Il giorno dopo l’evento, una Notte dell’Opera che ha avuto il riscontro del grande pubblico con tanti apprezzamenti e commenti anche in calce al nostro articolo di ieri notte (leggi l’articolo, guarda la galleria fotografica), è grande la soddisfazione del sindaco Romano Carancini: “Visto il successo della Notte dell’Opera mi sento in dovere di ringraziare tutti. A partire dall’Associazione Sferisterio per l’impegno e l’entusiasmo con i quali ha ideato e organizzato questo grande evento. I commercianti tutti, quelli del Centro Storico, di Corso Cairoli e Corso Cavour che si sono adoperati in ogni modo per proporre qualcosa di nuovo e speciale alla città. Poi le tante associazioni che hanno partecipato attivamente, fornendo forza lavoro, impegno, sostegno. Non posso non nominare, inoltre, la mia struttura, i dipendenti comunali che hanno lavorato intensamente e con passione per consentire la riuscita della manifestazione.
Infine tutti i cittadini che hanno partecipato e contribuito a questa grande festa, perché questo è stata la Notte dell’Opera, una grande Festa che ha riempito Macerata non solo di maceratesi. E’ stato emozionante vedere così tanta gente, l’intera città è stata invasa da persone che avevano voglia di vivere una notte magica fatta di colori, musiche, danze. Il successo di ieri sera ha dimostrato che tutti insieme, uniti, possiamo fare grandi cose anche quelle impensabili. In fondo abbiamo riscritto il finale del Trovatore fondendolo con il Nabucco, nessun fratricidio, nessuna lotta intestina, nessuna guerra si è combattuta alla fine della nostra Opera, abbiamo cantato in coro il Va’ pensiero, un coro di pace e fratellanza, un canto che unisce perché questo è stata la Notte dell’Opera: la voglia di stare insieme e condividere qualcosa di bello. Il Muro è stato abbattuto!”.
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Si è spenta l’ultima luce e la città ha cambiato volto. Lo spettacolo di video mapping “Guernica: Muri e Di-Visioni” realizzato dal collettivo artistico LuckyAssembler, in collaborazione con il Concept Lab Riviera-Network, è riuscito ad emozionare e far riflettere le oltre cinquantamila presenze che hanno affollato la città di Macerata ieri, durante l’evento “La Notte dell’Opera” edizione 2013. Bianco e nero assoluti, invasi dal rosso del sangue, minimalismo ed effetti 3D si intervallano in una performance che evoca lotte, invasioni, guerre e scontri, che hanno da sempre scritto la storia dell’umanità. L’assenza del colore, come nel Guernica stesso, focalizza l’attenzione sul concetto della mancanza. Il monocromatismo, rotto esclusivamente dal colore rosso, evidenzia l’effetto plastico del reale. Il rapporto dell’uomo col mondo sono tagliati. La vita, l’armonia, il colore, sono esclusi, ma non si pronunzia giudizio, né si vuole porre un dilemma troppo drastico. Tutto è sospeso.
Il paesaggio sonoro, sincopato, e a tratti violento, rafforza e dà senso al montaggio, giocando sul doppio livello audio – video, mentre gli elementi, che compongono il quadro dell’autore, vengono scissi ed enfatizzati su livelli separati, estremizzando la drammaticità di ogni simbolo presente nell’opera stessa. Icona di ogni scontro bellico, Guernica vive di vita propria, come un sistema autorganizzato, come un organismo vivente. Nell’interazione con il dipinto, vengono introdotti rimandi più trasparenti e riconoscibili come: il globo, il rumore, il battito cardiaco, la visione di crolli, esplosioni ed implosioni. Ma la complessità di un sistema va oltre alla somma delle sue parti e la comprensione si basa sull’intuito e sulla visione di ciascuno, riportando il piano d’interpretazione allo spazio personale.
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Per la notte dell’Opera del 1° agosto, l’Università di Macerata si è aperta ai bambini, che hanno passato un pomeriggio e una sera speciali sotto il segno del Nabucco. Per avvicinare i piccoli al capolavoro Verdiano, è stato proposto un laboratorio musical-teatrale condotto dal Maestro Roberto Gallina e la lettura di alcuni brani scelti del libro per bambini “La storia di Nabucco” di Carlo Scheggia e Francesco Giustozzi, edizione Eum – Esserci Comunicazione, a cura degli autori e della studentessa Unimc Silvia Marozzi. Una ventina, in tutto, i partecipanti al laboratorio, che si sono poi esibiti con grande entusiasmo in un piccolo spettacolo sulle musiche più trascinanti del Nabucco. A dare loro il benvenuto, nel cortile di Palazzo Conventati, la delegata del rettore all’orientamento Paola Nicolini insieme allo staff dell’ufficio orientamento. L’InfoPoint dell’Ateneo è, quindi, rimasto aperto per tutta la notte, accogliendo i visitatori che si sono potuti scattare una foto ricordo nei panni di Verdi grazie agli speciali totem di Unimc. Chi pubblicherà la propria foto sul profilo Facebook dell’Università di Macerata e riceverà più “mi piace” potrà vincere uno dei gadget di Unimc.
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Il Sindaco, Presidente del CdA dell’Ass. Sferisterio, che ringrazia l’Associazione Speristerio: ancora non si era mai visto qualcuno che ringrazia se stesso…
I Maceratesi ringrazieranno Carancini per aver perso ormai definitivamente la Lube e la vetrina di serie A. Vorrei che si cambiasse anche il nome, Lube Treia, ormai è ora di farlo.|
Per il popolo tutto finzionava, ma per chi lavora all’interno no, disorganizzazione totale, non si sono visti nessuno degli organizzatori a direigere gli orari e i temio degli spettacoli. Tutti con le magliette fatta per l’occasione, mentre le attività se le sono dovute pagare. Ha fatto bene il bar Maracuja a dissentire da ciò e proporre un suo programma e non le zozzeri che gli furono proposte (sbanfieratori e pistacoppi). Tutti dell’organizzazione non s sono visti, forse stavano a magnà a sbafo. I lavoratori impegnati dello sferisterio che non si distinguevano dalla folla, perchè vestiti tutti amodo loro, in quanto non hanno avuto nemmeno una maglietta anche loro per l’occasione.
Anche durante le opere fare delle mute per i tecnici sarebbe un immagine bella, ma chi dirige non ha la sensibilità di nulla!
Sembra dai commenti che non è solo il mio pensiero.. ma potrei dare un secondo nome alla notte dell’opera ” San giuliano junior ” dovremmo imparare dai popoli che definiamo terzo mondo in cui la cultura è ancora cultura.. il prossimo anno mi attrezzo con una bancarella con la porchetta, a chi frega dell’arte o dell’opera! Dopo mi raccomando andare a vedere in America o Germania e tra un po’ vedrete che i Cinesi ci hanno superato gli artisti o pagare e qui disprezziamo gli artisti locali.. credo che sia una vergogna? o no!
Tutto bello, affluenza oltre le stime, Micheli mattatore…
Ma due magliette in tema con la serata per gli addetti ai lavori (tecnici) mai?
Ah…solo per gli organizzatori, oppure te le devi pagare!