Degrado in una casa popolare, Cittaverde chiede misure

CIVITANOVA - L'associazione denuncia lo stato di abbandono dei residenti, che vivono in condizioni precarie in alloggi dell'Erap: per 10 giorni sono stati senza energia elettrica

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di Laura Boccanera

Per dieci giorni sono rimasti senza luce e con l’ascensore bloccato. Succede in uno stabile Erap di via Pavese 3, nel quartiere di San Marone a Civitanova dove l’Enel ha interrotto la fornitura di energia elettrica a causa della morosità nelle parti comuni del condominio come scale e ascensore. Il taglio dell’Enel è dovuto al mancato pagamento da parte di alcuni residenti non in regola con le quote condominiali perché in gravi condizioni economiche, altri inquilini sopravvivono con la sola pensione minima e non riescono a far fronte a tutti i bisogni e i pagamenti. Cittaverde denuncia lo stato di abbandono di questa piccola comunità e lo fa con una lettera indirizzata al prefetto, al sindaco e all’Erap di Macerata, anticipando anche che la situazione sarà al centro di un’interrogazione regionale del consigliere regionale di Sel Massimo Binci. “Ora la situazione è tornata alla normalità – spiega l’associazione – la morosità per ora è stata sanata ma per più di dieci giorni i residenti hanno vissuto una situazione che non solo ha aggravato le quotidiane difficoltà ma per alcuni anziani in particolare è stato un convivere con condizioni di pericolo per l’incolumità fisica. Nessuno mette in discussione che le regole condominiali debbono essere rispettate ma che senso ha avuto tagliare la fornitura di energia elettrica in quella situazione descritta? Alcune situazioni sociali ed economiche in quello stabile Erap erano e sono note. A questa situazione non si risponde con la cieca e a volte pericolosa azione burocratica ma bisognava mettere in atto iniziative utili a prevenire attraverso un intervento di mediazione sociale attiva. Un compito questo che spetta alle istituzioni e a chi opera nella erogazione de servizi”. Ma la situazione peggiore, anche di degrado ambientale riguarda lo scantinato, una sorta di stanzone mai completato più simile ad una discarica che ad un garage. “Non basta una porta chiusa per cancellare quella vergogna indegna di un paese civile – dice Cittaverde – davanti a quello spettacolo osceno è difficile e stucchevole parlare di regole condominiali violate. Occorre un intervento urgente sociale e igienico nello stabile e un progetto urgente che potrebbe anche concretizzarsi con l’istituzione di un periodico presidio dei servizi sociali nelle zone della città più vulnerabili alla crisi. Per quanto ci riguarda abbiamo incaricato il consigliere regionale di Sel Massimo Binci a presentare una interrogazione regionale”.

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