Continua la battaglia portata avanti dal consigliere regionale Enzo Marangoni circa la situazione dell’aeroporto di Ancona – Falconara, di proprietà della regione Marche. Tre mesi fa Marangoni chiese alla Società Aerdorica tutti i tabulati dei voli della nuova compagnia che fa servizio a Falconara, dati che partono dal giorno in cui la Darwin Airlines – oggi denominata Ethiad regional – ha iniziato l’attività nell’aeroporto dorico.
Il tutto era iniziato a maggio 2013 quando Marangoni sollevò il caso con un’interrogazione regionale. Marangoni paventava disservizi, ritardi, disagi e danni economici per l’utenza, composta spesso da imprenditori che usano gli aerei per promuovere i prodotti marchigiani in Europa e nel Mondo. «Purtroppo le mie previsioni vengono gradualmente tutte confermate e i dati sono a dir poco sconcertanti. Dall’analisi accurata dei tabulati emerge che le cancellazioni sono nell’ordine di 7/8 al mese, un dato questo che fa capire l’efficienza bassa e la minore competitività del nostro aeroporto rispetto ad altre compagnie attualmente presenti sul mercato. Non solo le cancellazioni ma anche i ritardi colpiscono pesantemente l’utenza: quasi il 90% dei voli parte in ritardo e a volte anche con episodi fino a tre ore. Marangoni evidenzia inoltre forti lacune nell’organico del personale e un parco aerei decisamente contenuto oltre che obsoleto. La società quindi non offre servizi, ma disservizi.
Con la riduzione del numero di voli inoltre si crea una diminuzione degli utenti “business”. Questo significa che diversi imprenditori marchigiani, vedendosi penalizzati dal servizio fornito si recano verso aeroporti come quello di Bologna che danno maggiori garanzie a chi viaggia per lavoro.
Ma non basta, il calo di passeggeri è un triste ed inevitabile dato di fatto in queste condizioni e con questa politica di gestione si precluderà ogni possibile futura via di sviluppo per l’aeroporto di Ancona. Visto che l’aereoporto è di proprietà della regione Marche, cosa vuol fare Spacca?»
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E’ evidente che qua occorre subito creare sul territorio, dopo l’Esercito, anche qualche base dell’Aeronautica di Silvio, in modo che al genio imprenditoriale marchigiano non vengano più tarpate le ali.
L’Aeroporto di Ancona è, oramai da tanto tempo, considerato minore.
Tolti i voli speciali/estivi per alcune località, ed i pochi voli low cost, non è che si sia poi molto altro.
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E non credo che in futuro la situazione possa poi migliorare di molto, anche perchè non avrebbe molto senso “spingere” per avere altri voli in quanto l’ipotetico turista -che vorrebbe spostarsi per il centro Italia- ha a disposizione sia altri aeroporti (BO/Roma) più facili da raggiungere e con molti più voli, sia altri aeroporti sempre “minori” (ma più importanti di Ancona: esempio Pescara, Firenze, Pisa, Perugia) dove scendere direttamente (piuttosto che scendere ad Ancona e poi spostarsi treno/autobus)
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Facciamocene una ragione: se non si cambia visione strategica, e non si riesce ad investire seriamente nel turismo (per viabilità, infrastrutture, porti, accoglienza, ecc.) la Regione Marche sarà sempre figlia di un dio minore
Chi è nato prima l’uovo o la gallina? Saranno i passeggeri che “decollano” da altri aeroporti oppure non potrebbe essere che gli stessi non siano sufficenti per poter garantire la funzionalità di un aeroporto locale con servizi che tutti vorremmo? Ma posso immaginare che il consigliere Marangoni avrebbe avuto qualcosa da ridire anche su eventuali maggiori costi e/o investimenti elargiti da “Spacca” per questo aeroporto. Ogni scusa è buona per apparire.
Cosa vuol fare Spacca? “Una soluzione potrebbe essere di organizzare in tutti i giorni della settimana un pellegrinaggio per Roma”