Presenta una perdita di 12 milioni di euro il bilancio 2013 di Aerodorica Spa, la società che gestisce l’aeroporto di Ancona-Falconara, approvato ieri mattina all’unanimità dall’assemblea dei soci. Si tratta di un passivo ereditato dalla “gestione pregressa”, visto che la gestione ordinaria di esercizio è in equilibrio: un risultato che, insieme alle trattative in corso con sei investitori interessati ad entrare nel pacchetto azionario, dovrebbe garantire “buoni presupposti per il futuro”. Il presidente di Aerdorica, Giovanni Belluzzi, in un anno di attività ha riportato in equilibrio la gestione ordinaria; rimane pero’ da gestire la pesante situazione pregressa. L’indebitamento pesa per un totale di 37 mln., che, in base al piano industriale, verranno recuperati nel corso di quattro esercizi. Nel frattempo, lo scalo dorico mostra altri numeri positivi: il traffico passeggeri è cresciuto del 20% e il settore merci è stabile.
La situazione finanziaria di Aerdorica, sotto la guida del presidente Belluzzi, che nel novembre 2013 ha ricevuto il mandato della giunta di risanare i conti dello scalo marchigiano, è stata oggetto di una attenta pianificazione che ha portato il management ad operare secondo precise direttrici di azione:
– definizione di un piano di rimodulazione dei pagamenti con i fornitori, accettato dalla larga parte dei creditori, attuato a partire da giugno 2014 e per la durata di 24 mesi;
– accordo, raggiunto con Banca Marche S.p.a., per la sospensione di 24 mesi dei propri mutui;
– rateazione decennale dei debiti tributari e contributivi iscritti a ruolo;
– rateazione dei tributi comunali pregressi del Comune di Falconara.
Il piano industriale di Aerdorica presentato ad aprile scorso, si basa essenzialmente sullo sviluppo e potenziamento dei business esistenti: passeggeri, cargo, retails shop, parcheggi, locazioni, agenzie, utilities. In particolare si punta in cinque anni al raddoppio passeggeri (dai 300mila che definiscono la cachtment area a 600mila) e cargo (da 6mila tonnellate a 12mila). Per raggiungere questi obiettivi sono previsti investimenti vocati ad aumentare la qualità dell’aeroporto, che per numero di voli è l’8° in Italia, rendendolo sempre più attrattivo. L’impegno finanziario del Piano investimenti sarà sostenuto con i flussi di reddito derivanti dalla gestione corrente, dalle risorse europee e dall’aspettativa di ingresso di nuovi azionisti. Con riguardo al business avio cargo, gli amministratori intendono sostenere un significativo investimento per la creazione di un Air Cargo Center, il quale consentirà il pressoché raddoppio degli attuali volumi di traffico merci da e per il resto del mondo, attraverso la realizzazione del progetto di Piattaforma Logistica delle Marche in cooperazione e sinergia con l’Interporto e l’Autorità Portuale. Infine, tutte le infrastrutture e le risorse disponibili sul sedime aeroportuale verranno valorizzate per consentire la generazione di un adeguato flusso di reddito derivante dai contratti di subconcessione e locazione. L’impatto economico atteso derivante dalle fonti di ricavo assomma a oltre 9 Mln di euro annui, a cui si devono aggiungere oltre 2 Mln di euro annui derivanti dalla razionalizzazione dei costi operativi ed in particolare dei livelli remunerativi del costo del personale che sono stati adeguati alle fasce salariali dei dipendenti regionali.
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SOLDI PUBBLICI BUTTATI AL VENTO DALLA POLITICA REGIONALE COME L’ALTRO DEMENZIALE PROGETTO DELL’ INTERPORTO CHE GIACE MORTO NELLA CAMPAGNA JESINA DOPO AVER DILAPIDATO RISORSE E ROVINATO L’AMBIENTE.
CHE IL GIORNALE FACCIA IL PROPRIO DOVERE DI DENUNCIA E NE PARLI IN TERMINI ASPRAMENTE CRITICI COME LE INSENSATE INIZIATIVE PUBBLICHE MERITANO !!!
Un piano industriale così audace ed ambizioso non lo si sente sbandierare nemmeno quando Crozza ci regala l’imitazione di Marchionne.