Maceratese, il pagellone
del girone d’andata
Tutti ai piedi di Federico Melchiorri

SERIE D - Il super bomber si conferma di tutt'altra categoria, il giovane portiere Marani la piacevole sorpresa. Il terzo posto in classifica fa sognare la piazza: presidente, ds e allenatore si guadagnano un otto pieno

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Federico Melchiorri

Federico Melchiorri

Con la fine del girone d’andata è tempo di pagelle per le formazioni di serie D. La Maceratese ha chiuso il girone al terzo posto, andiamo a vedere nello specifico i voti dei protagonisti.

di Filippo Ciccarelli

Portieri:

Carfagna Pierfilippo, s.v.
Ha giocato solamente due partite: a Jesi ha sostituito Marani, infortunato, parando pure un rigore a Tommaso Gabrielloni. Nel match successivo, in casa contro l’Agnonese, ha subito due gol sui quali non ha responsabilità: rimane una garanzia per la Maceratese, tanto per la compattezza del gruppo quanto per l’apporto sul campo.

Marani Riccardo, 8
La vera sorpresa dell’anno: questo ragazzo di Sarnano, prelevato dagli Allievi e catapultato in prima squadra, ha immediatamente sfruttato l’occasione (ha esordito rilevando Calvaresi al debutto in serie D nella prima giornata disputata all’Helvia Recina contro l’Ancona, Carfagna era infatti indisponibile). Mister Magrini lo ha convocato nella Rappresentativa di categoria – unico ’95 tra i portieri – molte squadre di serie A e B ci hanno messo gli occhi addosso. Se rimarrà in biancorosso lo attende un compito difficilissimo: confermarsi sugli stessi, alti livelli che lo hanno portato ad emergere in un campionato competitivo come la serie D. Come il più esperto collega Carfagna ha all’attivo un rigore parato (a Manganelli del Fidene).

Marani in presa

Marani in presa

Difensori:

Arcolai Luca, 7.5
Il capitano, salvo qualche piccola défaillance, è la colonna della difesa. Insieme a Capparuccia forma la coppia titolare di una tra le difese meno battute del torneo fino a questo momento (19 gol al passivo: meglio fanno solo la Vis Pesaro, che ha incassato 14 reti, e la Sambenedettese, perforata 15 volte).

Benfatto Mattia, 6.5
Al pari di Carfagna non ha giocato molto, ma quando c’è stato bisogno di lui ha sempre risposto presente.  Nonostante il minutaggio piuttosto basso, questo ragazzo che è il veterano della Maceratese e che da anni indossa la casacca biancorossa non ha mai creato problemi ed è sempre rimasto a disposizione di mister Di Fabio, nonostante avrebbe le qualità (e le richieste) per giocare con continuità altrove.

L'espulsione di Capparuccia contro il San Cesareo

L’espulsione di Capparuccia contro il San Cesareo

Capparuccia Silvestre Vicente, 7
Uno degli ultimi arrivi del mercato estivo, ha portato esperienza  e solidità a tutto il reparto. Con i suoi centimetri e la sua prestanza fisica rappresenta una soluzione da sfruttare anche nei calci piazzati offensivi, ma a volte la sua irruenza causa problemi a lui ed alla squadra. A Fidene e contro il San Cesareo, infatti, si è fatto espellere concedendo il calcio di rigore agli avversari.

Castracani Federico, 6
Giocatore dalla mole imponente che può giocare come difensore centrale e terzino destro. La versatilità è uno dei suoi punti di forza, ma gli manca qualcosa sullo scatto. A questo si aggiungono anche i problemi fisici piuttosto frequenti che ne hanno limitato l’impiego nel corso della stagione.

Donzelli Francesco, 6.5
Una stagione con alti e bassi per un ragazzo di 18 anni che è comunque il miglior terzino destro under a disposizione della Maceratese. A Termoli, dove ha disputato una delle sue partite più incisive, gli è stato fischiato un rigore che – come ammesso dall’allenatore degli avversari – era inesistente.

Il capitano della Maceratese Luca Arcolai

Il capitano della Maceratese Luca Arcolai

Montanari Edoardo, 6
E’ arrivato a stagione in corso (il suo ingaggio è stato annunciato nel dopo partita di Celano) e dopo un primo periodo di ambientamento sta entrando negli schemi della squadra. Questo ragazzo del ’92 con un passato da trequartista sembra essere più a suo agio nella fase offensiva che in quella di contenimento, ma con la guida degli esperti compagni di reparto e i margini di miglioramento potrà sicuramente crescere nel corso del girone di ritorno.

Russo Francesco, 6.5
Terzino sinistro che non disdegna la fase offensiva: ha giocato da titolare fisso praticamente tutte le partite fino a dicembre, quando l’arrivo di Montanari gli ha permesso di rifiatare un po’.

Centrocampisti:

Carboni Valerio, 7
Ha ricoperto tutti i ruoli del centrocampo: da mediano (prima dell’arrivo di Luisi), a mezzala, fino a trequartista centrale. Se è in giornata riesce a mettere in difficoltà qualunque difesa con i suoi lanci e le sue aperture. Rispetto allo scorso anno ha tenuto a freno la sua impulsività, anche se proprio contro l’Astrea un’entrata senza senso sulle gambe di un avversario gli è costata il rosso diretto e due pesantissime giornate di squalifica. E’ il secondo miglior realizzatore della Maceratese con 5 gol all’attivo: lui e Negro, infatti, si contendono i calci di punizione che rappresentano una bella fetta del loro bagaglio tecnico.

Carlo Luisi

Carlo Luisi

Eclizietta Francesco, 6.5
Alterna giocate difficili a errori banali: è vero che è un under, ma da un giocatore con la sua bravura che lo ha fatto emergere già lo scorso anno ci si aspetta un pizzico di malizia in più. Avrebbe meritato di segnare qualche rete in più (quella mancata da pochi passi contro l’Agnonese è forse l’occasione più clamorosa che gli sia capitata nel girone di andata), ma viste le presenze limitate anche per via dei piccoli infortuni che spesso lo bloccano va bene così.

Luisi Carlo, 7.5
E’ stato, tra i giocatori arrivati a dicembre, quello che più ha cambiato le sorti della squadra. Con lui il centrocampo ha guadagnato in compattezza ed esperienza, ma questo mediano dal nobilissimo passato non dirige solo il suo reparto: spesso dispensa direttive anche a difensori ed attaccanti. In poche parole è il cosiddetto allenatore in campo.

Massimiliano Marcatili, 7
Uno splendido debutto in serie D a Pesaro, dove ha giocato in mezzo al campo con sicurezza da consumato centrocampista. Poi tanti palloni rincorsi e buona volontà, anche se la sensibilità del piede va migliorata perché spesso i suoi passaggi in profondità e cross non sono facili da addomesticare per i colleghi in attacco. Con la guida di un maestro come Luisi e di un allenatore come Di Fabio, Marcatili (classe ’94), è ulteriormente migliorato ed è chiamato a confermarsi nel 2013 per ripagare la fiducia della Maceratese che ha puntato su di lui.

Valerio Carboni

Valerio Carboni

Piergallini Matteo, 6.5
Non ha giocato ad inizio stagione, chiuso dagli “esterni” Negro e Melchiorri, ma anche dai suoi colleghi fuoriquota. In parte a causa della necessità di schierare contemporaneamente 4 under, in parte perché poco concentrato – da quel che si dice – in allenamento. Poi qualcosa è scattato e Piergallini, ritrovando la fiducia nei suoi mezzi, ha fatto vedere di che pasta è fatto anche in campo. A Scoppito contro l’Amiternina è riuscito a cambiare il volto della partita, e la Maceratese è tornata a casa con un punto invece che con una sconfitta. I suoi dribbling che portano spesso e volentieri al fallo i terzini costretti a marcarlo sono l’arma in più per la Maceratese; nel girone di ritorno dovrà proseguire con la giusta concentrazione per aiutare tutta la squadra a raggiungere l’obiettivo che nessuno vuole nominare.

Romanski Francesco, 6.5
L’anno scorso – di questi tempi – Romanski si era trasferito in prestito al Tolentino, squadra che ha conteso fino alla fine il primato alla Maceratese. Quest’anno il ragazzo è evidentemente maturato, visto che pur non partendo titolare si è sempre messo a disposizione dell’allenatore e dei compagni. Rispetto allo scorso anno il palcoscenico è diverso, ma Romanski non ha patito il salto di categoria: anzi, sembra migliorato fisicamente e anche dal punto di vista tecnico.

Segarelli Gianluca, s.v.
Grandi aspettative circondano il cursore giunto a Macerata dopo l’esperienza all’Alessandria in Lega Pro. Non ha mai giocato partendo da titolare, ma ha messo a referto qualche partita – disputata sempre a partire dalla ripresa – in cui però non ha potuto esprimersi al meglio, anche perché in comprensibile ritardo di condizione rispetto ai compagni.

Giuseppe Negro

Giuseppe Negro

Attaccanti:

Negro Giuseppe, 5.5
Ha cominciato (e finito) il girone d’andata in modo stratosferico. L’eurogol di Pesaro ha permesso alla Maceratese di conquistare tre punti su un campo molto ostico, la doppietta contro la sua ex squadra, la Jesina, ha chiuso subito la gara del Carotti. Ma da un signor giocatore con le sue caratteristiche, bravo sui calci piazzati, veloce e pronto a saltare l’uomo, ci si aspetta più supporto e più freddezza sotto porta. Tre gol all’attivo sono pochini.

Melchiorri Federico, 10
Una progressione da far paura, dribbling in velocità e da fermo, senso del gol, fisico importante, bravissimo di testa e sempre pronto a tornare per dare una mano dietro se la squadra è in difficoltà. La sua bravura ed il suo impegno fanno sì che possa essere schierato sull’esterno, invece di rimanere a fare la “classica” punta centrale. Chiude in vetta alla classifica dei marcatori il girone di andata con 13 reti all’attivo, che a conti fatti sono quasi la metà (43%) dei 30 gol segnati dalla Maceratese fino a questo momento.

Orta Mario, 6
Un attaccante non va giudicato solamente dai gol segnati, è vero: anche perché Orta con i suoi inserimenti in profondità e con il movimento senza palla permette agli altri attaccanti di avere più spazio a disposizione. Ma spesso al centravanti nativo di Pescara (che finora ha collezionato 4 reti) mancano quei pochi centimetri per arrivare prima sul pallone che possono fare la differenza tra una palla persa, un’occasione sciupata e un gol fatto.

Mario Orta

Mario Orta

Svincolati:

Calvaresi Vittorio (portiere) sv
Non ha giocato nemmeno 90 minuti in campionato: sostituito con l’Ancona, è stato chiuso dall’exploit sorprendente di Marani. Nella scorsa stagione, comunque, l’estremo difensore di proprietà dell’Ascoli è stato uno dei migliori (ha vestito la maglia del Grottammare in Eccellenza), e potrà certamente affermarsi in futuro vista la sua giovane età.

De Cesaris Gianmarco (difensore) 5
Non ha giocato molto, ma quando lo ha fatto non ha lasciato il segno. Gettato nella mischia sin dal match con l’Ancona, e poi di nuovo nella partita di Fidene, il ragazzo non ha avuto un buon impatto con la serie D ed è tornato al Martinsicuro nella sessione dicembrina di mercato.

Biancucci Davide (centrocampista) 6
Discreto a centrocampo, ma chiuso nel ruolo soprattutto dopo l’arrivo di Luisi. Arrivò un anno fa a Macerata di questi tempi, presentandosi con una doppietta alla Cagliese proprio all’esordio in biancorosso, ed è suo il gol decisivo nel match contro il Tolentino nel derby giocato all’Helvia Recina.

Marco Bucci

Marco Bucci

Bucci Marco (centrocampista) 6
Non è un giocatore che possa più fare 90 minuti in serie D: ma per la sua generosità e per il suo impegno i tifosi, gli ex compagni di squadra e tutto lo staff della Maceratese possono solamente ringraziarlo.

Filiaggi Daniele (centrocampista) 5.5
Ha avuto poche occasioni per farlo, ma non è mai riuscito ad incidere: presentato come esterno offensivo, è stato schierato soprattutto come trequartista centrale. A Termoli è andato vicinissimo a un gol clamoroso che solo la sfortuna (e la traversa) gli hanno negato. Dopo essere stato svincolato dalla Maceratese è approdato al Monticelli, squadra che milita nel girone B del campionato di Promozione.

Troli Alessandro, (centrocampista) 6

Il jolly della Maceratese è il giocatore che si è lasciato nel modo più burrascoso con la società biancorossa. Ed è un peccato,  perché la pur breve storia di Troli merita di essere ricordata per quanto accaduto sul campo. Il giocatore, che stava per essere tagliato nella scorsa stagione in Eccellenza, si trovò per cause fortuite (l’infortunio in riscaldamento di Benfatto) a giocare con i biancorossi. Da quel momento la Maceratese scoprì un giocatore che, pur non eccelso tecnicamente, si è rivelato essere molto solido in fase di copertura e di interdizione. Difensore centrale e mediano, si è distinto per tenacia ma con Carboni, Luisi, Segarelli in mezzo al campo avrebbe trovato pochissime occasioni per giocare.

Guido Di Fabio, allenatore della Maceratese

Guido Di Fabio, allenatore della Maceratese

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Guido Di Fabio (allenatore) 8
Dopo un’iniziale infatuazione per la trazione anteriore, si è reso conto che difficilmente la squadra avrebbe sopportato uno sbilanciamento offensivo con Orta, Melchiorri e Negro tutti schierati contemporaneamente (idea provata nel precampionato e nelle gare di Coppa Italia). Di Fabio non ha però rinunciato al suo collaudato 4-2-3-1 o 4-3-3, a seconda delle esigenze, che è risultato più stabile con l’arrivo di un mediano dal calibro di Luisi, schermo di fronte alla difesa. Ha lanciato, insieme all’ex preparatore Gabriele Cicioni (sostituito poi da Fabrizio Grilli) un giovanissimo Marani in prima squadra. Alla fine del girone di andata la matricola Maceratese, partita con la figuraccia in casa contro l’Ancona quando vennero schierati 3 under invece di 4, è cresciuta talmente tanto da accarezzare più i sogni di promozione che quelli di permanenza nella categoria. Di Fabio, che lo scorso anno ha ottenuto la promozione dall’Eccellenza, si candida a vestire i panni di un certo Massimo Silva…

La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

Claudio Cicchi (direttore sportivo) 8
Lavora in simbiosi con l’allenatore e la presidentessa, monitorando le decine (per non dire centinaia) di occasioni che potrebbero fare al caso della Maceratese. Difficile trovare un difetto alla squadra che ha costruito: probabilmente ad agosto sono arrivati troppi esterni offensivi (ad Eclizietta, Romanski, Piergallini si sono aggiunti Filiaggi e Negro, senza contare Melchiorri che non viene schierato come prima punta ma, appunto, sulla fascia) mentre invece mancava un po’ di qualità in mezzo al campo. Gli arrivi di Luisi e Segarelli hanno corretto questa mancanza. Alla Maceratese serve ancora un terzino destro under di qualità, che possa fornire garanzie in caso dell’assenza di Donzelli (per la parte sinistra del campo la Maceratese ha scelto Montanari da affiancare a Russo) e che consenta a Di Fabio di avere un giocatore di movimento in più. Non è facile trovare giocatori così giovani e in grado di fare la differenza in serie D, ma molti fuoriquota per un motivo o per un altro non hanno reso secondo le aspettative e sono stati relegati alla formazione Juniores, svincolati, oppure prestati in categorie inferiori (tra gli altri ricordiamo Facciaroni, Verdecchia, Ciucci, Zé Peres). La ciliegina sulla torta per Claudio Cicchi l’ingaggio di Melchiorri, conteso e corteggiato da tantissime società anche professionistiche. E la consapevolezza di aver puntato su un gruppo, che ha amalgamato e scelto sin dal suo arrivo la scorsa stagione, che è davvero straordinario.

Maria Francesca Tardella (presidente) 8
Dimenticate i risultati più che lusinghieri della prima squadra, dimenticate i faccia a faccia con la politica per la questione stadio (parcheggi e spogliatoi) e anche l’entusiasmo risorto intorno alla Maceratese grazie alla partecipazione e all’apertura della società verso i tifosi e la cittadinanza. Sono risultati eccellenti, sotto gli occhi di tutti. Quello che però può sfuggire – e a mio giudizio è il vero merito della dirigenza biancorossa e della volontà precisa della Tardella sin da quando è diventata presidentessa della Maceratese – è la rivoluzione copernicana sul settore giovanile. La scuola calcio della Maceratese nel giro di pochi mesi è diventata un serbatoio enorme di ragazzini che crescono in biancorosso. I campi di Collevario, gli accordi con le altre società e l’abbozzo di una rete di osservatori e collaboratori che monitora i giovani e i giovanissimi: è la ricetta per il successo e la sopravvivenza della Maceratese. La presidentessa Tardella, che conosce l’importanza della programmazione, ha una vetrina incredibile nella prima squadra: ma il cuore e i campioni di domani devono crescere in casa, per evitare che in futuro i vari Melchiorri (per fare un nome) possano finire dispersi in altre società. Ovviamente servono tempo, dedizione e comprendere che non sempre la vittoria nei campionati giovanili è sinonimo di successo (quanti ragazzi della Juniores campione regionale lo scorso anno giocano oggi in serie D?), ma la via per assicurare il futuro economico – e non solo – alla Maceratese passa per i ragazzi.



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