Il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il prefetto Pietro Giardina e il sindaco di Macerata Romano Carancini
di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
La memoria va coltivata con il seme del ricordo delle vittime e degli eroi che hanno fatto la storia. Un ricordo che in provincia di Macerata viene oggi, Giornata della Memoria, tributato con la medaglia d’onore a 74 nomi di civili o militari deportati, internati o condannati al lavoro coatto, molti deceduti durante la prigionia. Dei 74, tra cui molti Imi (internati militari italiani) solo cinque sono oggi ancora in vita. Paolo Montali classe 1918 e Luigi Morichetti 1921, entrambi nati a Potenza Picena sono presenti al palazzo della Prefettura per ritirare di persona il riconoscimento civile tributato dallo stato agli internati di guerra.
Lionello Bianchini di Pievebovigliana (1923) Aldo Grandinetti di Potenza Picena (1920) ed Enzo Pizzabiocca di Ripe San Ginesio (1921) purtroppo non sono potuti intervenire di persona. «Questi uomini siano di buon esempio – ha commentato il prefetto Pietro Giardina – per tutti. Per costruire la società del futuro sul pluralismo e sulla tolleranza e perchè la grave tragedia dell’Olocausto non abbia a ripetersi».
Dopo l’8 settembre 1943 si susseguono due tranche di deportazioni nei lager. La prima più massiccia riguarda 800mila catturati dalla wermacht (le forze armate tedesche), la seconda in cui vengono rastrellati 40mila tra soldati e civili. Del secondo gruppo molti provenivano dalla provincia di Macerata dove erano prigionieri nel campo di Sforzacosta, a partire dal 1 giugno 1940.
«Moriranno quasi tutti – testimonia Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto storico resistenza e storia contemporanea – Molti di loro e delle loro famiglie resteranno senza alcun risarcimento. Stamattina ricevono il dovuto risarcimento morale». La cerimonia è lunga e solenne. Il prefetto Giardina e il presidente della Provincia Antonio Pettinari e i rappresentanti dei vari comuni della provincia consegnano le medaglie e le pergamene a mogli, figli e nipoti che hanno inoltrato domanda al Ministero per ottenere il riconoscimento alla memoria dei propri cari deportati. Più della metà delle medaglie viene assegnata a cittadini di Potenza Picena che tra i suoi vanta anche un eroe, Giuseppe Taffi, croce di guerra al valore militare. Seguono le letture degli studenti del liceo Classico Leopardi di Macerata: passaggi da “Abbiate Pietà di mio Figlio.Le lettere ritrovate dei deportati ebrei al Velodromo d’Inverno”. Nella voce vibrante dei ragazzi risuona le testimonianza diretta dei catturati: la violenza dell’arresto, le condizioni precarie della prigionia, la paura per sè e per i propri cari. Solo così i giovani possono non dimenticare.
Paolo Montali di Potenza Picena
Luigi Morichetti con il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli
La consegna della medaglia ai familiari del sopravvissuto Enzo Pizzabiocca di Ripe San Ginesio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati