Francesco Comi vuole diventare segretario regionale del Pd per cambiare verso alle Marche. Prima di iniziare con i fatti, lo ha fatto con il logo della campagna per la segreteria. Il tolentinate, consigliere regionale, interpreta graficamente il suo obiettivo girando la parola Marche come se fosse riflessa in uno specchio e una freccia sulla “c” del suo nome. Lo slogan: “Cambiamo verso”. Oltre al verso in realtà sarebbero molte altre le cose da cambiare e il nome Marche è forse una delle poche cose che andava benissimo così com’è.
Al di là della veste grafica, comunque Comi ha iniziato il suo giro per le Marche, per presentare il suo programma.
«Grande partecipazione – si legge in una nota stampa – alle iniziative pubbliche che hanno visto Francesco Comi presentare la propria candidatura al Conero Break di Ancona e all’hotel Grassetti di Corridonia.
La marcia di avvicinamento alle primarie per la Segreteria del Partito Democratico delle Marche prosegue dunque senza rallentamenti per Comi, che anche nei prossimi giorni sarà impegnato nelle diverse province della nostra Regione per far conoscere il proprio progetto per un nuovo PD.
Anche oggi uno dei temi più sentiti e discussi è stato quello del lavoro: Francesco Comi ha così avuto occasione di rilanciare la sua proposta politico-programmatica per un Jobs Act per le Marche, che sposa le idee promosse dalla nuova Segreteria Renzi – soprattutto con riferimento ad una reale universalizzazione degli ammortizzatori sociali – ma che indica anche, per la nostra Regione, un nuovo impegno per investire sulle politiche attive per il lavoro e l’imprenditorialità, penalizzando le forme di rendita inique e improduttive.
Un altro punto saliente del suo programma riguarda cultura e turismo, potenziale volano per un nuovo miracolo socioeconomico marchigiano.
“Le Marche sono una regione plurale a tutti gli effetti, in termini culturali, paesaggistici, artistici. Eppure devono imparare a ‘fare sistema’, esaltando appieno le bellezze che caratterizzano questa splendida e ancora non abbastanza conosciuta Regione. L’obiettivo” precisa Comi “dev’essere quello di creare nelle Marche un distretto culturale evoluto, che comprenda la gestione e la valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali tradizionali, ma che sappia anche far emergere la nuova offerta artistica e culturale dello spettacolo dal vivo, del cinema, della produzione dei contenuti digitali e dei social media”. E’ una prospettiva che deve accompagnarsi a “una rinnovata cultura dell’accoglienza da parte di noi marchigiani, che dobbiamo credere davvero nelle potenzialità turistiche di tutto il nostro territorio, che racchiude in sé il meglio del paesaggio costiero, collinare e montano, oltre che alcuni fra i borghi più suggestivi d’Italia. Ma per vincere questa sfida” conclude Comi “ci si deve muovere anche su questo fronte in totale sinergia, proponendo la nostra Regione in unico grande pacchetto e senza disperdere energie in mille iniziative separate, spesso in assurda competizione fra loro. Basta campanilismi: le Marche vincono insieme”.
Fino al 25 gennaio, comunque, data di scadenza per la presentazione delle candidature alla Segreteria regionale del PD, il “manifesto” programmatico di Francesco Comi potrà essere arricchito e integrato traendo spunto dalle proposte che arriveranno da cittadini, iscritti e simpatizzanti del PD che potranno offrire il proprio contributo d’idee, scrivendo a [email protected] o contattandoci alla pagina facebook “Marche, cambiamo verso – per Francesco Comi Segretario PD Marche”».
Piuttosto incisivo, per non dire un poco polemico, è stato l’intervento del sindaco di Macerata, Romano Carancini. Che durante l’incontro al Grassetti ha incalzato Francesco Comi su due aspetti che evidentemente non vanno a genio al primo cittadino. Le liste bloccate nella proposta di Renzi di riforma della legge elettorale e le poche risorse, rispetto ad altre realtà delle Marche, destinate all’Area Vasta 3 e a Macerata. E il sindaco, che evidentemente si attendeva qualcosa di diverso, non ha particolarmente gradito la risposta di Comi quando ha affermato che “in ogni caso il Pd sceglierà i suoi elettori con le primarie”. Sulla sanità, va detto anche questo, Comi è sembrato piuttosto elusivo.
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