Flavio Massucci, impiegato dello Stato, 39 anni, ha partecipato all’organizzazione del Palio fin dalla prima edizione del 1995. Poi ha gareggiato per il quartiere del Sole
di Alessandro Trevisani
Nessuna intenzione di correre, nel ventennale della manifestazione, il Palio di San Giovanni 2014 (leggi l’articolo); sfiducia completa nel modo in cui viene attualmente gestita l’associazione, dove le necessità commerciali appaiono preponderanti rispetto a quelle sociali e di rievocazione storica, mentre Comune e Regione la finanziano con 9 mila euro; e nel futuro l’ipotesi di una scalata ostile all’interno dell’associazione, con l’iscrizione massiccia degli ‘sciabbegotti’ (i corridori che trasportano sulle spalle le coffe di pesce), che quest’anno non è stata possibile, in quanto l’Ente non ha fatto campagna di tesseramento.
Parla Flavio Massucci, segretario del Comitato Squadre del Palio Storico, all’indomani dell’assemblea dei soci dell’ente, che ha rieletto per il prossimo triennio il presidente uscente Antonio Sisti, con 59 voti sui 106 espressi dall’associazione che conta 214 iscritti. All’assemblea, cui erano presenti, tra gli altri soci, la sindaco Montali, l’ex sindaco Ubaldi e l’avvocato Franco Coppi, è arrivata l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una sorta di consenso alle finalità dell’ente. Erano presenti anche 7 rappresentanti delle ‘ciurme’, di cui 3 con diritto di voto, che avevano intenzione di leggere un documento con alcune contestazioni. “Ma il testo è stato riassunto per sommi capi dal presidente dell’assemblea Giovanni Vitali – dice Massucci – e non si è parlato per nulla dell’ingresso dei rappresentanti delle ciurme all’interno del comitato direttivo”, che rimane l’obiettivo principale delle 6 squadre ‘ribelli’, su 7 che concorrono al Palio in rappresentanza dei quartieri. Europa, a oggi, è il solo quartiere che vuole gareggiare.
Massucci, questo Palio non s’ha da fare o ci sono delle chance?
“Oggi solo Europa vuole correre il Palio, ma la spaccatura vera risale a ottobre scorso. Ci sono atleti che a quell’epoca hanno fissato le proprie nozze nei giorni del Palio: è da allora, quando furono nuovamente rifiutate le nostre richieste di modifica, che si dice di non correre. Ora come ora per correre ci vorrebbe una modifica dello statuto a tempo di record”.
Qualcuno dice che alla fine potreste ricucire, tant’è che si vedono parecchi atleti delle ciurme intenti ad allenarsi, la sera, per il lungomare.
“Noi tutti corriamo e continuiamo a farlo, spesso ovviamente insieme, perché la passione per lo sport è alla base di quella per il Palio. Ma non c’è nulla da fare: qui ci sono 70 atleti su 84 che si rifiutano di gareggiare. Dove vanno, quelli dell’Ente Palio, a recuperare la gente per fare la competizione?”.
Riassumiamo i motivi della spaccatura.
“I quartieri devono partecipare in modo massiccio all’organizzazione: occorre capire che un Ente Palio che non ci ascolta da quest’orecchio è qualcosa di non naturale”.
In concreto come avverrebbe questa partecipazione?
“Noi chiediamo una rappresentanza all’interno dell’ente secondo statuto, dove su 11 membri del direttivo 7 sono eletti tra i rappresentanti dei sette quartieri e/o delle squadre, e la figura di vice-presidente è riservata ad un membro dell’amministrazione comunale (principale finanziatore dell’Ente) in funzione di garanzia, di modo che, tolto il presidente, i rappresentanti di tipo commerciale, nel direttivo, siano ridotti a un massimo di 3”.
Come mai tanta sfiducia verso la dirigenza dell’Ente?
“Intanto alcuni dei soci di rilevanza dell’Ente Palio ne sono probabilmente anche i fornitori. Poi ci sono gli atteggiamenti ondivaghi del direttivo, che fino a giugno ha fatto muro alle nostre richieste, finché di colpo si è reso disponibile a considerarle, a 60 giorni dalla gara. Parliamo dello stesso direttivo che si è autoprorogato il mandato il 31 marzo, dicendoci che altrimenti non c’era il tempo per organizzare la manifestazione… All’ordine del giorno dell’assemblea di giovedì scorso non c’erano nemmeno le modifiche più elementari che abbiamo richiesto (trasparenza su regolamento e risultati, competenza degli arbitri, spostamento della manifestazione a prima di ferragosto, ndr). Quando non abbiamo potuto leggere il documento noi sciabbegotti ce ne siamo andati, e i membri del direttivo, com’era preventivabile, si sono fatti rieleggere dai propri clan familiari: è stata una riunione ‘tra de loro’, dove i soli astenuti sono stati i 3 rappresentanti delle squadre. Ma non è tutto, c’è anche il discorso finanziario”.
Ovvero?
“Il bilancio 2013 non si è visto, in assemblea è girato solo un foglietto che indica sommariamente delle voci (vedi la nostra foto). Se all’esame di ragioneria uno studente dicesse che quello è un bilancio scatterebbe automatica la bocciatura. E in queste circostanze i corridori, specie i più giovani, non hanno nessuna fiducia nell’Ente Palio: praticamente si sentono come i cavalli a Siena”.
Eppure Sisti ve l’ha detto pure a mezzo stampa: ciurme, iscrivetevi all’Ente Palio e venite in assemblea a votare e a farvi votare dentro il direttivo.
“E come facciamo a iscriverci se non c’è tesseramento?”.
Prego?
“La campagna di tesseramento per il 2014 non è stata fatta: in assemblea un presidente scaduto a marzo è stato rivotato da soci scaduti nel 2013, cosa che puntualmente i nostri tre soci hanno contestato. A questo punto, davanti alla rigidità e impermeabilità dell’ente, ho proposto alle squadre di valutare se non sia il caso di fare una propria campagna tesseramenti, con l’obiettivo di una scalata ostile all’ente, per introdurre nel direttivo i nostri rappresentanti come elementi di garanzia circa l’esatto e opportuno impiego delle tante risorse che girano all’interno dell’organizzazione”.
Massucci, si parla del presidente del quartiere Montarice Reboli e del consigliere di maggioranza Sampaolesi come personaggi della politica che dall’interno dei quartieri premono e strumentalizzano le ciurme per fare un putsch e prendere in mano il direttivo: è vero o no?
“Io sono all’interno del comitato delle squadre dalla sua creazione, e il nostro spirito è fare gli interessi del paese e delle ciurme. Le squadre sono emanazione diretta dei comitati di quartiere, che per statuto sono associazioni spontanee e gratuite che cercano di far vivere le nostre tradizioni. Ripeto, su 84 sciabbegotti 70 sono ferocemente contrari a questa dirigenza: davanti a cifre così ci vuole coraggio a buttarla in politica”.
Il rendinconto 2013 dell’Ente Palio votato in sede di bilancio consuntivo all’assemblea di giovedì scorso
La convocazione all’assemblea del 31 luglio così come è pervenuta ai soci dell’Ente Palio. Come si può leggere ha diritto di voto chi è in regola col tesseramento 2013
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Confondere il palio di Siena con quello di San Giovanni, scusate mi sembra una bestemmia, si può non essere d’accordo con i regolamenti, ma a Siena il Palio esiste dal 1200, e i regolamenti sono rivisitati dal 1800, e a oggi non sono cambiati, e non possono cambiare sarebbe impossibile mettere d’accordo 17 contrade, le quali anche tra di loro ci sono delle nemiche giurate. A Siena si spendono montagne di soldi, per far perdere la nemica
da sempre l’ENTE PALIO si è contraddistinto per la trasparenza in questi venti anni c’ è il solito SISTI presidente , solo a CUBA il presidente ha una carica più lunga (FIDEL resisti) stiamo arrivando …….