di Claudio Romanucci
Le Marche sembrerebbero essere la regione italiana ideale del contribuente italiano: bilanciamento tra la pressione fiscale e la qualità dei servizi offerti si avvicina di più ai valori ottimali, secondo le elaborazioni condotte dal Centro studi Sintesi e dal Sole 24Ore. A poca distanza si piazzano nella speciale classifica la vicina Umbria e il Friuli Venezia Giulia, mentre Campania, Valle d’Aosta e Sicilia occupano, in quest’ordine, la parte bassa della graduatoria.
Il paradiso del cittadino è quella Regione in cui si paga il minimo delle tasse per ottenere il massimo dei servizi. In base ai dati della rilevazione dovrebbe garantire il livello di tassazione della Calabria offrendo nello stesso tempo le infrastrutture, il livello di istruzione, le possibilità economiche e altro ancora che si trovano in Trentino Alto Adige. L’equilibrio sta al centro.
La ricerca – mutuata dall’esempio americano realizzato da Wallet Hub e denominato Taxpayer Roi – si basa su 25 indicatori, articolati in sei aree. Banca d’Italia conferma che il trend delle entrate tributarie nel triennio 2010-2012 è stato più basso che nel resto del Paese (+1,5% all’anno nelle Marche, +1,9% nelle Regioni a statuto ordinario), mentre sul fronte della sanità, sempre nello stesso periodo, la spesa sanitaria pro capite (fonte Nsis sui conti consolidati di Asl e aziende ospedaliere) è stata pari a 1.863 euro, inferiore a quella delle Rso (1.880 euro) e alla media italiana (1.893).
Il governatore delle Marche Gian Mario Spacca gongola: “E’ soprattutto un indicatore di produttività che testimonia l’efficacia dell’impiego delle risorse che le istituzioni regionali richiedono ai cittadini delle Marche attraverso tributi e fiscalità. Il fatto che siano state impiegate su servizi che realizzano la soddisfazione dei cittadini in misura maggiore che in ogni altra regione, incoraggia a migliorare ancora le performance. Credo che anche l’amministrazione di una Regione debba essere ancorata alla massima efficienza sull’utilizzo delle risorse, superando la visione di qualche anno fa che le richiedeva soprattutto il raggiungimento della coesione sociale. Oggi il compito di una istituzione è essere attore della crescita e della creazione di opportunità di lavoro”, commenta.
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Spacca gongola soprattuto per gli emolumenti percepiti con le tasse che i marchigiani sono chiamati a pagare. In quanto alla crescita ed alle opportunita’ di lavoro, e’ meglio lasciare ai cittadini l’ardua sentenza.