In mille per l’addio a Simone,
l’abbraccio di due famiglie
Gli amichetti: “Sei il nostro angioletto”

SAN SEVERINO - Nel giorno del funerale il papà Enrico Forconi e i parenti materni del 13enne ucciso la sera della vigilia di Natale si sono fatti forza a vicenda con manifestazioni di affetto profondo, in chiesa, per reggere al dramma che li ha colpiti entrambi. Una bambina non ha retto al dolore ed è svenuta. Don Antonio Napolioni: «Non alimentiamo zizzania. Debora continuerà a vivere se noi l'aiuteremo». Il conforto della psichiatra Maria Grazia Pirani che aveva in cura l'omicida: «Ora statele vicino». La lettera dei compagni di classe. Palloncini celesti liberati in cielo

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Il padre, la zia e i nonni paterni di Simone

 

Simone Forconi ucciso a 13 anni dalla madre la sera della vigilia di Natale

Simone Forconi ucciso a 13 anni dalla madre la sera della vigilia di Natale

 

di Marina Verdenelli

(foto di Guido Picchio)

«Chi non ha il controllo di se stesso non può essere pienamente responsabile di sé e degli altri. Non giudichiamo, non alimentiamo zizzania. Ciascuno guardi nel proprio cuore perché in futuro ci capiti sempre meno di sapere e non intervenire. Debora continuerà a vivere se noi l’aiuteremo». Nel giorno del funerale di Simone le parole sono anche per Debora Calamai, la mamma che lo ha ucciso con nove coltellate, la sera della vigilia di Natale (leggi l’articolo). A sottolineare l’altra faccia del dramma è stato don Antonio Napolioni, parroco di San Severino Vescovo (la parrocchia del papà di Simone), questa mattina, nella chiesa di San Domenico dove mille persone si sono ritrovate per l’ultimo saluto al bambino dagli occhi d’angelo. Un’amichetta non ha retto al dolore e dopo pochi minuti dall’arrivo della bara è svenuta tra le braccia della madre. Sdraiata a terra si è poi ripresa ed è stata accompagnata fuori.

Il papà di Simone, Enrico Forcono con la sorella Valeria

Enrico Forconi con la sorella Valeria, zia di Simone

Tra i mille volti anche quelli di due famiglie che nella tragedia si sono riunite per farsi forza a vicenda. Il papà del bambino, Enrico Forconi e la zia Valeria Forconi hanno abbracciato e baciato il padre e la sorella di Debora Calamai, Carlo e Tiziana, più volte durante la cerimonia e dove anche la psichiatra che aveva in cura la donna, Maria Grazia Pirani, si è fatta avanti per stringere le mani ai parenti della 38enne. «State vicini a Debora – ha detto Pirani – io l’ho conosciuta per poco tempo purtroppo».

Sulla bara di Simone, piena di fiori, un amichetto ha appoggiato un angioletto bianco. La zia paterna ha sistemato una foto del bambino dopo averla portata e stretta tra le braccia dall’obitorio fino in chiesa. Un compagno di classe della III^ E dell’istituto Tacchi-Venturi ha letto per tutti un ricordo per il 13enne. «Caro Simo – ha detto – eri il nostro eroe che sapeva sempre come farci felici. Ricorderemo i tuoi occhioni blu e i tuoi bellissimi disegni. Ora sei il nostro angioletto». Sotto l’altare è stato appeso un cartellone azzurro con scritti pensieri affettuosi per Simone da parte dei compagni di scuola. «Vogliamo pensare – ha scritto un amichetto – che ancora vivi e sorridi». Don Antonio ha iniziato la messa del funerale dicendo:«Che razza di Natale abbiamo vissuto? Non lo dimenticheremo mai. Quella notte il dramma è avvenuto tra due bambini, madre e figlio. Ora l’anima di Simone le toccherà il cuore. Genitori e figli sono fatti per capirsi ed amarsi nel tempo».

I sindaci del territorio hanno raccolto l’invito del primo cittadino di San Severino Cesare Martini a partecipare al funerale indossando il tricolore. C’erano Giuseppe Pazzanesi, sindaco di Tolentino, Gialuca Pasqui, sindaco di Camerino, Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica, Luigi Monti di Pollenza, Ornella Formica di Colmurano e tanti altri insieme ai consiglieri di opposizione e maggioranza del Comune di San Severino. La scuola media che frequentava Somone e il Comune sono entrati in chiesa con i due gonfaloni listati a lutto. Un’applauso ha accolto la bara all’inizio della cerimonia e alla fine quando, in corteo, a piedi, il padre con i nonni paterni e la zia e tutti i presenti hanno seguito il carro funebre fino al cimitero dove il bambino è stato tumulato. Un corteo aperto con il volo in cielo di palloncini celesti. I parenti materni si sono intrattenuti in chiesa dove hanno ricevuto il conforto di don Antonio e di alcuni cittadini che si sono avvicinati per un abbraccio.

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Palloncini azzurri all’uscita della chiesa di San Domenico

 

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Cesare Martini, sindaco di San Severino

Cesare Martini, sindaco di San Severino



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