Un gravissimo fatto, di cui sono state avvertite subito le autorità, ha preceduto di poche ore la cerimonia ufficiale istituita per ricordare il 69esimo anniversario degli eccidi di Chigiano e Valdiola, in programma per oggi pomeriggio a San Severino Marche. Nella notte qualcuno si è divertito a realizzare, con vernice spray nera, scritte ingiuriose ed oltraggiose, forse nel tentativo di oscurare il ricordo dei fatti costati la vita a numerosi martiri della Resistenza fra il marzo e l’aprile del 1944. Diverse parole, e un’intera frase, sono comparse sull’asfalto nei pressi del ponte in cui furono trucidati, durante il secondo conflitto mondiale, gli oppositori al nazifascismo e dove oggi sorge un monumento alla memoria. “Hanno scelto un luogo come questo, un luogo simbolo, per cercare di rovinare la memoria – sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, che ha chiesto subito l’intervento dei carabinieri ed ha vietato che le scritte venissero cancellate – Qualcuno aveva pensato di passare della vernice sopra quegli insulti, per non rovinare la cerimonia, ma mi sono opposto perché questa volta gli autori di un fatto così ignobile non la facciano franca. Tutti debbono sapere. Mi auguro che chi ha compiuto questo gesto venga identificato. Infangare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per donare la libertà agli altri è meschino”.
Già lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione del San Vicino, alcune scritte oltraggiose e minacciose comparvero lungo la strada che conduce all’abitato di Elcito, dove era in programma una pubblica manifestazione. Il fatto non venne denunciato alle autorità, credendo si trattasse di un episodio isolato. “Questo nuovo episodio, posto in essere alla vigilia di una cerimonia così importante – sottolinea ancora il primo cittadino settempedano, Cesare Martini – è raccapricciante e fa veramente paura. Mi sono arrivati già moltissimi messaggi di solidarietà, essendosi diffusa la notizia immediatamente. Sono sconcertato quanto amareggiato. E lo sono ancor di più perché appena ieri l’altro, invece, abbiamo degnamente ricordato il nostro passato avendo ricevuto da Israele le immagini della copertina del libro, pubblicato a San Severino, “Mosè Di Segni, medico partigiano”, che è stato ristampato, e tradotto in ebraico, dal Museo dell’Olocausto. In esso si ricordano le gesta di tanti settempedani impegnati durante la lotta per la Liberazione della nostra città e dell’Italia intera. Fatti, questi, che hanno reso grande San Severino Marche e che fanno ancora parlare, nel giusto modo, dell’esempio dato da un’intera generazione. Continueremo la Resistenza contro la viltà di certi gesti e contro quelli che ne sono gli ignobili autori”.
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Mi sembra di capire che gli autori delle scritte si riferivano a se stessi, non può essere diversamente.
Ma a San Severino una certa Ines Donati si sa’ chi e’? Ha dato la vita per la Patria, i liberatori l’hanno ricompensata distruggendo il suo monumento!
Gli autori delle scritte dovrebbero avere un cervello di gallina, sotto sforzo…
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E mi scuso se ho offeso le galline….
SE OGGI SIAMO LIBERI O PER LO MENO IN LIBERTA’ LO DOBBIAMOA CHI PARTIGIANO HA LOTTATO PER QUESTO , COSA CHE DEGLI IDIOTI NON POTREBBERO ARRIVARE A CAPIRE. LORO CHE SEGUONO UN TIZIO CHE DICEVA SE AVANZO SEGUITEMI , SE INDIETREGGIO UCCIDETEMI ….. LUI CHE ALLA VISTA DEI GLORIOSI PARTIGIANI SI E’ DATO ALLA MACCHIA ,POI FINENDO MERITATAMENTE APPESO COME UN SALAME ! APRITE GLI OCCHI GENTE
oltretutto sti balordi so’ pure ignoranti…a giudicare dalle correzioni fatte!!!!!!!
non credo ci sia bisogno di commentare una vigliaccata simile…in un posto poi sperduto tra i monti!!!!vi piace vincere facile????
@ Maru
Ines Donati
Appesi per i piedi come a piazzale Loreto! Vermi!