Anche il console generale rumeno di Bologna Dan Eugen Pineta ha contattato le forze dell’ordine maceratesi per avere notizie sulla venticinquenne che è stata aggredita nei giorni scorsi a Piediripa (leggi l’articolo). La giovane, rumena, al settimo mese di gravidanza, ha perso il bambino che è stato colpito con un coltello alla testa. Il diplomatico ha deciso di accertarsi personalmente delle condizioni della giovane e dello stato delle indagini telefonando direttamente al Comando di Macerata. Intanto i Carabinieri stanno indagando su tutti i fronti e attendono di poter risentire la giovane che però, sotto choc, non sembra ricordare molto del brutale episodio, in seguito al quale i carabinieri l’hanno rintracciata mentre vagava fuori casa alla ricerca di aiuto. Intanto il sostituto procuratore Cristina Polenzani ha disposto il sequestro dell’appartamento in via Cluentina in cui la giovane vive da sola.
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Sul tema della sicurezza e della criminalità interviene il consigliere comunale del Pd e responsabile regionale della sicurezza del partito Romeo Renis:
«Gli ultimi avvenimenti di cronaca nella nostra provincia denotano un pericoloso mutamento sociale sul versante della criminalità.
Omicidi, rapine, furti e reati gravi commessi con una violenza inaudita che dovrebbero far rabbrividire anche coloro che credono ancora a Macerata come l’isola felice, come i bambini credono alla befana.
Infatti, violento, feroce e inaudito si può definire l’episodio avvenuto a Piediripa, di cui è stata vittima una ragazza rumena di 25 anni al settimo mese di gravidanza, accoltellata alla pancia, con il chiaro intento di ammazzargli in grembo, il bambino non ancora nato. Sconcerto e rabbia, sono i sentimenti che hanno suscitato questo orribile episodio. La nostra comunità, la politica e quanti hanno a cuore la tranquillità dei cittadini, non possono far finta che nulla stia succedendo. Non possiamo aspettare che il nostro territorio diventi conquista assoluta della delinquenza comune o organizzata.
E’ necessario un tavolo di lavoro, un osservatorio permanente per produrre un’analisi seria del territorio, affinchè si comprendano le nuove dinamiche sociali e i cambiamenti straordinari in corso, si analizzi come stia cambiando il tessuto sociale, assieme a quello economico e quello produttivo. E’ necessario capire se l’apparato addetto alla sicurezza è sufficiente, come sono organizzati i presidi di controllo del territorio, quali gli interventi da proporre, quali politiche integrate di sicurezza sono messe in campo dai Sindaci, quali politiche sociali, quali strategie territoriali, anche alla luce della chiusura eventuale della Provincia. Insomma, bisogna dire basta con alla sottovalutazione che spesso si manifesta con proposte demagogiche tipo ronde, spray orticante, o generiche proteste. E bisogna dire basta agli egoismi di parte, con all’indifferenza o all’improvvisazione. La politica può riconquistare quel ruolo centrale nella democrazia e nei cuori dei cittadini solo se saprà proporre soluzioni serie e concrete che sappiano rispondere ai loro bisogni. Sono certo che la sicurezza, è uno di questi».
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