Il D-Day di Banca Marche
“Ripartiamo dal territorio
e dalle associazioni di categoria”

Nella sede di Fontadamo la prima conferenza stampa dopo il lungo silenzio. Sono stati presentati i nuovi finanziamenti rivolti al settore turistico. Per il dg Goffi l'obiettivo sono le famiglie e le piccole e medie imprese. Filippo Corsaro, direttore commerciale: "Stiamo procedendo in modo spinto e veloce". Soddisfazione dei presidenti di Confindustria Ottavi e di Assoturismo Albonetti e di Massimilano Polacco (Confcommercio e Federalberghi)

- caricamento letture
Albonetti_Ottavi_Goffi_Polacco

da sinistra: Claudio Albonetti (Assoturismo e Confesercenti Marche), Nando Ottavi (Confindustria Marche), il dg Luciano Goffi e Massimiliano Polacco

Ottavi_Goffi

Il presidente di Confindustria Marche, Nando Ottavi, e il dg di Banca Marche, Luciano Goffi

di Marco Ricci

L’ultima volta che Banca Marche aveva indetto una conferenza stampa era il 29 agosto del 2013 in occasione della presentazione della semestrale. La conferenza venne però annullata e il giorno successivo giunsero alle redazioni dei giornali due comunicati. Il primo che annunciava gli oltre 200 milioni di euro di perdite accumulate nei primi sei mesi dell’anno, il secondo che rendeva nota la messa in gestione provvisoria dell’istituto di credito da parte della Banca d’Italia. Si entrava così nel silenzio del commissariamento, silenzio più che altro interrotto da notizie di carattere giudiziario. Non è sfuggito quindi che la conferenza stampa indetta oggi a Fontadamo di Jesi per illustrare l’apertura di un plafond rivolto al settore turistico per 20 milioni di euro abbia avuto anche un carattere profondamente simbolico, sia per il ritorno alla comunicazione diretta che mostra una banca che propone e lavora, sia perché rende evidente da dove la banca voglia ripartire. Dal territorio e dalla vicinanza alle famiglie e alle piccole imprese delle Marche, anche con la presenza – al fianco del direttore generale e del nuovo direttore commerciale, Filippo Corsaro – di importanti esponenti delle associazioni di categoria. Attorno al lungo tavolo ovale dove si svolgevano i Cda di Banca Marche, sedevano infatti oggi il presidente di Confindustria Marche, Nando Ottavi, il presidente nazionale di Assoturismo e di Confesercenti Marche, Claudio Albonetti, e il direttore di Confcommercio e di Federalberghi Marche, Massimiliano Polacco.

Goffi (1)

Luciano Goffi, direttore generale di Banca Marche da metà 2012

E’ stato proprio il direttore generale Goffi, all’inizio apparso anche emozionato, a rivolgere i saluti ai presenti e sottolineare il “significato più ampio” dell’incontro tenutosi oggi. “La banca sta attraversando una stagione delicata e complessa di ristrutturazione che stiamo portando avanti con impegno – ha esordito Goffi – cercando di non tradire il ruolo che Banca Marche ha sempre avuto nel territorio. Abbiamo fatto di tutto, anche nei momenti peggiori, per essere vicini alle imprese e alle famiglie, cercando di mettere a disposizione le nostre risorse umane per coltivare quel rapporto stretto di servizio che l’istituto ha sempre avuto, pur con i limiti dovuti a un contesto in cui la banca sta ridefinendo i suoi asset. I numerosi incontri tra i commissari straordinari e le associazioni di categoria – ha aggiunto Goffi – hanno confermato la volontà e la necessità del territorio di trovare in Banca Marche servizi e opportunità. Partiamo dal turismo, un settore strategico della regione, ma siamo lavorando su altri prodotti”. Il prossimo dei quali, da quanto è poi stato detto, sarà rivolto alle imprese agricole.

Sebbene vi fosse un mutuo patto sul non toccare temi che entrassero nelle prerogative dei commissari – come ad esempio le responsabilità del dissesto, lo stato dei conti, l’aumento di capitale e il nuovo assetto commerciale – è risultato evidente come la ristrutturazione di Banca Marche, seppur con tutti i limiti operativi dovuti alla bassa capitalizzazione, stia dando i suoi frutti.

Il direttore commerciale di Banca Marche, Filippo Corsaro

Il direttore commerciale di Banca Marche, Filippo Corsaro

“Stiamo operando ad un ritmo molto spinto e veloce”, ha dichiarato a questo proposito il direttore commerciale Corsaro il quale, oltre a parlare di “nuovo modo di fare banca” è arrivato a definire quello di oggi “come un D-Day”. Il plafond per il settore turistico alberghiero delle Marche è infatti il primo degli interventi che Banca Marche sta apprestando per dare supporto al territorio e alle piccole e medie imprese, forse quelle più in difficoltà per via della crisi economica. Anche Goffi, nel suo intervento, aveva parlato del “gran lavoro di Filippo Corsaro, perché la rete possa rappresentare la leva del rilancio della nostra azienda e accrescere la qualità dei nostri servizi”.

Che per Banca Marche, anche in questi ultimi semestri, le piccole imprese siano rimaste al centro dell’attenzione lo ha ribadito sempre Filippo Corsaro, ricordando i recenti interventi messi in campo dall’istituto di credito. “Già dal luglio del 2013 Banca Marche aveva finanziato 1.200 aziende per 40 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa Diamo credito all’occupazione, un plafond da 100 milioni di euro dedicato a sostenere il bisogno di liquidità delle imprese – ha spiegato Corsaro che ha inoltre ricordato l’ulteriore plafond di 100 milioni rivolto alle start up lanciato nell’aprile 2012, nonché  i due ulteriori sostegni erogati ad altre 230 start-up tra il 2012 e 2013. “Altre 91 imprese sono state agevolate con il prestito d’onore 2013 – ha spiegatp ancora il direttore commerciale – e 479 hanno utilizzato i finanziamenti per l’erogazione delle tredicesime nesso in campo nel mese di dicembre”.

Il presidente di Confindustria Marche, Nando Ottavi

Il presidente di Confindustria Marche, Nando Ottavi

Il nuovo prodotto di Banca Marche  è stato apprezzato dai rappresentanti delle associazioni di categoria, poiché la proposta indirizzata al settore turistico-alberghiero è nata anche dal confronto con le categorie, “per avere qualcosa che rispondesse alle esigenze delle piccole imprese del settore”, come ha spiegato Claudio Albonetti di Assoturismo. Un settore che lo stesso Albonetti vorrebbe si rilanciasse sulla qualità e che, nelle parole di Massimiliano Polacco, “rappresenta il secondo motore di sviluppo delle Marche”. Un’uscita attraverso il turismo – o almeno un’attenuazione della crisi – che ha trovato ovviamente favorevole il presidente di Confindustria Marche, Nando Ottavi. “C’è necessità di dare credito ma anche di dare fiducia alle piccole imprese – ha detto Ottavi – per incentivare e far ripartire l’economia. C’è sfiducia nella società quando invece bisognerebbe averne. Quindi bene gli interventi nelle filiere corte come quella del turismo”.

Banca_Marche_Jesi (2)E se da una parte Banca Marche – anche da quanto filtrava negli ultimi mesi – sta operando la sua riorganizzazione in modo spedito e incisivo, anche con notevole discontinuità rispetto al passato, oggi si è compreso molto bene come anche con il commissariamento l’obiettivo dell’istituto sono le famiglie e le piccole e medie imprese del territorio. Un obiettivo ripetuto più volte da tutti i presenti e che si immagina in qualche modo condiviso dai commissari Feliziani e Terrinoni, dunque da Banca d’Italia. Un legame, quello tra Banca Marche e le imprese del territorio, così forte anche in passato da rendere impensabile circoscrivere il dissesto dell’istituto a poche o a molte responsabilità, quanto all’avvitamento di un’intera regione che in parte ha scelto l’edilizia come facile tentativo di sopravvivere alla crisi.

Credito facile, imprenditoria forse miope, politica che incassava (o sperava di incassare) oneri di urbanizzazione a go-go, una bolla alla fine esplosa coinvolgendo l’intero tessuto economico-produttivo delle Marche, senza che la governance alzasse almeno un dito o si accorgesse di quanto stava accadendo. E quando le banche diventano banche di stato – così come è stata negli ultimi anni Banca Marche per la nostra regione – il dissesto dello stato va di pari passo con quello della banca. Così se l’uno ha perso in cinque anni il doppio del pil rispetto al resto del paese e l’istituto di credito ha accumulato più o meno un miliardo di euro di perdite, nello spirito dei presenti era chiaro l’obbiettivo di invertire questa tendenza, augurandosi che la banca e il territorio, invece di sprofondare, si rilancino insieme.

bancaIL PLAFOND – I 20 milioni di euro messi a disposizioni per le imprese turistiche seguono di pochi giorni il lancio di un altro prodotto, un conto – il Conto Family – rivolto alle famiglie. Gli interventi rivolti al comparto turistico riguarderanno non solo il sostegno finanziario alle imprese per i periodi di basso afflusso di presenze e per anticipi sulle prenotazioni, ma anche piccoli interventi per migliorare la qualità delle strutture. Banca Marche ha anche previsto finanziamenti a medio-lungo termine fino a 20 anni per interventi più corposi, con un tetto massimo di 300.000 euro per singola erogazione.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X