Grillini contro Costamagna:
“Un nuovo caso portavoce”

CIVITANOVA - E' un esterno, Ivan Rosati. Collaboratore del presidente del Consiglio comunale senza stipendio ma troppo vicino a trattare questioni delicate dell'ente. Già avanzata un'interrogazione il 1 agosto con risposta del sindaco non esauriente, per i grillini, arrivata il 29 settembre.
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il Comune di Civitanova

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di Laura Boccanera

Un nuovo caso sui collaboratori scuote Palazzo Sforza. In principio fu Francesco Annibali, il portavoce del sindaco che rassegnò le dimissioni dopo una violenta campagna politica che lo vide protagonista per il titolo di giornalista scritto nel curriculum. Stavolta a finire sulla graticola dei grillini è Ivan Rosati, collaboratore di Ivo Costamagna che non percepisce retribuzione. La segnalazione è stata anche oggetto di un’interrogazione da parte degli esponenti del Movimento Cinque Stelle che però non si sono ritenuti soddisfatti della risposta fornita dagli uffici. «Da mesi abbiamo riscontrato la presenza sistematica di una persona che non dovrebbe esserci nell’ufficio del presidente del consiglio comunale Costamagna – scrivono i grillini – di questa presenza abbiamo chiesto spiegazioni con una interrogazione presentata il 1 agosto e solo in data 29 settembre il sindaco in persona ha risposto che la persona in questione, sulla base di un rapporto fiduciario con il presidente Costamagna, è stata da lui stesso autorizzata. La risposta fornita dal sindaco – continuano i grillini – è decisamente imbarazzante ed ancora una volta irride la legalità. Ricordiamo infatti che la Corte dei conti della Campania accerta l’impossibilità dell’instaurazione con il personale di “staff” di rapporti di collaborazione di incerta qualificazione. La magistratura contabile esclude che il rapporto fiduciario, pur esistente, tra gli organi di governo e gli uffici di staff, possa legittimare un rapporto di volontariato.  Gli staff letteralmente comunque svolgono attività che presuppongono maneggio di informazioni e mezzi propri dell’ente locale, sotto la diretta direzione degli organi di governo. I rapporti di fiducia tra organi politici e staff, insomma, non può far sì che il rapporto amicale ed informale consenta a un estraneo all’ente di svolgere al suo interno delle attività». Il Movimento Cinque Stelle chiede al presidente del consiglio di giustificare anche il silenzio e l’immobilismo sulla commissione di inchiesta su parentopoli: «Ancora una volta dunque questa amministrazione agisce disattendendo le regole basilari della legalità – concludono i grillini – e fa ancor più rabbia vedere che a farlo è colui che ricopre il ruolo di massima garanzia istituzionale, quello del presidente del Consiglio comunale. Ora capiamo anche come mai da tempo sia calato il più assoluto silenzio sulla commissione d’indagine per la parentopoli che a gran voce Costamagna aveva strombazzato a lungo. Sarebbe quantomeno imbarazzante, se non peggio, dimostrare come accade nei fatti due pesi e due misure. Dobbiamo attenderci un concorso ad hoc per questa persona? Interverrà l’ispettorato del lavoro ?».



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