I rendiconti annuali dal 2008 al 2011 sulle modalità di spesa dei contributi ai gruppi consiliari dell’Assemblea legislativa delle Marche e quelli delle somme erogate ad ogni consigliere per l’attività svolta (indennità e rimborso spese), oltre a tutta la documentazione delle spese per quegli anni e per il 2012 e per ogni eventuale ulteriore somma, ma anche le spese dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, gli atti di controllo dei revisori, le scritture contabili e altra documentazione. E’ il materiale chiesto dalla Procura di Ancona con un ordine di esibizione di atti e documenti nell’ambito dell’inchiesta che procede (per ora senza indagati) anche dopo due esposti anonimi, provenienti probabilmente dall’interno dello stesso ente. Le Fiamme Gialle si sono messe oggi al lavoro in una stanza al terzo piano, solitamente riservata alle commissioni, insieme al personale messo a disposizione della Regione, tra cui un dirigente: si raccolgono e fotocopiano tutti i rendiconti e gli atti di controllo, mentre i gruppi consiliari hanno 7 giorni di tempo per la consegna dei giustificativi delle spese. Le copie rimarranno alla Regione, gli originali invece saranno acquisiti dagli investigatori. Obiettivo: verificare eventuali irregolarità nelle gestione dei fondi da parte dei gruppi (che ancora non hanno completato la consegna del materiale di loro competenza), di singoli consiglieri o strutture del Consiglio regionale. Al vaglio dei finanzieri anche i plichi sigillati contenenti i rendiconti degli anni 2008, 2009 e parte del 2010 ricadenti nella legislatura precedente.
Il Palazzo delle Marche, sede dell’Assemblea legislativa, è blindato e – anche se l’atmosfera è complessivamente tranquilla – è palpabile una certa amarezza. Il Consiglio regionale marchigiano è considerato uno delle più virtuosi, sia per i criteri di maggiore trasparenza nella rendicontazione (per altro introdotti a fine 2011) sia per i costi complessivamente contenuti: ai 15 gruppi sono destinati complessivamente circa 400.000 euro. Soldi non sempre spesi integralmente: ad esempio per la convegnistica (da 2.500 euro per i gruppi di un solo consigliere a 30.000 per quelli di oltre 10) vengono erogate solo le somme relative all’attività effettivamente svolta e documentata, mentre le somme assegnate a gruppi e consiglieri e “avanzate” tornano nel bilancio generale della Regione a fine legislatura: nel 2010 circa 26.000 euro. Insomma un’immagine positiva che rischia di essere offuscata non tanto dall’inchiesta, quanto dal clima generale anti-Regioni. Intanto stamane il presidente Vittoriano Solazzi, insieme al direttore generale Paola Santoncini, ha avuto un breve incontro con gli investigatori prima dell’inizio del lavoro in un clima di massima cordialità.
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viva la finanza!!!!!!!
è ora di controllare tutti Regione Province Comuni ..e tutti i politici
VADANO A CONTROLLARE I MOVIMENTI BANCARI DEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI DEI CONTI CORRENTI DI TUTTI I CONSIGLIERI REGIONALI, COSI’ SAREMO SICURI DELLA LORO ONESTA’.