Tentato omicidio di Zaccagnini:
“Ha sfondato la porta e mi ha aggredito”

Il polacco Maciej Przemyslaw Smulski

“Quella sera sono stato aggredito, io non ho impugnato nessun arma per difendermi”. Così questa mattina l’imprenditore Mirco Zaccagnini, 42 anni, di Camerano, al processo in cui è vittima dell’aggressione subìta dal polacco Maciej Przemyslaw Smulski. Il giovane è accusato di tentato omicidio al tribunale di Macerata. L’episodio risale all’aprile dello scorso anno, quando Smulski entrò nella casa della sua ex fidanzata, una 40enne che vive a Porto Potenza. Trovando in casa Zaccagnini, il giovane polacco, 34enne, l’aveva aggredito perso dalla gelosia. Un episodio che Zaccagnini ha ricostruito in aula, spiegando al tribunale che “Smulski ha sfondato la porta della camera da letto, e come è riuscito ad aprire un varco mi ha aggredito”. Sul coltello da cucina con cui Smulski lo aveva ferito con un fendente al costato, Zaccagnini ha detto che “avevamo sentito dei rumori e così avevamo preso il coltello per sicurezza”.

L’avvocato Gian Luigi Boschi

Sentita anche la ex di Smulski, che ha riferito che al momento dell’aggressione si era chiusa in bagno: “Ho sentito dei rumori, e quando sono uscita ho visto Zaccagnini che era a terra e Smulski che lo colpiva con dei pugni. Allora gli ho detto di smetterla e lui ha smesso”. E proprio il fatto che Smulski si fosse fermato per la difesa (il polacco è assistito dall’avvocato Gian Luigi Boschi) dimostrerebbe che non c’era la volontà di uccidere. Il processo è stato rinviato all’undici aprile per sentire gli altri testimoni dell’accusa, sostenuta dal pm Enrico Riccioni. Secondo la difesa, la versione resa da Zaccagnini oggi in aula, dicendo che non aveva usato armi, per la difesa cozzerebbe con il fatto che il polacco aveva riportato anche lui delle lesioni.

(Gian. Gin.)