Movida, istruzioni per l’uso
I commercianti: “Basta multe,
serve un regolamento”

MACERATA - I gestori di bar e locali del centro incalzano sulla chiarezza di una normativa per gestire il problema degli schiamazzi e dell'alto volume. Per il Bar Firenze una regolamentazione c'è già. Il titolare Moretti: "E' depositata all'ufficio Ambiente". Necessità di controlli dopo le 3

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bar centrale

Aldo Zeppilli, titolare del Bar Centrale

di Claudio Ricci

In attesa dell’incontro annunciato dal sindaco Carancini per stilare un patto di convivenza tra cittadini, commercianti e istituzioni deputate all’ordine pubblico, si susseguono proteste e suggerimenti da parte della rete dei gestori di locali del centro su come regolare l’andamento della movida nel cuore della città. Solo ieri in seguito all’incontro con il prefetto Pietro Giardina il primo cittadino aveva annunciato un imminente confronto con gli esercenti per arrivare ad un regolamento chiaro sulla movida notturna (leggi l’articolo). Un regolamento che già esisterebbe ma non verrebbe applicato. A rivelarlo è il titolare del Bar Firenze. «Il regolamento c’è ed è depositato all’ufficio Ambiente del Comune – dice Riccardo Moretti – ciò che manca è un organo di controllo che faccia rispettare le regole seriamente soprattutto dopo certi orari, un ruolo che spetterebbe alla municipale ma il Comune non ha i soldi per pagare gli straordinari ai vigili dopo la mezzanotte». Intanto avanzano critiche da una parte e dall’altra, con i residenti a lamentarsi di schiamazzi e degrado e operatori del divertimento a denunciare atteggiamenti troppo oppressivi da parte degli organi di controllo, su tutti la polizia municipale, che hanno aumentato le sanzioni nei confronti del parcheggio selvaggio e dei volumi troppo alti tenuti da alcuni locali del centro.«Manca un regolamento chiaro – commenta Aldo Zeppilli, proprietario del Bar Centrale – gestisco questo locale da 8 anni e non sono mai stato sicuro di rispettare a pieno le regole perché ogni volta ne viene fuori una. L’altra sera avevamo chiamato un gruppo per accompagnare un aperitivo universitario. Hanno iniziato a suonare alle 22.20 e dopo 10 minuti sono arrivati i vigili che ci hanno intimato di smettere perché quella non era una manifestazione consentita. Lunedì installerò un impianto a diffusione del suono controllata, in modo tale da non imbattermi più in problemi del genere. Si gioca molto sull’ambiguità delle regole, consentendo ad esempio l’accesso in centro di sera senza garantire posti auto sufficienti in centro».

maracuja cafè

Roberto Buratti, proprietario del Maracuja Cafè

Una sorta di disturbo bipolare quello che si muove tra l’apparente mancanza di certe regole e l’applicazione feroce di altre, che alcuni gestori non sono più disposti a tollerare. «Anche ieri sera, fino alle 23, qui in piazza Vittorio Veneto hanno fatto multe alle auto parcheggiate – racconta Roberto Buratti, titolare del Maracuja Cafè – In questo modo noi portiamo i pesci e loro vanno a pesca. Macerata vive anche sul settore del divertimento, se lo si soffoca la città muore. Il tutto deve sicuramente essere normato da un regolamento chiaro ma l’incontro promosso adesso dal sindaco sa troppo di propaganda elettorale. Al momento gli uffici comunali non sanno darti indicazioni chiare in merito e alle 3 siamo noi gestori a dover sedare situazioni di pericolo».

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Il Romcaffè in via Gramsci, nel centro storico di Macerata

Sulla stessa linea di pensiero si muove Paolo Tanoni del Romcaffè. «Già 4 anni fa la giunta Meschini represse commercio e divertimento emettendo un’ordinanza che vietava la somministrazione di alcolici dopo le 2. Oggi continuano con questo atteggiamento, reprimendo invece di educare ad un divertimento sano. Perché la municipale interviene solo fino a mezzanotte e non controlla dopo le 3 quando gli schiamazzi si fanno veramente molesti? Con questa politica si facilitano i circoli aperti in centro che possono dare da bere senza limiti di orario». C’è anche chi avendo aperto da poco non ha ancora un’opinione definita in merito.

verde caffè

Sofia Pavlidou, gestore del Verde Caffè

«Non abbiamo mai avuto problemi – dice Sofia Pavlidou del Verde Caffè –  Ad ogni modo abbiamo constatato che di recente sono aumentati i controlli da parte della Siae. Anche questo non facilita l’opera di noi commercianti che ci adoperiamo per tenere attiva la vita cittadina». I dubbi principali riguardano una mancanza di equità nell’applicazione delle leggi.

di gusto italiano

Marco Guzzini e Fabio Morresi co-gestori del Di Gusto Italiano

«C’è un regolamento che andrebbe rivisto – commenta Marco Guzzini, titolare del bar Di Gusto Italiano- e in questo senso apprezzo lo sforzo fatto dal sindaco Carancini di voler cercare un confronto con noi commercianti per arrivare ad un insieme di norme condiviso. Bene l’idea del tavolo per potersi confrontare tutti rispetto anche alla legislazione nazionale in materia. L’importante è lavorare bene tutti rispettando le stesse regole. C’è una mappatura audiometrica delle aree della città con i limiti di volume stabiliti per legge e quella va senza dubbio rispettata. Un suggerimento è quello di evitare che le macchine possano accedere in centro, piuttosto che farle entrare e poi procedere con le multe ». Non mancano i suggerimenti da chi come Fabio Morresi, gestore insieme con Guzzini del Di Gusto , ha un’esperienza di lungo corso nell’organizzazione di serate durante la movida maceratese. «Un’idea potrebbe essere quella di autotassarci – sostiene Morresi – per pagare una rete di steward che tengano la situazione sotto controllo nei momenti di punta delle serate più movimentate. Altra regola da seguire potrebbe essere la responsabilizzazione dei baristi nella somministrazione di alcolici, imparando ad essere categorici con i minorenni». Non tutti gli esercenti sono però impreparati.

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Filippo Consorti e Riccardo Moretti titolari del Bar Firenze

«Il regolamento c’è ed è depositato all’ufficio Ambiente del Comune – dice Riccardo Moretti, titolare del Bar Firenze – ciò che manca è un organo di controllo che faccia rispettare le regole seriamente soprattutto dopo certi orari, un ruolo che spetterebbe alla municipale ma il Comune non ha i soldi per pagare gli straordinari ai vigili dopo la mezzanotte».



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