di Monia Orazi
Fare 200 chilometri con soli 3 euro di spesa. Non è un sogno ma la realtà permessa dal nuovissimo modello di auto presentato questa mattina in anteprima all’università di Camerino. Per ora si tratta solo di un prototipo di vettura elettrica, che sarà prodotto a partire dal prossimo anno. La Belumbury Dany M 1 costerà 20 mila euro come modello base, permetterà di andare fino a 110 km orari e si ricarica in dieci ore attaccandola alla corrente elettrica. Lunga 3 metri e 18 cm, larga 1,60 cm, alta un metro e 48, la vettura rappresenta l’evoluzione del quadriciclo presentato nel 2010 e nato dalla collaborazione tra l’imprenditore piemontese Stefano Maccagnani, titolare della Belumbury che produce auto elettriche interamente made in Italy, frutto della collaborazione di un team di eccellenza, costituito dai matematici della Scuola di Scienze e Tecnologie e dagli architetti della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino, dai tecnici del Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università di Bologna e, infine, da progettisti leader nel settore italiano dell’automotive, come la Picchio Spa.
“Siamo riusciti ad andare per ben due volte al salone dell’auto di Ginevra – ha raccontato Stefano Maccagnani – la nuova vettura affronterà il processo di omologazione ed entrerà in produzione a fine anno. Per ora è in produzione il quadriciclo, che ci sta dando grandi soddisfazioni. E’ molto richiesto sul mercato, ha una sua nicchia affezionata di clienti, siamo molto soddisfatti. Abbiamo tantissimi progetti per il futuro”. Accanto a lui il rettore Flavio Corradini, che ha colto l’occasione per farsi un giretto in piazza Cavour con la silenziosissima citycar, che è curata in ogni dettaglio, autoradio, vetri e specchietti retrovisori elettrici, aria condizionata, sensori di parcheggio e video camera interna, cerchi in lega, volante in pelle e verniciatura speciale. Non si è lasciato nulla al caso sul fronte della sicurezza, che nasce dal cuore della ricerca Unicam. E’ stata la scuola di Scienze e tecnologie, con un progetto del professor Roberto Giambò, insieme ai docenti Fabio Giannoni e Maria Letizia Corradini, con i dottori di ricerca Simonetta Boria, Andrea Cristofaro e Silvia Pettinari, a curare tutti i dettagli tecnici per aumentare il livello di sicurezza passiva del mezzo, per limitare i danni agli occupanti in caso di urto, conseguendo gli standard necessari a superare le prove di omologazione, necessari prima di giungere alla sua commercializzazione. La sicurezza sarà garantita da robusto telaio in tubolari di acciaio altamente resistente, da un innovativo crash box anteriore e da una zona di deformazione posteriore, studiata attraverso modelli di simulazione messi a punto dai matematici dell’Università di Camerino.
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bello che si vada avanti ma quando si fa benzina intanto si prende il caffe, quando si farà la carica quanti caffè si prenderanno? Mi pare di aver letto altrove che si sta studiando su batterie in alluminio che si caricano in tempi molto più brevi e magari se i vetri fossero dei fotovoltaici trasparenti magari non servirebbe neppure fermarsi per il caffè…vedremo e speriamo… Grazie ed auguri
dov’è l’innovazione ? 😀
http://www.autoblog.it/post/29986/600-km-autonomia-record-per-la-audi-a2-elettrica-dbm-energy
Unicam … tsè !
basta che non m’arrivano pure 20.000 euro de corrente però