di Laura Boccanera
Centocinquanta mila euro per chiudere la controversia fra il privato, il Comune e la Civita Park. Questo il valore del contenzioso che Giovanni Sagripanti, amministratore della Samesi propone al Comune per chiudere una vicenda che vedeva coinvolta la sua proprietà. In particolare, la disputa è relativa alla rete fognaria: la Civita Park esegue dei lavori per la realizzazione di un nuovo collettore fognario per 150 metri paralleli alla ferrovia Civitanova Albacina, un intervento inserito nelle opere di urbanizzazione in carico all’impresa che deve realizzare il centro commerciale. In quell’area insiste però una proprietà privata, quella di Sagripanti, che appunto denuncia il Comune per violazione della proprietà privata. Secondo il Comune invece lì esisteva una servitù di passaggio risalente al 1980. Circa un anno fa i lavori si bloccano sulla base dell’esposto e delle denunce fatte da Sagripanti che ipotizza abusi edilizi.
Una questione che spesso è entrata anche in Consiglio comunale, tanto che su questa proprietà privata intervenne il M5S con un comunicato stampa dello scorso aprile in cui si diceva che «nel tentativo di realizzare velocemente questa opera, visto che il tubo è chiaramente in vista una volta effettuato lo scavo, la Civita Park procedeva a violare una proprietà privata, iniziando gli scavi per nulla autorizzati di una nuova fogna. Si giustificavano una prima volta presentando la dichiarazione dell’Atac che parlava di manutenzione straordinaria della fogna e dopo una prima denuncia per violazione di proprietà privata si ripresentavano pochi giorni dopo con una lettera stavolta firmata dal dirigente Franco Capozucca a nome dell’amministrazione che autorizzava la stessa Civita Park a realizzare la suddetta manutenzione, che di fatto non è una manutenzione». Il privato ora cerca un accordo, ma il Comune non sembra intenzionato ad accordare i 150 mila euro richiesti. Il caso però potrebbe diventare anche politico dal momento che Giovanni Sagripanti, oltre che titolare della Samesi (l’impresa che offrì anche i locali dell’ex Inps al Comune come sede per l’Università e che ora cerca una mediazione con palazzo Sforza per chiudere il contenzioso) è il suocero di Fabio Bottiglieri del M5S, uno dei principali oppositori del progetto Civita Park.
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……ah bhe’……adesso si spiega il tutto con quell’ultima precisazione….(comunque tra poco arrivera’ Iacopini a fare la sua arringa difensiva)……
Oh oh! Il “grilletto” ha fatto cilecca?
Complimenti per l’accuratezza dell’articolo.
Innanzitutto : a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 9 agosto 2013, n. 98, di conversione con modifiche del D.L. n. 69/2013, la mediazione civile e commerciale è ritornata obbligatoria per le controversie su specifiche materie……….pertanto la richiesta definita di “accordo” risponde di fatto ad un obbligo di legge fatto dal dante causa che la controparte può accettare (come in questo caso) o meno
Poi visto che vengo tirato in causa ricordo ancora una volta, denotando la poca attenzione mostrata dalla giornalista, che per il Movimento5Stelle sono in discussione le modalità di attuazione del progetto che sono state fin dall’inizio non legali ed a rischio degli interessi della collettività per la parte pubblica.
La convenzione del 2007 prevedeva come obbligo, prima della realizzazione della parte privata, la realizzazione di una serie di opere pubbliche tra cui l’Ente Fiera o la presenza di 17.000.000 milioni di Euro di fidejussioni a garanzia di queste opere. Non ci sono né le une né le altre, e non si sa se le opere pubbliche verranno mai realizzate a differenza della parte privata che è già quasi finita. Noi abbiamo sempre detto che in assenza di fidejussioni era il caso di fermare le opere private ed aspettare la conclusione di quelle pubbliche come peraltro prevede la legge, DPR 380/2001.
Mettiamoci tutti tranquilli intorno ad un tavolo, discutiamone pacatamente, magari a Treja….
ma nella richiesta di accordo i 150.000 andrebbero pagati dal comune in contanti o….. in libretti al portatore?!?
@ savonarola
ecco lo più pulito porta la rogna…. pss parla piano però, meglio non far sapere….
Come al solito c’è chi vuole guardare il dito ma non la luna che indica.
e anche questa giornalista non va bene, presta poca attenzione. mannaggia che sfortuna i grillini, ci fosse un angolo d’italia dove trovano un cronista onesto, non se ne salva uno da Courmayeur a Canicattì. potrebbero aprire una scuola di giornalismo, così magari ne esce qualcuno a loro immagine e somiglianza