Giovanni Torresi, Maura malaspina e Antonio Pettinari
di Maurizio Verdenelli
(foto di Lucrezia Benfatto)
La Raci si fa (dall’8 al 10 maggio). In outsourcing con Recanati e Macerata main sponsor. Si fa nell’anno non ‘del Toro’ -l’Aram è in difficoltà- ma dell’Asinello o meglio ‘del Mulo’. Qui ‘I Democratici’, il partito fondato nel ’99 da Romano Prodi non c’entra nulla. Al massimo l’Udc cui appartengono, seppure ora su orientamenti contrapposti, entrambi i ‘dominus’ della manifestazione che annuncia, anticipa (Dante Ferretti dovrà, come noto, aspettare il 2 giugno) ed introduce nelle Marche l’Expo. Parliamo dell’assessore regionale all’Agricoltura Maura Malaspina e del presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, oggi assieme in conferenza stampa. Alla vigilia delle più contese elezioni regionali della storia marchigiana, ad accomunare il segretario regionale dei centristi e la collega di partito non è stato lo scudocrociato, oggetto del desiderio, ma il color rosa. Quello degli occhiali della signora e il ben noto golfino pink di ‘Tonino’. Uno spaesamento sottolineato anche dai due nomi di battesimo diversi con cui Pettinari si è rivolto alla Malaspina che si chiama, come noto, sia Antonella sia Maura.
Ad unire i ‘due separati in casa Udc’ però c’è l’amore per la rassegna agricola del Centro Italia che se è giunta alla 31a edizione lo deve esclusivamente al rompighiaccio Expo. Per la Raci – la buona notizia, così come definita- la Malaspina è arrivata a Macerata nonostante una notte terribile –ha raccontato- in cui ha temuto l’infarto, tanto da essere stata tentata più volte dal chiedere soccorso al ‘118’: ‘sono questi giorni di stress’. Per fortuna, nella mattinata, l’assessore è sembrata riprendersi ed ha potuto rispettare l’appuntamento di Macerata. Sulla via del completo ristabilimento è, a proposito di salute, l’avv. Giancarlo Giulianelli, sulle cui confortanti condizioni ha riferito agli astanti il collega Romano Carancini, presente in conferenza stampa nella sua qualità di sindaco del capoluogo.
Perché l’anno dell’Asinello? Nessun sottinteso, davvero, perché Provincia, Regione, comuni, enti, associazioni, scuola, università, categorie ‘si sono stretti a coorte’ e sono riusciti nel ‘miracolo grande’ di mettere in pista una rassegna diventata popolarissima? Anno dell’Asinello perché una delle immagini del ‘logo’ (“fresco e giovane come la sua giovane ideatrice Francesca Iezzi” ha chiosato la Malaspina) rilanciano l’immagine accattivante e tenera dei due simpatici quadrupedi dalle orecchie lunghe. Amatissimo dai più piccoli, ormai i veri, entusiasti fruitori dell’evento.
Con il presidente della Provincia Antonio Pettinari i sindaci di Macerata e Recanati, Romano Carancini e Francesco Fiordomo
Tuttavia, a ben pensare, più che dell’Asinello, questo è per la Raci ‘l’anno del Mulo’ in riferimento alla conclamata e segnalata (da parte di Carancini) ‘caparbietà’ di Pettinari. “Per mesi –ha rivelato da parte sua il n.1 della Provincia- mi sono tormentato nel dubbio di dover cassare la Raci. Che invece deve sopravvivere al di là del destino dell’ente. Sulla rassegna (che costerà quest’anno 22.000 euro con una spending review di 50.000, a carico pure degli allevatori ndr) non potevamo impiegare neppure un euro, perché il bilancio di previsione era già pronto senza l’inserimento di quella voce…” che Graziano Delrio allora avrebbe cassato perché non rientrante tra i compiti istituzionali dell’ente. Come fare? Pettinari ha rivolto la mente alla ‘sua’ diletta Valle del Potenza considerando inoltre che il centro fiere, teatro della Raci, era in fondo equidistante da Macerata e Recanati. Una telefonata al sindaco Francesco Fiordomo “ottenendo un sì, subito… se non ricordo male”. Sarà dunque la ‘macchina comunale’ leopardiana a prendersi carico dell’intera burocrazia dell’avvenimento: farà insomma da ragioniere contabile, con determine e quanto altro serve. “Siamo legati al territorio, alle eccellenze della nostra produzione agricole soltanto se si pensa al frantoio superstellare delle sorelle Gabrielloni conosciuto in tutto il mondo. Potevamo dire no? E potevamo dire ‘no’ alla classica immagine del presidente della Provincia che premia il miglior toro della rassegna, come ogni anno, orgoglio di Raci?”. Pettinari ha incassato, controllatissimo, la ‘battuta’ di Francesco, che non ha perduto lo spirito del mestiere precedente di giornalista.
Ed ha detto ‘sì’ pure Macerata. “Che ha voluto investire –ha detto Romano Carancini- in una manifestazione, diventata un valore immateriale assoluto. A Tonino occorre dare il grande merito di aver reinterpretato, cambiato e saputo leggere ancora più in profondità un evento insito nell’anima stessa di questo territorio”. Che dunque, per far sopravvivere, questa ‘anima’ è ricorso ad un cordone sanitario istituzionale. In altre parole alla concertazione: strumento mai troppo contemplato in precedenza. Un ‘grazie’, Pettinari, l’ha speso in direzione della Regione. E Maura (Antonella) Malaspina ha ricambiato con un grande sorriso assicurando che ci sarà all’inaugurazione (ore 16 di venerdì 8 maggio) “non solo per dovere, ma anche per piacere”. E’ stata anche e sopratutto per l’assessore di illustrare la nuova weltanschauung del governo regionale, o di quel che resta in ogni caso programmando nel futuro, per un sviluppo di una ‘nuova civiltà’ legata all’agricoltura. “Al mangiare bene, alla corretta alimentazione, alle produzioni biologiche e del km 0, con una particolare attenzione per i giovani che sempre di più sembrano interessati a questa antica e sempre moderna attività: non a caso le iscrizioni negli istituti agrari sono aumentati del 60%”. La Malaspina ha poi annunciato, non senza una vena di interna soddisfazione, che il Piano di sviluppo rurale delle Marche ‘ha ricevuto dalla Commissione Europea’ soltanto 687 (leggi: seicentottantasette) osservazioni”. Un’enormità, eppure pare una quisquilia rispetto ad altre regioni pure di altri Paesi “mentre piani interi vengono addirittura bocciati rimandati al mittente”. “Inoltre di quelle, moltissime osservazioni vanno nelle direzioni da noi auspicate”. Il successo sta soprattutto nell’aver incrementato le provvidenze europee in quella direzione: 540 milioni di euro per un sessennio. In pratica 50 milioni in più grazie anche al progetto per il grano duro, sottolinea l’assessore regionale. “Sull’agricoltura biologica, l’export, l’export delle nostre eccellenze, di cui Raci è sfavillante vetrina, la Regione sta puntando nel contesto delle filiere dell’agroalimentare”. Insomma buone notizie, almeno stando a questo annuncio, anche per il Centro agroalimentare maceratese di Piediripa che vive un momento di transizione con pochissimo ascolto da parte dei burocrati di Ancona, stando al grido d’allarme lanciato dal presidente ing. Andrea Bertini, proprio di recente (leggi articolo).
“E’ stato difficilissimo, ma vi assicuro che sarà un’edizione indimenticabile con l’apertura fino a mezzanotte, sabato e domenica. Non prendete impegni” ha la forza pure di scherzare, con questi chiari di luna ‘statali’, Pettinari. Mentre l’assessore provinciale, Giovanni Torresi, ha invitato tutti a mettersi le scarpe da tennis per tutte le attività en plein air che la Raci prevede a cominciare dagli sport equesti con l’asinello in primo piano. E ci sarà anche da mangiar bene e ‘sicuro’. “So io dove andare –dice Maura Malaspina”. Dove? “Allo stand degli allevatori della nostra razza bovina marchigiana”. Da quelle parti il Mulo non ci passa…
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Per dirla alla Battiato, spero che ritorni presto l’Era del Cinghiale Bianco.
Comunque si scrive weltanschauung.
Se l’agricoltura continua ad essere piu’ una costosa scelta di vita che una vera attivita’ economica (pur con le sue particolarita’), cosa raccontiamo poi agli iscritti agli istituti agrari, la solita solfa del biologico e del km zero?
Se è l’anno del mulo allora so già chi vincerà le prossime elezioni comunali.Un indizio:1-6-2015.