Confucio – diretto da Giorgio Trentin, anche lui presente alla conferenza stampa – è oggi una sorta di “hub culturale” della Cina nelle Marche e sta alimentando un crescente interesse dei giovani per la lingua e la cultura cinese. Carancini e Lacché hanno sottolineato come questa opportunità di ospitare a Macerata il corpo di ballo del Ncpa di Pechino sia stata colta per offrire un’opportunità unica alla città, ai marchigiani e ai tanti studenti universitari e liceali. Proprio per gli under 30 sono previste speciali promozioni, mentre per tutti gli altri sono stati fissati prezzi dei biglietti veramente popolati, da 5 a 30 euro.

Lo spettacolo Marco Polo

Lo spettacolo Marco Polo

La produzione del “Marco Polo” vanta la presenza di artisti cinesi di rilevanza internazionale, tra cui il drammaturgo Zhao Daming, il compositore Zhan Qianyi e il light designer Sun Nanpu. Le musiche del balletto attingono alla tradizione musicale occidentale, alla musica di corte delle Dinastia Yuan, al repertorio etnico mongolo e alla musica popolare della Cina meridionale. La scelta di allestire uno spettacolo dedicato a Marco Polo e di presentarlo in Italia in occasione dell’Expò di Milano rientra nel più vasto progetto economico commerciale “La nuova via della seta”, voluto dal presidente cinese Xi Jinping per riportare ad una moderna dimensione, tipica del 21° secolo,l’antica tradizione di mutui scambi e collaborazione tra Cina ed Occidente.

Quest’anno ricorre il 45° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia e i rapporti tra i due Paesi stanno entrando in una nuova fase contrassegnata da scambi di alto livello, nonché dall’ingresso di capitali cinesi nel sistema economico italiano ed europeo. Per giunta l’Italia è al centro del Mediterraneo, cioè di quel bacino che la Cina ha individuato come centro di sviluppo della “nuova via della seta”. Il lavoro di “tessitura” di relazioni sempre più ampie con la Cina svolto negli ultimi vent’anni dalle istituzioni e dagli operatori economici maceratesi,nonché – come ha sottolineato il sindaco Carancini–“l’impegno profuso in questo campo da tutti gli attori della città” possono ora essere messi a frutto proprio grazie ai rapporti consolidatisi tra Macerata e le autorità culturali, economiche e politiche cinesi. Il “Marco Polo” allo Sferisterio e soprattutto il fatto che il Ncpa di Pechino abbia inserito Macerata nel suo breve tour in Italia (Milano e Salerno le altre piazze) costituiscono segnali di un’attenzione particolare per la città di Padre Matteo Ricci.



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