Il dermatologo Marco Sigona, il colonnello Paolo Papetti e il tenente colonnello Andrea Magliozzi (clicca sull’immagine per guardare il video)
di Gianluca Ginella
(foto di Lucrezia Benfatto)
Pericolo nichel sulle bancarelle e nei negozi cinesi: orecchini, collane, braccialetti che se indossati potevano causare gravissime irritazioni alla pelle. La guardia di finanza di Macerata ha sequestrato oltre 20 milioni di articoli partendo da un grossista cinese di Civitanova e poi effettuando sequestri anche a Milano e Roma.
Prodotti in Cina e venduti con la dicitura “Nichel free” in Italia sulle bancarelle delle località balneari e in negozi cinesi. Prodotti che di nichel, a differenza di quanto indicato nella confezione con cui venivano venduti, ne contenevano moltissimo: in certi casi 500 volte il limite di legge consentito. L’indagine del Nucleo di polizia tributaria di Macerata, comandato dal tenente colonnello Andrea Magliozzi, è partita un anno fa e si è conclusa con gli ultimi sequestri avvenuti nei giorni scorsi.
Gli uomini delle fiamme gialle, partiti da un grossista cinese di Civitanova, hanno ricostruito tutta la filiera dei prodotti pericolosi. In questo modo i finanzieri sono arrivati a Milano e Roma (nella Capitale sequestrati 17 milioni di pezzi). Catenine, collane, orecchini di ogni forma sono stati sequestrati perché pericolosi per la salute. 20 milioni e 343mila i pezzi tolti dal commercio per un valore incalcolabile sulla vendita al dettaglio ma certamente di decine di milioni di euro. Denaro tolto dal mercato illecito. «Il problema è che questi prodotti vengono pubblicizzati come senza nichel e invece contengono concentrazioni altissime, in certi casi di 500 volte superiori al limite di legge. Questo per chi è allergico può provocare danni enormi per la salute» ha spiegato il colonnello Paolo Papetti, comandante provinciale della Guardia di finanza di Macerata. Che si complimenta con i suoi uomini per l’operazione «hanno fatto quello che devono fare i finanzieri, sono partiti dal commercio locale e hanno ricostruito la filiera.
Devo ringraziarli per l’attività svolta e per di più in poco tempo». In alcuni dei pezzi sequestrati insieme al nichel c’erano piombo e tallio «metalli che quando reagiscono con il nichel sono velenosissimi, figurarsi averli a contatto con la pelle – ha spiegato Marco Sigona, dermatologo –. Questa combinazione di elementi può determinare problemi molto seri per la salute. Il nichel provoca una dermatite che crea un eczema molto fastidioso». Sei le persone denunciate per frode in commercio: tutti cinesi, cinque risiedevano a Civitanova, uno a Milano.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati