di Sara Santacchi
“Il signor Enrico Forconi è stato lasciato solo in tutti questi mesi, non è stato sostenuto da nessuno nella sua causa d’affidamento, dispiace sentire e leggere adesso alcune affermazioni da chi aveva in cura la mamma del piccolo Simone”. Sono le parole dell’avvocato Lucia Panzini del foro di Ancona, legale di Enrico Forconi. Una situazione che lo stesso avvocato Panzini definisce “molto delicata” quella che si trova a seguire e commentare, specie dopo le tante dichiarazioni dei giorni scorsi che hanno seguito il dramma consumatosi in quella abitazione di via padre Zampa, al civico 40, la sera della vigilia di Natale. “E’ molto grave che proprio chi aveva in cura la signora Calamai oggi dica che era il papà a non dover darle il bambino quella sera – spiega l’avvocato – Il signor Forconi è un operaio, stava adempiendo a un provvedimento sub iudice. Non è uno psichiatra nè un assistente sociale, magari andava indirizzato. E’ da luglio che è nata la controversia in merito all’affidamento del ragazzino, non si sarebbe chiusa prima di aprile, almeno – spiega il legale ripercorrendo brevemente l’iter – Il contenzioso è nato laddove c’è stato chi sosteneva le capacità genitoriali della mamma del ragazzino. Il papà aveva chiesto l’affidamento esclusivo nell’interesse del piccolo, non per fare un dispetto a qualcuno. Si era reso conto di una situazione che sicuramente non garantiva la sicurezza di suo figlio. Nell’udienza del 2 ottobre – continua il legale di Enrico Forconi – era stata confermata alla signora Calamai la capacità genitoriale. Adesso, invece, si chiede l’infermità mentale. E’ giusto chiederla, capiamoci, perchè la signora non sta bene, ma non da oggi, nè da qualche giorno fa, è da tanto tempo. Per questo dispiace ancora di più vivere certe cose adesso. Alcune domande è naturale che me le faccia. Non sto qui a fare polemiche – conclude l’avvocato Panzini – è una situazione estremamente delicata, gli avvocati parleranno nei tribunali, adesso bisogna avere solo pietà. A questa donna non è stato riconosciuto il diritto di essere curata a assistita continuando a sostenere che fosse in grado di fare la mamma. Questo tipo di situazioni devono servire perchè non ricapitino almeno in futuro. Domani, comunque, c’è un funerale e penso che questa sia la priorità al momento”. Solo nei prossimi giorni Enrico Forconi, papà del piccolo Simone e il suo avvocato, pianificheranno la strategia legale da attuare.
Commenti disabilitati per questo articolo