di Laura Boccanera
«Ho immaginato l’emozione che ha provato Adriano Cecchetti nell’acquistare questo tornio. Esistono le opere d’arte, ma esiste anche questo tornio che ha letteralmente dato da mangiare ad un sacco di gente». Giovanni Faggiolati, della Faggiolati Pumps, è soddisfatto e orgoglioso di aver riconsegnato quel capolavoro di meccanica che ha reso grandi l’industria Cecchetti fino al 1990. Il tornio, costruito da una ditta straniera nel 1890, aveva alle spalle un glorioso passato di lavoro e officina. Poi l’abbandono, la mancanza di cura nonostante fosse di proprietà del Comune. Oggi finalmente rinasce dalle sue ceneri e dopo l’accurato lavoro di restauro: questa mattina nella sala consiliare l’imprenditore che si è personalmente fatto carico dei costi di restauro e trasloco, insieme con lo storico Alvise Manni e con la presidente dell’Archeoclub Anna Maria Vecchiarelli, hanno ricostruito la storia di un ritorno atteso e gradito per il patrimonio storico della città. Il tornio delle industrie Cecchetti pesa1 62 quintali. Fu costruito nel 1862 e rimase in uso fino agli anni 70. Nel 1990 il tornio fu regalato dai proprietari della ex Cecchetti – SGI – la Famiglia Gallinari di Reggio Emilia – all’Amministrazione Comunale civitanovese grazie agli sforzi dei defunti direttori Giuseppe Manni e Ferdinando Cabassi. Da allora le vicissitudini sono state tante: prima la chiusura dello Stabilimento metalmeccanico (nel 1994) e poi la successiva demolizione dei fabbricati (dal 2000); da circa un decennio il tornio era esposto alle intemperie in un cantiere edile in piena attività proprio nel centro nevralgico della nostra città.
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Ma dove si trova?