Per superare la crisi è necessaria un’idea di futuro con la quale affrontare le sfide che abbiamo di fronte senza perdere la nostra anima. Per affrontare un mondo che cambia dobbiamo forse con più passione ed attenzione guardare negli occhi il Paese e cogliere nell’Italia che c’è le radici del futuro. La strada per rilanciare l’economia è che l’Italia torni a scommettere sulle sue vocazioni, sulle cose che la rendono unica: bellezza, qualità, creatività, cultura, paesaggio, storia, coesione sociale, legame con i territori, innovazione, conoscenza, green economy. È una scelta semplice, ma impegnativa e sarà il tema del Seminario Estivo di Symbola, “L’Italia deve fare L’ITALIA” – che si terrà a Treia venerdì 5 e sabato 6 luglio prossimi – che la Fondazione per le qualità italiane promuove insieme a Unioncamere e alla Camera di Commercio di Macerata, con il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Macerata. (LEGGI IL RESOCONTO DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE).
“E’ un occasione importante per far dialogare mondi diversi, per affrontare i problemi e le sfida che abbiamo davanti. Per rilanciare il Paese – spiega Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola – serve un’idea di futuro e un’Italia che fa l’Italia, che scommette sulle cose che la rendono unica nel mondo: bellezza, qualità, cultura, conoscenza, innovazione, legame con i territori, coesione sociale”
All’incontro di domani (venerdì 5 luglio) prenderanno parte i ministri Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti) e Maria Chiara Carrozza (MIUR), Maurizio Martina, Sottosegretario per l’Expo 2015, Giuseppe Sala, Commissario per l’Expo e l’Ad di Enel Green Power Italia, Francesco Starace. E ancora: Claudio Gagliardi, segretario nazionale Unioncamere, Sergio Marini, presidente di Coldiretti, l’ex ministro Giovanna Melandri. Insieme a loro anche gli imprenditori maceratesi Orietta Maria Varnelli e Fabio Giulianelli.
Nella giornata di sabato 6 luglio, invece, prenderanno parte ai lavori del seminario (tra gli altri) Laura Boldrini, Presidente della Camera, Enrico Giovannini, Ministro del Lavoro, Matteo Renzi, sindaco di Firenze e il Presidente della Regione, Gian Mario Spacca.
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Convegno Soft Economy, l’intervento del sindaco di Macerata Romano Carancini alla presentazione del rapporto sull’industria culturale di oggi:
“Parlare di cultura oggi è difficile perché in tempo di crisi i primi sostegni pubblici che vengono a mancare sono quelli che riguardano questo settore. Eppure noi amministratori dovremmo essere più attenti alle occasioni che ci offrono giornate come quelle di oggi perché sono quelle stesse cifre con cui ogni giorno ingaggiamo un corpo a corpo, spesso perdente, a dirci che la cultura è una vera e propria industria ed è uno dei motori più importanti che fanno muovere le realtà locali e il Paese”.
Parole del sindaco Romano Carancini che questa mattina è intervenuto alla presentazione del Rapporto sull’industria culturale in Italia – Io sono cultura presentato questa mattina nell’Aula magna dell’Università nell’ambito del Festival della Soft Economy organizzato dalla Fondazione Symbola.
Come noto, nella classifica inclusa nel Rapporto elaborato da Symbola e Unioncamere con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura della Regione Marche, la provincia di Macerata si colloca all’ottavo posto in Italia per la ricchezza prodotta dalla cultura, ricchezza che supera i 506 milioni di euro l’anno e che vede occupate nel settore 11.500 persone che equivalgono al 7% di tutti gli occupati del sistema economico locale.
Un dato sottolineato in più punti dal sindaco Carancini nel suo intervento che ha ricordato come “l’Amministrazione comunale di Macerata sui vari settori della cultura ha sempre puntato con investimenti attenti che significano qualità dell’offerta e controllo della spesa. Siamo convinti, infatti, che le varie declinazioni della cultura siano in grado di produrre effetti benefici sulla qualità della vita e sull’economia del nostro territorio, provocando risultati di crescita valutabili nel tempo”.
Una scelta politica giusta secondo il sindaco di Macerata confermata proprio dal fatto che Macerata e la sua provincia sono ai primi posti della classifica contenuta nello studio: “Avere ottenuto un così importante risultato e dunque rientrare nelle eccellenze culturali nazionali – ha detto Carancini – è il frutto dell’aver puntato con decisione sull’industria culturale.Un movimento, questo, che rappresenta un autentico welfare poiché il benessere dell’individuo si misura anche e forse soprattutto dalle occasioni di confronto con libri, mostre, spettacoli, musei, fenomeni in grado di incidere in maniera determinante sulla qualità della vita e quindi sul quel benessere immateriale che rappresenta la base fondamentale di una società evoluta”.
In due passaggi del suo intervento il sindaco ha ricordato alcune parole che Carlo Azeglio Ciampi, pronunciò come Presidente della Repubblica ““Se funzionano i nostri musei – diceva Campi – se funziona il nostro cinema, il teatro, la musica allora funziona meglio tutta la società italiana e con essa l’economia”.
“Il sostegno alla cultura è un percorso che il nostro territorio ha intrapreso da tempo con convinzione – ha concluso Carancini – consapevole che proseguire nel cammino iniziato significa anche assolvere un dovere morale nei confronti dell’intera collettività. Un dovere soprattutto verso i giovani che della creatività fanno una loro cifra esistenziale”.
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