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(In alto la galleria fotografica di Guido Picchio)
di Erika Mariniello
“Non è possibile, bastano 24 ore d’acqua e qui c’è il terrore, sono anni che siamo in queste condizioni”, è così che Maria Luisa Zepponi, residente a Sambucheto, zona in stato d’allerta da questa mattina, commenta la situazione che, a quasi due anni dall’alluvione che ha interessato la frazione di Montecassiano, non accenna a migliorare. “E’ stato istituito un comitato, ma dopo i lavori che hanno fatto è bastato un giorno per tornare a dover affrontare gli stessi problemi di sempre”. Si accendono le polemiche tra i cittadini che risiedono a ridosso del fiume Potenza che nel pomeriggio è esondato in più punti e che da questa mattina hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. “Siamo in allerta da diverse ore – ha aggiunto Maria Luisa Zepponi – non è possibile che dobbiamo vivere ancora questi disagi”.
Problematiche che hanno interessato anche la circolazione nella frazione di Sambucheto dove per qualche ora è stata chiusa al traffico la strada che conduce a Montecassiano e nella zona di Chiarino, frazione di Renati dove, a causa dell’esondazione del Potenza, è stata interrotta la via che collega la cittadina a Potenza Picena. Disagi e strade allagate anche in contrada Marolino a Recanati dove la protezione civile ha raggiunto alcune abitazioni rimaste isolate.
“Stiamo monitorando la situazione da diverse ore – spiega Claudio Agostinelli dell’ufficio Tecnico del Comune di Recanati – Abbiamo raggiunto alcune case isolate per fornire i sacchetti per fronteggiare la i problemi di queste ore”. “Ormai sono anni che ci troviamo in questa condizione – spiega Massimo Elisei, che vive vicino al ponte di Chiarino nel pomeriggio chiuso al traffico e che ancora una volta si trova in difficoltà – Per fortuna l’acqua non è entrata in casa, ma siamo praticamente isolati. La strada che porta a casa è completamente allagata, non si riesce a passare con la macchina”. L’esondazione del Potenza ha messo in allerta anche i titolari delle aziende che sorgono accanto al fiume e che nel pomeriggio hanno temuto il peggio.
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LA TESTIMONIANZA DI UN GIOVANE ALLUVIONATO
di Sara Santacchi
Abitare nella propria casa e non sentirsi protetti. Non riuscire addirittura a dormire qualche notte, avere il pensiero, ogni volta che piove, che da un momento all’altro possa esserci una situazione d’emergenza. E’ quello che sta accadendo a Raffaele Lombardo, giovane ventiduenne di Recanati, costretto insieme alla sua famiglia a fare i conti con l’alluvione. “Ormai è diventata la regola, non è più un’eccezione – racconta esasperato da questa situazione che si ripropone per la terza volta in due anni – lo scorso 14 novembre per l’ennesima volta ci siamo rimboccati le maniche e gli interventi tempestivi hanno fatto in modo che l’acqua non arrivasse fino a casa nostra, ma è stato un preallarme che oggi si è concretizzato. Ho il fiume a un metro da casa mia. Da quella notte non si dorme più tranquilli, c’è sempre un po’ di paura che possa accadere qualcosa”.
Raffaele, recanatese che abita con il fratello di 18 anni e i genitori è letteralmente un fiume in piena: “la Protezione Civile ci ha detto di evacuare casa visto il pericolo del Potenza a rischio esondazione, ma a noi non va. Mio padre si è operato da poco e pur avendo fatto la riabilitazione, non vedo perché dovremmo lasciare casa nostra. Siamo stanchi, sono anni che va avanti così. Nel 2001 – spiega – siamo stati costretti ad andare a dormire da mia nonna a Loreto, può essere che nessuno faccia nulla? Oggi sono tutti all’opera, in mezzo al fiume cercando di contenerlo, ma è prima che servono gli interventi. Si deve prevenire, non curare. Anche perché una volta smesso di piovere, domani tornerà tutto come sempre e avanti così fino alla prossima volta. Non ne possiamo più”. In effetti non c’è stato anno da quando è nato che non ricordi scene simili, già nel ’91 come raccontano i suoi genitori, ma all’epoca i fossi permettevano il deflusso dell’acqua.
“Addirittura ieri la Protezione Civile ha mandato dei sacchi vuoti, in previsione dell’allerta meteo, che abbiamo dovuto riempire noi stessi per cercare di arginare l’acqua che sta arrivando davanti la porta di casa, sembra una barzelletta”. Messo a conoscenza della situazione anche il sindaco Francesco Fiordomo, è stato un continuo rimandare da una porta all’altra: il Comune dice infatti che è compito della Provincia, la Provincia che bisogna fare capo alla Regione e così Raffaele ci ha pensato da sé “ero stanco si sentirmi rimandare di qua e di là e ho chiamato io stesso il presidente della Regione Gian Mario Spacca, dimostratosi subito estremamente sensibile a questa situazione. E’ l’unico insieme al consigliere regionale Marangoni che ci ha dato ascolto. Quest’ultimo mi ha accompagnato al Consorzio di Bonifica e ha fatto concretamente qualcosa. Col presidente sono in contatto continuo in previsione di un incontro che mi auguro con tutto il cuore possa avvenire il prima possibile. Dirò di più: se serve mi faccio anche io da intermediario tra sindaco e Regione, l’importante è che si arrivi a qualcosa. Da cittadino non mi sento tutelato e siamo stanchi di sentire che non ci sono soldi, questo è un problema di cui non posso farmi capo io. Io devo già stare attento che il Potenza non entri dentro casa, come invece è capitato altre volte con le forti piogge”.
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La regione fa solo promesse?…poi alle elezioni il Partito Democratico fa percentuali Bulgare!!…Un comico in uno spettacolo ad uno spettatore che disturbava disse: “io non ce l’ho con te che mi fischi…ce l’ho con quello vicino che non te butta de sotto!”
Siamo nel 2013….i ponti a campata unica si possono sostituire a quelli già esistenti con pochi soldi e meno cemento…….poi è vero ci provano anche a farli ma quello di villa potenza è fermo li da 3 anni a non far niente. Solite cose, i soldi vanno a finire tutti a ROMA LADRONA!
mentre i piani regolatori approvati in passato da amministratori incauti non hanno colpe vero!? abbiamo la memoria corta!
Ogni volta che accadono queste situazioni sento sempre ripetere le stesse frasi: …..è colpa degli ambientalisti che non fanno tagliare le piante nell’alveo….. bisogna togliere la breccia nei fiumi perchè gli alvei dei fiumi sono più alti!?!
Premesso che se tali situazioni possano sussistere riguardano rari casi da misurare con appositi studi, i veri motivi purtroppo sono ben altri.
Per molte ragioni che non stò qui ad elencare ma che “tutti conoscono” abbiamo ristretto i naturali alvei di piena e i fiumi hanno acquistato velocità sempre maggiori che non sono più compatibili con le geometrie in cui li abbiamo relegati. Se poi ci sommiamo gli effetti della tropicalizzazone del clima , i tempi di corrivazione delle acque che si sono dimezzati per tutte le cementificazioni eseguite, le pulizie del reticolo minore che velocizzano i tempi in cui le acque arrivamo nel reticolo maggiore, la conduzione agricola dei terreni ecc..ecc….. tutte queste cose hanno aumentato le altezze delle piene che sopraggiungono in tempi sempre più brevi.
Togliere il materiale dai fiumi oltre ad essere un azione che non ha nessun fondamento scientifico (neanchè più la bibliografia ingegneristica consiglia tali interventi; in taluni casi dietro a uno studio approfondito al massimo il materiale in eccedenza è stato tolto da un’area e spostato in un altra , ma mai tolto del tutto dall’area fluviale), produce esattamente l’effetto inverso; la riduzione dell’apporto solido fa aumentare ancora di più la velocità dei fiumi ovverosia il male che si deve combattere. Peraltro la velocità a cui abbiamo costretti a scorrere i principali fiumi, ha portato negli ultimi 50 anni a una incisione di anche 5-6 metri facendoli ormai scorrere nel substrato argilloso (che contribuisce all’aumento della velocità).
Purtroppo medicine semplici non esistono e men che meno rimedi semplicistici. 50 anni di gestione del territorio che ha sempre considerato importanti solo le questioni economiche e mai dico mai quelle ambientali hanno prodotto queste situazioni che ricadono poi su tutti noi. Un pò di autocritica dovremmo prima poi farla e non dare sempre la colpa ad altri……
La strada C.da Potenza, che scorre parallela al fiume Potenza è chiusa da ieri (dal Km 2 dopo il ponte di Villa Potenza).