Con oltre 80 appuntamenti e più di 90 ospiti va in archivio l’ultimo dei tre week end di Futura festival che chiude la prima edizione con Ambrogio Sparagna, Peppe Servillo e l’Orchestra Popolare italiana. La musica dunque protagonista dell’ultima serata a Civitanova Alta per dare l’arrivederci alla manifestazione che saluta il suo pubblico anche con una lunga maratona di pensieri, coinvolgendo tutti: ospiti, protagonisti, amici del festival, cittadini di Civitanova che sono chiamati a leggere un pensiero, una poesia, un testo sul futuro. Una lunga marcia, ospitata presso il cortile dell’ex liceo, che fa da filo conduttore di tutto il festival. Per partecipare è possibile inviare un sms al numero 377 2883813. Il pomeriggio inizia come di consueto alle ore 17.30, al Cortile ex liceo, con il laboratorio di lettura per ragazzi “il girotondo del Futuro”, destinato ai più piccoli a partire dai 3 ai 12 anni. Alle ore 18 Roberto Ippolito, curatore della sezione Anima, al Chiostro, presenta il suo libro “Ignoranti. L’italia che non sa. L’italia che non va”. Introduce Gino Troli e a seguire cerimonia di chiusura della mostra “Vita da Strega” con aperitivo e visione del film documento sulla storia del Premio Strega realizzato da UTET e offerto al festival da Sergio Colleoni. Aperta invece fino a novembre la rassegna antologica “Tullio Crali, Vertigini e Visioni, alla chiesa di Sant’Agostino. Alle 21.30, torna anche il Giardino della scienza con giochi matematici e logici per genitori e ragazzi. La sera, grande musica in piazza della Libertà, con Ambrogio Sparagna, reduce del prestigioso appuntamento all’auditorium della musica di Roma, accompagnato dall’Orchestra Popolare Italiana, una trentina di elementi tra cantanti e strumentisti, scelti nel panorama della musica popolare italiana articolato in corde, fiati, organetti, archi e percussioni. Attesissimo con loro Peppe Servillo, voce degli Avion Travel.
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Finalmente si chiude il sipario su uno strazio di festival che ha voluto scimmiottare Popsophia e ne è uscito con le ossa rotte, sotto tutti gli aspetti. Flop nell’organizzazione, nella partecipazione e nel ritorno turistico ed economico. Partecipare a Futura era come andare al ristorante, consultare il menù e trovarsi servita tutt’altra pietanza. Hanno disertato anche gli esponenti politici: Lidia Ravera, assessore regionale Pd nel Lazio, una nemesi! Meno male che Troli vantava esperienza, francamente peggio di così non si poteva fare. Sua maestà il direttore artistico ha avuto anche la faccia tosta di insultare i civitanovesi, classificandoli ignoranti. Civitanovesi che egli non conosce, non ha ascoltato e perciò l’hanno ignorato. Non si può organizzare un festival comunque e dovunque. Troli se ne torna in riva al Tronto collezionando una figuraccia epocale, senza lasciare rimpianti. Siccome egli, fanfarone, si ritiene depositario della cultura mentre gli altri sono inconsistenti, lo salutiamo con una poesia di Trilussa adatta a lui: “La Lumachella de la Vanagloria, ch’era strisciata sopra un obbelisco, guardò la bava e disse: – Già capisco che lascerò un’impronta ne la Storia”.
Caporaletti lasci perdere i civitanovesi, popolo pieno di dignità e onore. Li lasci stare, non li conduca nel baratro dove lei ècaduto . In fondo al pozzo della nullità culturale ho messo lei solo, niente mal comune mezzo gaudio. A lei ho parlato, a lei ho risposto. Lei in persona. Ho pena per lei, il signor Caporaletti che ogni giorno si guarda allo specchio.Li lasci stare isuoi concittadini che sicuramente non la vogliono accanto, altrimenti non starebbe qui come un frustrato. Non mi metta in bocca cose che non ho detto. È con la sua testarda cecità che ce l’ho! Venga a trovarmi verso il Tronto, non la mangeremo perché i guardoni del proprio ombelico sono animali indigesti , rane gonfiate, otri piene di vento,strani esseri pop orfani di vita più che di passato. Vivono dentro a città mentali che solo loro vedono,dove ogni muro è una barriera, ogni passato è una muraglia, ogni pop-pante è un filosofo. A lei dico Caporaletti, bello addormentato nel bosco che nessuna principessa azzurra verrà a svegliare. Sto parlando proprio con lei, siamo nel futuro, o è entrato in un pop-coma?
Sig. Troli il suo commento è una chiara manifestazione di razzismo, del più bieco. Si permette di parlare di me, perfino della mia vita affettiva (che lei evidentemente non ha perchè passa le notti al computer) non conoscendomi, poichè imbeccato dal suo burattinaio. Sulla mia attività culturale recente, sa continua da 25 anni, le ho risposto nell’articolo su Fusaro, riportato in questa pagina. Che lei sia uno sprovveduto nell’organizzazione culturale lo ha dimostrato con Futura, ora apprendo che non è nemmeno accorto politicamente. Possibile che non si rende conto di essere strumentalizzato da Silenzi? Le fa organizzare un festival in pochi mesi, non si è mai visto un evento con il programma presentato il giorno dell’inizio. Quando l’assessore si è accorto del fallimento, si è defilato e ha lanciato il piccione Gino per farlo impallinare. Lei Sig. Troli parlando di chi non conosce, sta giocando a mosca cieca, esposto a qualsiasi colpo. Ha già perso la faccia con Futura, se vuole continuare a farsi del male, prego. Stupisce che un soggetto così ingenuo politicamente (Gino nel paese delle meraviglie) abbia fatto l’assessore regionale per 10 anni!
Non so bene il perchè ma questa avventura di Futura mi ricorda molto le vicissitudini del PD. Partito per stravincere smacchiando giaguari, si ritrova in mille pezzi anche per colpa di una certa prosopopea che avevano ben mascherato prima delle elezioni. Futura si era presentata in pompa magna dicendo che avrebbe sbaragliato la concorrenza, che si sarebbe fatto un festival innovativo e indimenticabile, sarebbe stata una parata di stelle e nessuno avrebbe mai ricordato i precedenti di Popsophia. Come sia finita lo diranno le polemiche e i rendiconto economici, ma teniamo presente che le cifre che salteranno fuori non sono mai vere, in quanto organizzando il tutti il Comune, di certo metteà nelle spese del Festival anche i debiti precedenti delle rappresentazioni teatrali andate male, e nel calderone si farà vedere che Futura sia costato tot mentre nella realtà sarà costato ben diversamente. Insomma nei costi di Futura verranno convogliate anche ben altre spese. Troli?…è un argomento che per ora tiene banco, ma presto saranno le accuse ai politici che hanno voluto assolutamente una cosa del genere che emergeranno, per cui Troli per ora ha come difetto il non aver saputo tenere la penna a freno come avrebbe dovuto, ma un domani di certo gli verrà imputata la sua assoluta deferenza verso personaggi politici che solo per bramosia di potere hanno sperperato il denaro, e non per spirito culturale, del resto lo stesso Silenzi lo scorso anno neppure conosceva Popsophia, e vedendosi tanto fotografare ha capito la portata propagandistica che poteva avere la Cultura, per cui ignorante era e furbo politico resta…….ci spiace, Futura è stato un flop e non vi azzardate domani a dire che per la prossima edizione avete già tutto pronto, si spera che almeno per il prossimo anno non ci siano edizioni con voi presenti.
Sullo spessore intellettuale e umano di Gino Troli basta leggere i suoi commenti su queste pagine per farsi un’idea, anche se è sbroccato mentalmente poichè lasciato solo a sopportare il flop di Futura, gli appartengono. Egli è capace solo di sproloqui, insulti e offese personali verso persone che non conosce, istigato da soggetti politicamentre interessati. Non mi pongo ovviamente sul suo terreno, ma contesto il suo operato e siccome egli non riesce a replicare nel merito – come chi avendo preso una mazzata si deve riavere – ricorrere all’ultima ratio: l’ngiuria. Arriva addirittura a ergersi ad interprete dei civitanovesi per aver fatto in città una pisciatina in occasione di Futura, mentre altri ci vivono e operano da mezzo secolo. Uno dei civitanovesi di cui parla in un incontro di Futura lo ha ribattezzato, a questo punto in modo calzante, “Guano del Tronto”. Conservi, Sig. Troli, la definizione quale ricordo della sua esperienza civitanovese. Credo la gratifichi anche troppo.
Vergogna Caporaletti ? 80 ospiti sono venuti tutti !!! Di Mazzola non posso dirle perché non è venuto perché lo direi a una fogna(intesa come persona che parla a sproposito di cose delicate), la Ravera non è venuta perché quel giorno presentava la legge regionale sul cinema con Zingaretti, ma ha telefonato in diretta scusandosi più volte con il pubblico e ha fatto il suo intervento via telefono, ma lei è cieco e sordo. Caracciolo aveva una scadenza editoriale per un istant book sull’Egitto e mi ha chiesto di poter rinviare il suo impegno sentendosi debitore di una data in prossima scadenza. È contento? La fa finita? Vuole tacere con quella boccapuzzolente che ha? Perché ha l’anima cariata. E comunque si vada a sentire la straordinaria lezione di storia che ciha dato il monumentale Valerio Castronovo. Come le devo dire che pretendo che smetta di dire boiate e di raccontare falsità. Passo alle vie legali e vedrà se sono ingenuo. Ora basta davvero.
Più che prendercela con il sig. Troli, persona che non conosco e di conseguenza oltre che meritare il mio rispetto non mi sento di giudicare, andiamo ad analizzare il flop di questo festival: l’arroganza e l’onnipotenza di questa amministrazione. In campagna elettorale costoro avevano sbandierato i costi alti, l’inutilità oltre ai danni che avrebbe recato alla città alta… e quindi avrebbero tagliato questo festival culturale, una volta vinte le elezioni hanno fatto marcia indietro e dopo aver incassato il no di Ercoli in fretta e furia hanno provato a fare un festival fotocopia. Risultato?? Un flop clamoroso, una spesa abnorme coperta con aumenti a destra e a manca tra imu, tares, addizionali,ecc… Ma che importa?? L’importante è farsi vedere tutti i giorni immortalati sui quotidiani in prima fila. L’intelligenza dei civitanovesi non si misura sulla partecipazione al festival ma la vedremo nelle prossime elezioni se confermerà o meno questa allegra brigata che si è improvvisata ad amministrare qualcosa più grande di loro.
“Siamo uomini o caporaletti”
Aldo rosicone!
Eroe da balcone,
Sparando con le chiappe scherme
è facil cosa fare il verme.
Se tu amassi davvero la tua città
e la cutura invece della tua vanità,
saresti con te stesso e con gli altri onesto
ammettendo che far cultura è oggi
da principio già un successo.
Ma siccome sei fazioso
oltreché capzioso et invidioso
giammai riconoscerai
che di uomoni come Troli
ce ne sono pochi;
mentre i Caporaletti
sono come quei fastidiosi
estivi insetti
intendo le parassite zanzare
che dagli altri ciucciano
tutto il loro nutrimento,
ma delle quali già a settembre
sarà scomparso pure il memento.
Or ti dedico queste rime
purché tu la chiuda qui,
prima che prenda il DDT.
E bravo Colasanti! Infatti mi chiedevo da mercoledì che faranno costoro, come vivranno, dove si appiccicheranno? Hanno una vitapropria o come certi pesci del mare se gli muore il pesce di cui sono parassiti moriranno anche loro?
“E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce, anzi un pesce e come pesce è difficile da bloccare, perchè lo protegge il mare… Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche, il pensiero è come l’oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare…” (Lucio Dalla)
Scusate, ma siete persone coi capelli bianchi?
Bene, VERGOGNATEVI!
E’ questo il linguaggio e quindi la cultura che tanto sbandierate? Manco gli scaricatori di porto (con tutto il rispetto per loro) usano tale linguaggio: la critica è sacrosanta ma lo sproloquio no!
Mi domando come il “moderatore” di C.M. possa pubblicare tali nefandezze.
Se avete qualcosa da dirvi, fatelo in privato! Tanto saprete dove e come…
Servillo di..Caserta Caserta…
Sono sbigottito da tanta truculenza verbale. E’ sacrosanto et giusto difender ognuno la propria ragione, ma la stessa si perde quando si passa ad inveire. Soprattutto chi dispensa cultura, dovrebbe astenersi da certi epiteti. Argomentazioni migliori per difendere il proprio lavoro, mancar non gli dovrebbero.
Invito amichevolmente entrambi lor signori a scambiarsi opinioni in maniera degna del loro essere.
La critica dà sempre fastidio, si sa…così come si sa che in alcune specie evolutesi da ceppi di annientatori del libero pensiero, ancor faticano a liberarsi dall’impellente smania di imbavagliare.
Omaggi
.: Chiaro parla chiaro :.
Egregio Chiaro, come sempre sagge e illuminanti le sue parole. Uno dei protagonisti della Resistenza e padre costituente rilevava: “Il fiume risponde sempre alla sorgente…”. E’ vero, chi nella propria vita ha frequentato il totalitarismo o partiti che sono stati vicini, nella loro storia, a tali esperienze, fa fatica a libersarsi di tale retaggio. Resta sempre viva l’aspirazione a reprimere, tacitare il dissenso. Non a caso Futura ha ospitato, lui si è presentato, un filosofo marxista, che nel suo intervento ha paragonato i gulag alle crociate. E’ noto che nei regimi del marxismo applicato, i dissidenti venivano ristretti in alcuni tempi nei gulag e in altri negli ospedali psichiatrici. Militante e collaboratore di Amnesty International, so quanto è dura la lotta per l’affermazione del libero pensiero. Ignoro ingiurie e nefandezze che mi sono stati rivolti – ognuno egregio Chiaro si illustra come sa – ciò che mi interessa è il libertà di opinione e la realizzazione dei principi in cui credo.