Mi manchi quel che basta
a dare alla dolcezza la sua spina
e nostalgia alle ore: che non sono
piene di te perché tu vieni e vai
come la nebbia e il vento
sullo scabro altipiano e ciò che rechi
è, non importa se fuori stagione,
il frutto che è più caro
quanto meno si aspetta.
Frutto incerto
com’è giusto del tempo della vita
tra estate e autunno e che a spiccarlo
dal ramo dove è maturato (l’ombra
ha dato forse un grano di mestizia
al suo sapore) perderebbe, è dato
domandarsi, l’incanto che lo veste,
il profumo segreto?
La domanda
irrequieta colomba
viaggia da queste contrade alle tue,
batte al tuo cuore. L’augurio è che il volo
non si rompa, il messaggio ti raggiunga.
Francesco Tentori, da Migrazioni (Passigli, 1997)
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