di Walter Cortella
Il Natale è alle porte e la città già brulica di indaffarati e frettolosi acquirenti in cerca del regalo da fare ad amici e parenti. È una ricerca affannosa che si concluderà, gioco forza, la sera della vigilia. Ma accanto al tradizionale regalo consumistico, che indubbiamente ha una sua valenza, ci sono altri doni di maggiore utilità e soprattutto più duraturi nel tempo che vale la pena fare, compiendo un semplice gesto. Come ad esempio, elargire un piccolo contributo a favore di quelle numerose associazioni che si prodigano per garantire una migliore assistenza sanitaria e curepiù efficaci ai malati. Un’idea potrebbe essere regalare un libro, perché no? Qualche giorno fa, presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti è stata presentata al pubblico un’elegante ed originale edizione del celebre capolavoro di Charles Dickens, concepita appositamente per la nostra città. Infatti, il titolo è stato opportunamente modificato ne Il Canto di Natale a Macerata. L’adattamento del testo è stato curato da Ivano Cozzoli, mentre le belle illustrazioni che riproducono alcuni suggestivi scorci della città sono opera della giovane artista Alessandra Lèppori. La stampa del volume è stata eseguita dall’Officina Grafica MC di Barbara Monteverde & Co. che lo ha pubblicato per mezzo della propria casa editrice «Editoria Studi Superiori». La presentazione del libro è stata organizzata di concerto con l’Amart (Associazione MAcerata Radio Terapia) che opera all’interno del locale Ospedale Civile.
Com’è nata l’idea? Lo abbiamo chiesto a Ivano Cozzoli: «Amo molto quest’opera e da tempo progettavamo di stamparla legandola, però, in qualche modo al territorio, senza peraltro modificarne il testo originale. Ecco spiegata la presenza nel volume di numerose immagini della nostra città, realizzate con molta cura dalla Lèppori. Tuttavia, non volevamo che la sua pubblicazione si riducesse ad una mera operazione commerciale. Il nostro obiettivo era quello di dare un concreto contributo ad un’associazione operante sul territorio, nel campo del sociale. Sicché, a stampa avvenuta, abbiamo proposto all’AMART, già nostra partner in passato, di mettere in vendita il libro destinando una parte del ricavato alle sue finalità istituzionali. L’idea è stata accolta con grande entusiasmo e ritengo che da questa sinergia sia nata un’importante iniziativa non solo culturale. I fondi raccolti, infatti, saranno destinati al reparto U.O. di radioterapia oncologica dell’Ospedale Civile di Macerata, diretto dal dott. Massimo Giannini». La presentazione del volume ha avuto come corollario l’intervento di varie personalità.
In apertura di serata, l’architetto Alessandra Monteverde, presidente dell’Amart ha illustrato le finalità della sua Associazione, quindi ha preso la parola la prof. Rosalba Marsili, già docente presso il Liceo scientifico «G.Galilei», che ha trattato il tema Dickens e il suo tempo, un succinto ma chiaro quadro storico-sociale dell’Inghilterra della metà del XIX secolo. A seguire l’arch.Emanuele Zippilli, nel suo intervento dal titolo Macerata: scena di un racconto universale,è andato alla ricerca di possibili tracce che potessero unirelo scrittore alla nostra città. Come se Dickens avesse potuto avere un qualche legame con Macerata. Un’idea suggestiva. Sappiamo che lo scrittore non visitò mai la nostra città, ma la sua esposizione ha messo in moto sicuramente la fantasia dei presenti. Non nascondo che durante il suo intervento mi son lasciato suggestionare e con l’immaginazione mi è sembrato di «vedere» il compassato scrittore discutere animatamente di politica con il nostro Diomede Pantaleoni, mentre passeggiavano lungo le «Mura da sole». Potere della suggestione! Successivamente ha preso la parola Alessandra Lèppori che ha esposto la tecnica utilizzata per realizzare i suoi «quadri» maceratesi: matita e acquerello ocra, in perfetta sintonia con i colori della città. Barbara Monteverde ha invece descritto da un punto di vista sorico-architettonico gli edifici riprodotti nel testo.
Ha chiuso la serie di interventi il dottor Giannini che ha illustrato in dettaglio l’importante attività del reparto da lui diretto, ma lo ha fatto in maniera originale, con «L’insostenibile leggerezza del raggio». Tra un intervento e l’altro, sono stati letti brani tratti dal romanzo di Dickens. Per interpretarli si sono avvicendati Serenella Marano del Minimo Teatro ed un gruppetto di attori della Compagnia Filarmonico-Drammatica (Franco Bury, Daniela Treggiari, Laura Silvetti, Piero Piccioni e Walter Cortella), guidati dal loro Presidente Stefano Cosimi, voce narrante. Molti dei presenti hanno acquistato il libro, che sarà comunque in vendita presso la stessa Officina Grafica MC ed altre librerie della città. Ecco un’idea per un regalo culturalmente e socialmente utile.
(Foto di Ivano Cozzoli)
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Si, bel lavoro. Magari sarebbe stato un valore aggiunto ……far presente che Officina Grafica si e’ avvalsa della collaborazione della Cooperativa sociale La Talea, per quanto riguarda la rilegatura del libro. Gli scopi sociali della Cooperativa si avvicinano molto al messaggio etico di questo racconto e va dato atto che Officina Grafica, scegliendo di lavorare con una Cooperativa ha dimostrato una notevole sensibilita’ sociale.