Da Macerata al paradiso di San Marino
Gentili a capo della gendarmeria

VIAGGIO SUL MONTE TITANO/1 - Il generale dei Carabinieri, innamorato di Leopardi, maceratese d'adozione, ha iniziato tre mesi fa la sua nuova esperienza professionale nella Repubblica più antica del mondo: "Qui non solo la democrazia ma pure la sicurezza è a livelli massimi. Anche le tristi dinamiche legate alla droga sono sotto assoluto controllo"

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Alessandro Gentili

di Maurizio Verdenelli

E’ maceratese seppure d’adozione, ama smisuratamente Giacomo Leopardi (se ne andò dalle Marche suggestionato dalle note indicazioni al ‘natio borgo selvaggio’ e ‘alla gente zotica e vil’) ed ama pure con uguale intensità per la modernità e la propria innata propensione alla vita militare, Napoleone Bonaparte (guai però a dirlo alla moglie, così che tutti i ‘ricordi’ lui è costretto a tenerli in ufficio) il nuovo comandante della Gendarmeria di San Marino. Nella Repubblica più fiera ed antica del mondo, il generale (dei Carabinieri) Alessandro Gentili ha preso servizio a novembre. Nato a Sant’Elpidio a Mare – nel 2006 ha ricevuto il Premio Elpidiense dell’anno- il generale ha scelto Macerata come  ‘buen retiro’ sin dal 1993. “Ero a metà della mia carriera. Così allora decisi con mia moglie che questa città, vicino a quella dove sono nato, rappresentava la media ideale per una famiglia. Un punto di arrivo e di ritorno. Ottimi licei, un’ottima università, servizi, ben posizionata al centro d’Italia, gente civilissima e cordiale, niente criminalità. Cosa potevo aspettarmi di più? Sulle prime avevo pensato a Macerata come ad una situazione intermedia: la residenza stabile, il tempo degli studi, per una famiglia con figli che hanno come tutti necessità di un luogo dove coltivare amicizie e dove poter frequentare con regolarità gli studi in un’unica sede cittadina. Con il tempo mi sono appassionato anch’io alla bellezza e alla serenità coinvolgente di Macerata. E ho creduto bene di non muovermi più. Da queste parti vive anche mia madre…Hic manebimus optime”, dice il generale Gentili che sulla scrivania del suo ufficio dal quale si vede l’infinito, come solo dal monte Titano è possibile, tiene il breviario di Seneca.  

san marino 3Già, Seneca…  “E pensare che è vissuto in epoche dove gli imperatori romani, a tutto pensavano meno che all’anima. La Baia Imperiale…”.

La sua, generale, invece è Porto Recanati, Civitanova… “E Porto San Giorgio. Le mie sedi estive. A San’Elpidio a mare torno volentieri. L’ho fatto di recente per la presentazione del bel libro sui protagonisti elpidiensi della storia a cura dell’amico Giovanni Martinelli”.

Ed un ricordo che lo riempie ancora di soddisfazione, dopo tante medaglie ed un lunghissimo servizio che l’ha portato pure negli States: “Nel 1959, in seconda elementare vinsi la medaglia d’oro ed un libretto al risparmio con mille lire, come migliore scolaro della città”.

san marino 6Torniamo alla storia? “Mi ha sempre affascinato. Venire a Macerata mi ha ricordato il celebre episodio ricordato nel film di Alberto Sordi: ‘Il marchese del Grillo’, quando sorella e marito vengono trasferiti nelle Marche. ‘Li mandano a Macerata!’ dice il servo al nobile Onofrio che aveva nascostamente brigato per l’allontanamento della sorella dall’alito pestilenziale. Macerata è rimasta così nell’immaginario collettivo come un esilio. In realtà non lo è stato mai. Per me Macerata ha le stesse attrattive di San Marino: tranquillità, serenità, accoglienza. La sera è un piacere passeggiare…”

Eccetto il giovedì…. “Già, la movida…”

san marino 1Tuttavia Dante Ferretti la vede in decadenza, il centro storico spopolato… “Guardi, io sono stato 6 anni a Trastevere. La sera è rimasta come… il giorno. Non ho alcuna nostalgia. A Macerata torno spesso, tutte le volte che posso ed è sempre un bel ritorno: una città ideale. E la zuppa inglese me la sogno spesso in terra di Romagna…”.

Lei a Roma ha retto il comando dell’antifalsificazione monetaria, ed è giunto a San Marino appena uscito dalla black list: un paradiso fiscale dove sono approdati a suo tempo numerosi grandi nomi dell’imprenditoria maceratese e marchigiana. Ora la Repubblica ha aderito agli standard europei e banche e finanziarie hanno dimezzato il numero. Erano 17 le prime, 40 le seconde. Tutto è più trasparente… “Guardi, la Repubblica, di cui Abramo Lincoln è stato cittadino onorario e che viene salutata ogni 3 settembre (il giorno di nascita) dalla Presidenza degli Usa, ha sempre messo in pratica principi grandemente liberali, tenendo fede al segreto bancario fino a poco fa sacrosanto nella civiltà occidentale! Ma qualcosa è certamente cambiato. Appena ho assunto l’incarico ho voluto conoscere i direttori generali degli istituti di credito sul territorio. Tutti dirigenti molto motivati, fiduciosi in una ripresa veloce e che impiegano un terzo del personale in compiti di vigilanza e controllo”.

gentili 3Il caso di banca Marche com’è visto dal Titano, da lei…? “Le rispondo come Paolo VI. Parlare non possiamo, tacere è un bel problema. Sempre una questione di controlli è alla base di un ordinato procedere. Le dirò comunque che le Marche sono ancora di più nell’obbiettivo, subito dopo l’Emilia Romagna, di banche e finanziarie sanmarinesi”.

Lei è un generale dei Carabinieri che ha deciso per uno stato piccolissimo: 32.000 abitanti, peraltro vigilati oltre che dai 90 uomini della Gendarmeria anche da Polizia Civile e Guardia di Rocca, in dogana… “Sono stato incaricato per uno studio di riforma dei tre corpi. Già, qui non solo la democrazia (ben 4 Capi di stato cambiano in un anno) ma pure la sicurezza è a livelli massimi. Anche le tristi dinamiche legate alla droga sono sotto assoluto controllo…Sì: ho scelto San Marino perché è uno Stato con tutte le sue altissime caratteristiche. San Marino, fondato ufficialmente nel 1291 (anche se qualcuno parla addirittura del 301 dc)  fa parte dell’Onu ed è membro del Consiglio d’Europa. Nel 2008 il centro storico ed il Monte Titano sono inseriti nell’Unesco tra i patrimoni dell’umanità. Qui la qualità della vita è a livelli superiori”.

gentili 4Come a Macerata.. “Già, come Macerata, anche se i sanmarinesi si sentono davvero di un’altra Nazione”.

Per ottenere la nazionalità di San Marino? “Difficile fare progetti in questo senso se non a lungo termine:  ci vogliono trent’anni nel corso dei quali bisogna essere sempre stati qui”.

Lei? “Come comandante della Gendarmeria (il contratto è quinquennale ndr) è prevista per me la residenza: sarò a breve maceratese ed insieme sanmarinese”.

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(1/continua)

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