Era l’autunno del 1984 quando fu rubata dalla chiesa di San Lorenzo in Rio Freddo, a Visso, la Madonna delle Grazie, scultura lignea di fine ‘400 inizio ‘500. Sono passati trent’anni da quella data, anni di ricerche e indagini per recuperare un’opera tanto preziosa quanto apprezzata. Oggi finalmente la scultura potrà tornare in quella che è la sua casa. L’opera è stata, infatti, ritrovata dai carabinieri del Comando per la tutela dei patrimonio culturale di Venezia, in un negozio d’antiquariato di Torino che tra i tanti oggetti presenti al suo interno aveva anche quest’opera d’arte dal valore inestimabile. Hanno seguito il sequestro da parte dei militari settimane d’intensa attività per il riconoscimento del prezioso manufatto, prima di poter confermare che si trattasse proprio della Madonna delle Grazie. Nella diocesi di Camerino e San Severino, infatti, non vi è documentazione fotografica precedente al furto, dal momento che i comuni di Visso, Ussita e Castelsant’Angelo sul Nera erano stati traferiti dall’ex diocesi di Norcia a quella camerte, solo qualche mese prima. Fondamentale si è rivelato il libro “Visso e le sue valli”, pubblicato nel 1965, di don Ansano Fabi, allora parroco di Norcia, che proprio per arricchire le pagine del suo volume aveva scattato diverse foto all’interno delle chiese del territorio, tra le cui anche quella di San Lorenzo. Nel libro, il sacerdote descrive la preziosa scultura della quale riporta una fotografia. Proprio questa immagine è stata l’elemento che ha fatto sì che l’opera potesse essere riconosciuta, quindi dissequestrata e riconsegnata alla diocesi dell’entroterra. La scultura, mutilata delle braccia, si presenta in ottime condizioni, il che fa pensare che sia stata restaurata dopo il furto. Tornerà a far parte del patrimonio della diocesi appena espletate le formalità per il ritiro dalla procura di Torino. Hanno operato al ritrovamento il nucleo Tpc di Venezia, la soprintendenza Bsae Marche di Urbino, e l’ufficio beni culturali dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia.
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Un plauso al Comando del Tutela Patrimonio Culturale. Eccellenza dell’Arma dei CC.