In un maglificio di Chiesanuova di Treia si realizzavano falsi d’autore di grandi griffe della moda. Il titolare, che avrebbe intrapreso l’attività illecita a causa della crisi economica, è stato condannato oggi al tribunale di Macerata.
I prodotti erano perfetti. Realizzati con tessuti di qualità, e con disegni identici agli originali. Indistinguibili, o quasi. Perché un tempo, nel maglificio di Michele Stacchio, venivano prodotte maglie originali per le grandi griffe della moda: da Armani, a Fendi, a Gucci, Louis Vuitton, Emporio Armani, Dolce e Gabbana, Hugo Boss e diverse altre. A scoprire la produzione illecita era stata la guardia di finanza di Ancona. Le fiamme gialle aveva scoperto la vendita in outlet e negozi di abbigliamento di lusso di prodotti falsi. Che venivano venduti all’insaputa dei titolari. Risalendo il canale del falso le fiamme gialle erano arrivate all’azienda di Stacchio. Lì venivano prodotti in particolare sciarpe e foulard, ma anche mantelle, cappelli, jeans. Per realizzare i prodotti venivano utilizzati dei floppy disc che contenevano programmi per filatura specifici per tessere i foulard e quant’altro con lavorazione e disegni identici agli originali. Quei floppy erano quelli usati dai veri produttori. Non solo, nell’azienda sono state trovate anche etichette e loghi che rispecchiavano quelli originali delle aziende. Nel corso dell’operazione la Guardia di finanza, nel marzo del 2012, sequestrò 8mila capi contraffatti e 15mila rotoli filati. Questa mattina il pm Marco Tarquinio Severini ha chiesto la condanna a un anno e 4 mesi per l’imprenditore treiese, difeso dall’avvocato Sergio Marini. Il giudice Danilo Russo, del tribunale di Macerata, ha deciso per la condanna a sei mesi per Stacchio e 400 euro di multa.
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