Sicurezza, la ricetta di Renis:
“Serve prevenzione a 360 gradi”

MACERATA - Il consigliere del Pd chiede di prendere consapevolezza dei problemi che affliggono ormai anche il territorio provinciale

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Romeo Renis in Consiglio comunale

Da Romeo Renis, consigliere comunale del Pd e membro del comitato tecnico scientifico dell’osservatorio di politiche integrate di sicurezza della Regione Marche, riceviamo:

“Non mi stancherò mai di ripeterlo: se vogliamo preservare il nostro territorio dalla insicurezza e dalla criminalità è necessario assolutamente  “cambiare passo”. Il sistema sociale della nostra provincia ed i metodi classici di controllo del territorio non sono più sufficienti per fronteggiare le nuove insidie che vengono dalle mutate dinamiche sociali. Crisi economica straordinaria, perdita di migliaia di posti di lavoro, giovani disoccupati e demoralizzati, problemi di integrazione fra varie etnie, droga, alcol, gioco d’azzardo, famiglie in crisi, taglio di risorse destinate alle forze di Polizia, sono solo alcuni problemi che da qualche tempo prosperano anche nella nostra provincia.  Questioni, che non sono problemi solo di Polizia ma di tutta la società civile, in un’ottica di nuova prevenzione e soprattutto di consapevolezza. Sì,  proprio consapevolezza . Perché l’impressione che noi cittadini abbiamo è che non ci si sta rendendo conto che qualcosa ci sta sfuggendo di mano sul versante della sicurezza. Si sta commettendo il gravissimo errore che il problema del disagio giovanile, droga , alcol, furti, rapine, risse, integrazione, crisi della famiglia ecc. sono problemi che interessano solo le Forze di Polizia, i quali, in un contesto in grande difficoltà, taglio delle risorse a loro destinate, blocco delle assunzioni ecc. trovano serie difficoltà ad arginare fenomeni  in grande espansione.
E’ necessario allora cambiare passo. Bisogna che tutti si rendano conto che questa strada intrapresa è una via di non ritorno. E’ necessario che ci sia una nuova consapevolezza sul rischio che stiamo correndo. E’ necessario avviare da subito un programma di prevenzione a 360° in particolare nei giovani. Aumentare il controllo del territorio anche con sistemi di vigilanza passiva (telecamere, illuminazione idonea, pulizia di zone degradate)  ed avviare programmi di sostegno alle famiglie in difficoltà. E’ necessario che tutti si rendano conto che la sicurezza è un problema complesso ed articolato che non può essere rilegato solo agli addetti ai lavori, ma deve interessare tutti i cittadini, tutte le associazione, tutte le rappresentanze sociali… in particolare deve interessare  i sindaci, i quali devono comprendere una volta per tutte che la sicurezza  è un impegno costante, un rapporto leale con il territorio,  un investimento  e non una spesa. I primi cittadini devono essere da traino affinché si crei nel nostro territorio un argine democratico e vigile contro ogni forma di sopruso ed un pericoloso abbassamento dei diritti di tutti i cittadini.  Bisogna sempre rammentarsi che l’insicurezza è un tarlo pericoloso almeno per tre motivi: rende i cittadini meno liberi, crea ulteriori ingiustizie fra la società, presta il fianco a “sciacalli” di turno che strumentalizzano il problema per tornaconto di parte…ed allora?   “Diamoci da fare”.



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