di Cristina Grieco
Accolte le richieste del Pm per un delitto “‘insensato, diabolico” a conclusione del processo, svoltosi con rito abbreviato, per l’omicidio di Andreea Cristina Marin, la giovane ragazza rumena ferocemente uccisa sotto la sua abitazione a Porto Potenza Picena il 27 gennaio dello scorso anno. Per tre, dei quattro imputati, la vicenda, quanto meno in primo grado, si è conclusa questa mattina dinanzi al giudice Pannaggi. Trent’anni per Silvio Giarmanà, Sebastian Capparucci e Sandro Carelli, considerato sin dall’inizio il mandante dell’omicidio. Incerto ancora il destino del quarto imputato, Valentino Carelli, per il quale bisognerà attendere la conclusione del processo tutt’ora in atto davanti alla Corte d’Assise. Il pubblico ministero Ciccioli, titolare dell’indagine, ha richiesto per tutti trent’anni di reclusione e il giudice Pannaggi ha dato piena soddisfazione alla pubblica accusa. Pena identica per tutti gli imputati, alla sbarra per omicidio volontario pluriaggravato. Sono state infatti riconosciute le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi nonché l’aver agito con sevizie e crudeltà. Nessuna attenuante e presumibilmente non è stato richiesto l’ergastolo unicamente in quanto i soggetti, rei confessi, avevano scelto il rito premiale del giudizio abbreviato.
La sentenza emessa oggi dal giudice Enrico Pannaggi del Tribunale di Macerata prevede l’obbligo della libertà vigilata per tre anni a pena espiata, oltre al risarcimento danni alla sirella di Andreaa Cristina Marin, che sarà stabilita fissando una provvisionale immediatamente esigibile di 100 mila euro. Il deposito della motivazione è fissato al 15 giugno.
Perplessità espressa dai procuratori di Sebastian Capparucci, gli avvocati Federico Valori del foro di Macerata e Rossano Romagnoli del foro di Fermo, i quali all’esito del processo hanno dichiarato: “Ci saremmo aspettati quanto meno una gradazione della pena sia in riferimento al diverso grado di responsabilità che soprattutto al diverso stato soggettivo degli imputati. Aspetteremo di leggere la motivazione dopodiché agiremo certamente nelle sedi opportune”. Il deposito della motivazione della sentenza è previsto per il prossimo 15 giugno. Agli imputati è stato imposto anche il pagamento di una provvisionale di centomila euro in favore dei familiari della giovane, che erano parti civili con l’avvocato Sante Monti.
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