Dici autunno ed evochi colori intensi, sapori antichi e profumi inebrianti. Distribuiscili lungo le vie del centro di un affascinante borgo medievale, per una tre giorni sospesa in un tempo indefinito, in cui si riscoprono i piaceri della convivialità, accompagnati da buon vino e musica per tutti i gusti, ed otterrai Le Cantinette edizione 2012, la settima, in programma a Petriolo dal 9 all’11 novembre. La festa è un segno tangibile di quanto i petriolesi tengano al legame con le tradizioni. Tradizioni culinarie, visto che le specialità gastronomiche da gustare spazieranno dalla polenta alle grigliate, dalla trippa ai frascarelli, dalle zuppe di fagioli ai gustosissimi “tutuli” o alle golose frittelle. E come non nominare l’autoctono “cuticusu”, specialità tipica delle nonne petriolesi, che custodiscono gelosamente la ricetta. Per brindare si potrà scegliere tra vino rosso, bianco, cotto, brulé e nuovo.
Intanto per i vicoli e nelle piazze saranno allestiti spettacoli di ogni genere: band della tradizione popolare, folk, rock o blues, artisti di strada, stornellatori e gruppi “interattivi” che renderanno gli spettatori artefici dello show. Un ventaglio di diversi generi musicali, ma tutti attinenti allo spirito festoso della manifestazione, senza dimenticare le radici del posto grazie alla presenza del gruppo spontaneo delle tradizioni “Pitriò ‘mmia“. Ma tradizioni anche culturali, nel senso di mantenere vivo il legame con le nostre radici. A dimostrazione del fatto che “Le Cantinette” non sono sinonimo solo di semplice svago del fine settimana, l’edizione alle porte offre numerosi eventi collaterali. Sabato 10, ad esempio, saranno presenti alcuni medici dell’ospedale pediatrico “Gaslini” di Genova. Alle 18.45, presso l’ex chiesa del Suffragio, si terrà una conferenza dal titolo “L’altra faccia della Luna” alla quale saranno presenti il neurochirurgo Ravegnani del Gaslini, il Pediatra Bruschettini, sempre dal Gaslini, e per quel che riguarda le Patologie Neonatali il dottor Cecchi di San Severino. La festa delle Cantinette, quest’anno, avrà anche un’anima ecologica. Verrà inaugurato, infatti, Ecocantina un progetto ideato e organizzato dalla Pro Petriolo 2000 con la preziosa collaborazione del Cosmari, volto a porre particolare attenzione all’ambiente, facendo in modo di promuovere una gestione sostenibile di risorse e rifiuti durante la manifestazione. Ecocantina è un progetto destinato ad evolversi nel tempo, che si pone obiettivi chiari volti alla riduzione dello spreco, il tutto impegnando organizzazione, spettatori e partners. Molte le iniziative: ridurre la produzione di rifiuti, incrementare e valorizzare la raccolta differenziata per diminuire la percentuale di rifiuto indifferenziato, orientare e sensibilizzare la comunità a scelte e atteggiamenti più consapevoli. Tra le varie iniziative, da svolgere durante la manifestazione, la promozione del bicchiere riutilizzabile da portare con sé nella comoda sacca, un vero e proprio gadget per sostituire lo spreco causato dal bicchiere monouso in plastica.
È dall’acqua di Fiastra e Chienti che parte il reading musicale che l’Orastrana ha preparato in occasione dell’edizione 2012 della Festa delle Cantinette. Sarà un viaggio fatto di racconti popolari che parte da un medioevo fatto di vino e ferro e arriva a questi nostri giorni di Campari e di stridor di denti, attraversando in diagonale i registri della farsa e della favola con le letture di testi antichi e di scritti originali di Carlo Natali. Le musiche saranno curate dai fratelli Mauro e Claudio Rocchi, rispettivamente al basso elettrico e alle chitarre, e da David Cervigni alle percussioni e all’elettronica. L’appuntamento è per domenica 11 novembre alle ore 18.00 nell’ex chiesa del Suffragio, in via Marco Martello, nel centro storico di Petriolo.
I vecchi, a Petriolo di Macerata, raccontano una storia bizzarra. Un giorno di tanti anni fa, alcuni cavalieri armati sbucarono da dietro una collina. Girarono parecchio, ispezionando scrupolosamente la zona, e i contadini della vallata ne erano parecchio intimoriti. A un certo punto incontrarono una donna che, per niente spaventata, chiese loro cosa andassero facendo. Il loro condottiero rispose che cercavano un posto per fondare Roma. La donna allora rispose “Ar Tevere, ar Tevere! L’acqua de Fiastra e Chienti non bastano per bévere!” Finisce seccamente qui una tra le tante storielle che circolavano tra la gente una volta (per la cronaca, ne esiste anche una variante in cui è il condottiero a rendersi conto che il luogo non è adatto, per cui se ne va esclamando la fatidica frase). Se è vero che le leggende sono solo fatti non verificati, sarebbe bello immaginare che questa storia non faccia riferimento alla Roma Caput Mundi ma che sia il pallido ricordo della Nuova Roma che le teorie di Don Giovanni Carnevale vogliono fondata da Carlo Magno proprio qui, sulle nostre terre. Oppure, più pragmaticamente, è solo una sparata inventata da qualche oscuro burlone nella miseria dei tempi oscuri, magari per impressionare i rivali del paese confinante, una storia che ai nostri occhi diventa allegoria agrodolce di occasioni perdute.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati