di Carmen Russo
“Fate il vostro meglio” così José Feliciano chiude la conferenza stampa a lui dedicata in vista della sua partecipazione all’ultima gran serata di Musicultura.
Domenica il grande artista internazionale salirà sul palco dello Sferisterio e promette belle sorprese. Feliciano ha un legame particolare con l’artista camerte Jimmy Fontana che l’ha catapultato in Italia con la straordinaria partecipazione al Festival di Sanremo del 1971. “Che sarà” – il famosissimo brano con cui ha conquistato il secondo posto della competizione – rende l’artista portoricano molto fiero per essere riuscito a portare la musica italiana fuori dai confini nazionali, cosa che ritiene essere abbastanza complicata viste le sue caratteristiche. Eppure “Che sarà” insieme a successi internazionali “Light My Fire” e “California Dreamin” rappresentano i suoi brani più celebri. Trasferitosi a New York all’età di cinque anni, già coltiva la passione per la musica fino a vincere per ben cinque volte il premio come Miglior Chitarrista d’America nei suoi oltre quarant’anni di carriera. Il suo stile inconfondibile connubia il rock puro al più melodico latino-americano, molto distante dalla musica odierna, che lo stesso Feliciano definisce “a tratti troppo elettronica” e decisamente cambiata.
José Feliciano al tavolo della conferenza con il sindaco Romano Carancini, il critico musicale Stefano Bonagura e il direttore artistico Piero Cesanelli
“Anche se non sottovaluta i talenti come ad esempio Lucio Dalla, è Lucio Battisti, simbolo della canzone italiana, l’artista che Feliciano predilige nel panorama musicale dello stivale” dice Stefano Bonagura, traduttore d’occasione alla conferenza cui hanno partecipato anche il direttore artistico Piero Cesanelli e il sindaco Romano Carancini. Di Battisti, l’autore del cult natalizio “Feliz Navidad”, ha interpretato anche dei brani tra cui “Il mio canto libero” e “La canzone del sole” studiate – ha confessato – insieme ad un traduttore madrelingua perché, dice, “i testi e le parole sono importanti. Non è possibile cantare brani senza capirne il senso”.
José Feliciano, special guest di Musicultura, non si esime dal partecipare al contest Your Song, promosso proprio dal festival per raccontare e raccontarsi in una canzone. Ha quindi imbracciato la chitarra e ha intonato le sue “Believe me when I tell you” e un poetico brano dal titolo tradotto in italiano “Non dimenticarmi” conquistando già i partecipanti alla conferenza.
Nella cornice della Civica Enoteca hanno fatto inizialmente capolino Fabrizio Frizzi, Gianmaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi a cui sono stati consegnati dei presenti, simboli maceratesi. “Non mi sono mai trovato a lavorare così bene – ha detto il conduttore televisivo- qui anche la stanchezza diventa un fattore positivo. Macerata è da perdere la testa!”. Per Frizzi si è già rinnovato l’appuntamento con la prossima edizione di Musicultura, che nel 2014, festeggerà le nozze d’argento con la musica.
Dopo la grande partenza di ieri sera (leggi l’articolo) lo Sferisterio è già pronto per la seconda manche della finale: in gara Ducadombra, Alfredo Marasti, Massaroni Pianoforti e Os Argonautas che saranno sostenuti dalle esibizioni di Neffa, Lillo & Greg, Marta sui Tubi e il giovanissimo Renzo Rubino.
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