“Crisi globale e banca locale: il ruolo della BCC a fianco delle imprese”. E’ il tema del convegno in cui è stata affrontata la situazione delle piccole e medie imprese, e finalizzato a coinvolgere imprenditori della provincia di Macerata su tematiche inerenti la gestione d’impresa, gli aspetti organizzativi e tutti gli altri necessari per affrontare al meglio le crisi economiche e di mercato.
Il convegno, svoltosi a Recanati, ha registrato una massiccia partecipazione (più di 180 i presenti) di piccoli e medi imprenditori oltre che esperti ed operatori nel settore economico-finanziario. Alla tavola rotonda sono intervenuti personaggi di spicco nel mondo imprenditoriale locale quali Giovanni Clementoni, presidente di Confindustria Macerata, Giuseppe Casali della Tecnostampa, Iginio Straffi della Rainbow, Claudio Cacciamani dell’università di Parma (che ha poi moderato i lavori), Gianluca Sanchioni consulente aziendale, Eugenio Linguanti docente di Accademia delle BCC, Alberto Niccoli e Sandro Bertini rispettivamente presidente e vice presidente della BCC di Recanati e Colmurano, Bruno Fiorelli Presidente della Federazione Marchigiana BCC e Stefano Canella, direttore generale BCC Recanati e Colmurano. Da tutti gli interventi è emersa la necessità di una collaborazione tra i vari soggetti e questo il direttore generale della BCC di Recanati e Colmurano, dottor Stefano Canella, lo ha sottolineato particolarmente.
“Occorre – ha spiegato il direttore – che la Banca sia preparata e conosca bene il territorio e le problematiche delle imprese che noi vogliamo affiancare con dei consulenti preparati, al fine di poter uscire insieme dalla crisi. E’ per questo che già quest’anno più di 2900 ore sono state dedicate alla formazione. Il mercato delle PMI benché effervescente vive anche momenti di difficoltà ed è per questo che abbiamo già promosso la partecipazione di dieci nostre figure ai corsi di formazione per meglio affrontare le tematiche del mercato”. Ad aprire la serie degli interventi è stato il sindaco Francesco Fiordomo che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa della Banca, espressione del territorio, con una lunga storia e tradizione. “Serve sempre maggiore collaborazione tra amministrazione e banche– ha detto ancora il sindaco – per ritrovare uno spirito di comunità che si sta perdendo e un’etica che negli ultimi anni è venuta meno”.
L’assessore regionale al bilancio Pietro Marcolini ha insistito sull’importanza del ruolo del credito cooperativo, le ex casse rurali, storicamente certificato dagli studi della Banca d’Italia con una funzione anticiclica di radicamento territoriale non in termini speculativi o parassitari, ma volto ad utilizzare una leva di indice di valutazione del rischio di credito che potrebbe far impallidire l’albero più complesso di circa 110-120 indicatori utilizzato dalle grandi banche internazionali. In sostanza il credito cooperativo può, e deve continuare ad essere, sostegno per le imprese del territorio e le famiglie. Nel suo intervento il prof. Niccoli ha esaminato quattro punti, collegandoli fra loro: il ruolo centrale che una ripresa del processo d’investimento da parte delle imprese, in particolare di quelle con “potere” di mercato, ha per superare la crisi; come finanziare, anche con strumenti innovativi, questo processo; come intervenire a favore del principale settore in crisi, e cioè quello edile-immobiliare; come intervenire nella gestione dei crediti deteriorati e dei relativi accantonamenti da parte delle banche – una proposta innovativa alla Banca d’Italia per liberare risorse finanziarie e consentire di concedere più credito alle imprese. Tra gli altri significativi interventi quello del professor Bruno Fiorelli, presidente della Federazione Marchigiana delle BCC sul ruolo delle banche di credito nella regione, che ha ribadito l’opportunità e la necessità di tornare a confrontarsi in occasioni come quella promossa dalla Banca recanatese. Il professor Gian Luca Gregori dell’università politecnica delle Marche ha affrontato il tema dei possibili interventi necessari per cercare di risolvere le problematiche economico-gestionali delle piccole e medie imprese, puntando sulla formazione, sulle competenze e sulla ricerca.
Linguanti e Sanchioni hanno insistito rispettivamente sulle opportunità di diversificazione delle fonti di finanziamento per le piccole e medie imprese e sulla migliore gestione del circolante. Il convegno ha rispettato, come ha spiegato al termine il direttore Stefano Canella, l’obiettivo che si era posto: “coinvolgere le aziende del territorio (e la partecipazione è stata massiccia) per far comprendere loro come la Banca intenda procedere insieme per conoscere i problemi e proporre le giuste soluzioni per uscire dalla crisi. Occorre far sentire alle imprese che la BCC è vicina a loro e intende condividere la strada per arrivare insieme al traguardo finale che è quello della ripresa economica”.
(Foto Cronache Maceratesi)
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Interessante, mi avrebbe fatto piacere partecipare ma ne vengo a conoscenza solo ora…
Da tempo sostengo che l’unica via d’uscita per migliorare il rapporto banca cliente è migliorare la qualità del rapporto, sia in termini di comunicazione, che di obiettivi.
Non più esistere una banca sana se il suo portafoglio crediti è diversificato su aziende in crisi o in decrescita.