di Filippo Ciccarelli
«Ho conosciuto Libero Paci quando ero in terza media, frequentavo il Duomo come seminarista; lui ci era sempre vicino, lo ricordo come un uomo molto arguto e dall’umorismo straordinario». E’ questo il ricordo di don Alberto Forconi, parroco della chiesa di Santa Croce a Macerata, dove questa mattina familiari, amici e cittadini hanno salutato il professor Libero Paci, uno dei personaggi più illustri della città, scomparso venerdì pomeriggio all’età di 89 anni (leggi l’articolo). Paci, nato a Macerata – città della quale ha raccontato con grande passione e meticolosità la storia in diversi libri, diventati un punto di riferimento imprescindibile per studiosi e cultori della materia – è stato segretario di diversi sindaci, e per anni ha lavorato come archivista e bibliotecario. «Era un uomo di grande sapienza, un personaggio straordinario, come la sua memoria e conoscenza. Negli anni ci siamo persi di vista – ha proseguito don Alberto – ma poi ci siamo ritrovati, quando sono venuto qui a Santa Croce, ed abbiamo ricordato con piacere la nostra città. E’ stato uno dei più attivi promotori a favore della raccolta di firme, per rimettere la Madonna della Misericordia sulla facciata del palazzo comunale. Lo ringraziamo aver messo la sua sapienza a servizio di tutta la comunità» ha detto il parroco di Santa Croce. Oltre che a Macerata, Paci era legatissimo a Fermo, città di origine della madre, e a Porto Potenza, dove trascorreva le vacanze. Lascia la moglie Ersilia.
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