di Carmen Russo
Il cane è, proverbialmente, il miglior amico dell’uomo. Nelle mura domestiche riesce a creare un clima molto più rilassato e a creare un’atmosfera giocosa. Le potenzialità dei cani, sono tuttavia molteplici e grazie a questa loro caratteristica e da qualche tempo sono al centro di un percorso di cura, la cosiddetta Pet Therapy.
L’Associazione Noa Petherapy, che dal 2005 opera con professionalità nel panorama marchigiano seguendo impegnativi e coinvolgenti progetti di sostegno, educazione e recupero attraverso la Pet Therapy ha avviato un progetto dedicato ai bambini diversamente abili del Istituto Comprensivo Lucatelli di Tolentino.
Per il progetto sono stati scelti due cani, Asha e Brusco, meticci di taglia grande: «Abbiamo scelto loro perché sono due cani caratterialmente complementari – spiega Monia Isidori, pedagogista e operatrice nel progetto – Sono molto pacifici. Asha è un cane nero più docile che non soffre anche di brusche manipolazioni. A lei sono affidati i bambini più irrequieti. Mentre Brusco è più giocherellone ed è più indicato per spronare».
Sono 19 i bambini disabili presenti all’Istituto Lucatelli, compresi nella fascia di età che va dai 5 ai 14 anni e sono soggetti a diversi deficit. «Ogni bambino ha una sua realtà e con ognuno di loro bisogna utilizzare una prassi diversa – continua Monia Isidori – Abbiamo fatto già tre incontri e il riscontro è stato tanto positivo. Già dopo il primo approccio i bambini hanno mostrato una grande attesa per l’appuntamento successivo con i cani. Quando c’è l’animale sono catturati dalle attività e dell’animale stesso. Ci sono due casi molto particolari che hanno sorpreso molto gli insegnanti. Il primo caso riguarda una ragazzina che fatica a partecipare alle attività e a relazionarsi con gli altri bambini, ma quando vede il cane sorride e fa quello che le diciamo di fare con lui. Il secondo caso riguarda un bambino autistico, che ha sempre avuto paura dei cani e parla molto poco. Nei primi due incontri non ha voluto vedere Asha, anche perché è nera e potrebbe fare più paura, ma al terzo appuntamento è scattato qualcosa. L’incontro è durato 40 minuti, non 20 come previsto dal progetto, il bambino ha deciso improvvisamente di fidarsi, si è avvicinato e l’ha accarezzata, dicendo piano “Io, felice”. Ci siamo commossi tutti».
Ad essere impegnate in questo progetto sono Irene Pazzaglia, Sarah Tognetti e Monia Isidori, due veterinarie e una pedagogista che fanno parte del gruppo Noa Petherapy. «I cani hanno una potenzialità immensa perché aprono a una relazione diversa, dove ogni bambino può sentirsi se stesso. Con un cane non sente etichette e non si sente giudicato. Il cane inoltre fa da canale, da mediatore tra il bambino con un deficit e le altre persone», conclude Monia Isidori.
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Che dire, se non che i cani, pur avendo una spiccata sensibiltà e pur accorgendosi meglio di tutti delle difficoltà altrui, riescono a superare e far superare tutte le barriere che noi uomini siamo costretti ad innalzare per differenziarci. Si perchè nelle differenze riusciamo a trovare una nostra posizione, una nostra identità…… d’un tratto mi sento rattristato.
Dall’altra parte:
B: Asha, lo vedi quel bimbo che se ne sta isolato senza parlare?
A: si Brusco, lo vedo e sono sicura che c’è qualcosa che non va
B: anch’io, ma mi sfugge il significato di tutto questo, nel senso che se il bambino non comunica con quelli che dovrebbero parlare come lui, perchè lo dovrebbero portare da noi che non parliamo proprio?
A: Ma che dici Brusco? Qui non c’entrano le parole, c’entra la considerazione. Lui per noi è come tutti gli altri e può esprimersi in libertà. Forse nel suo ambiente questo non può farlo…
B: vuoi dire che lo escludono? Che non gli vogliono bene?
A: che dici sciocco? I genitori ed i familiari del bambino impazziscono per lui, proprio come facciamo noi per i nostri cuccioli. Il problema è che il loro mondo è più complicato del nostro. Dicono una cosa giusta e fanno quella contraria, fanno la morale a tutti e poi commettono le più terribili nefandezze (questa l’ho sentita dire, ma in realtà non ne conosco bene il significato, ma ci andava benissimo).
B: quindi vuoi dire che con i fatti smentiscono le proprie parole?
A: esatto. Noi possiamo capirlo meglio perchè non abbiamo parole, ma facciamo solo fatti. Siamo ubbidienti e lo facciamo con passione, ci sacrifichiamo per loro, ma amiamo anche questo e poi, se rubiamo una salsiccia incustodita, non è che dobbiamo colpevolizzarci più del dovuto eh?
B: certo che tu abbai proprio bene, sei molto intelligente, te lo dicono pure loro,
A: è vero, abbaio pure troppo. Meglio stare zitti ed occuparci del bambino, diamoci da fare che è questo quello che conta!
BRUSCO MITICO
Jacopo ringrazia ….