di Mauro Nardi
Uno dei calciatori piu’ famosi della squadra che la Recanatese andrà ad affrontare domenica è Simone Sannibale. Un difensore dal ricco curriculum, tanto che nel 2004 ha giocato l’ultimo quarto d’ora della finale di Supercoppa Italiana con la maglia della Lazio subentrando all’infortunato Fernando Couto. Poco piu’ che uno scampolo di partita (i biancocelesti stavano perdendo 3-0 contro il Milan) ma piu’ che sufficente a garantirgli un futuro. Oggi Sannibale è infatti un giocatore dell’Astrea, o per meglio dire un dipendente visto che una volta che appenderà le scarpe al chiodo lo attenderà una bella scrivania in qualche ufficio della Polizia Penitenziaria di Roma. E Sannibale non è l’unico della squadra ad avere avuto questa fortuna. Come è noto la squadra che domenica affronterà la Recanatese fa capo al Ministero di Grazia e Giustizia che la finanzia in tutto e per tutto, anche nella campagna acquisti. A rovistare nelle strategie di mercato del club bianco azzurro è stata la trasmissione Le Iene che lo scorso mese di marzo ha mandato in onda un servizio che ha fatto indignare piu’ di una persona. E’ emerso infatti che per rinforzare l’organico (nelle ultime stagioni la squadra ha rischiato la retrocessione), la società “ministeriale” ha indetto un apposito bando di concorso. Cinque i posti da calciatore poi saliti a 7, da inserire nel settore di Polizia Penitenziaria. Non certo per ricoprire il ruolo all’interno della struttura, ma bensì per giocare al pallone. Ad indignare il pubblico fu il metodo di reclutamento dei candidati che prevedeva poco peso per titoli di studio o specializzazioni varie, a dispetto di esperienze in categorie professionistiche. Tanto per intenderci venivano assegnati 2 punti per il diploma di laurea, 20 per una presenza in serie A e addirittura 25 in caso di una convocazione in nazionale. Grazie alla selezione finale, pubblicata sul Bollettino Ufficiale del Ministero di Grazia e Giustizia il 31 marzo del 2011, su 44 in lizza per i cinque posti a disposizione sono risultati idonei: Sannibale Simone 14 punti (vivaio Lazio, poi Salernitana, Juve Stabia, Torres, Scafatese, Isola Liri, Nocerina), Simonetta Alessandro 13,6 punti (vivaio Roma; poi Arezzo, Sambenedettese, Sud Tirol, Isola Liri), Gaeta Carmine 12,4 punti (Melfi, Salernitana, Gela, Nocerina), Giuntoli Ivan 10,5 punti (Castel di Sangro, Genoa, Catanzaro, Cisco Roma oltre alla B svizzera con la YF) e Di Bendetto Daniele (Cittadella, Mezzocorona, Canavese e Pro Vercelli). Giocatori che ovviamente sono tutt’oggi in forza alla compagine laziale e domenica molto probabilmente saranno schierati contro la Recanatese. Per loro c’è un futuro assicurato poichè oggi percepiscono uno stipendio da agente di Polizia Penitenziaria (superiore ai 1200 euro), ma non è finita qui. Sì perchè una volta appese le scarpe al chiodo, verranno inquadrati all’interno degli uffici dove avranno garanzie lavorative a tempo indeterminato. Il servizio delle Iene andato in onda lo scorso mese di marzo ha indubbiamente fatto torcere il naso non solo alla gente comune, ma anche a coloro che contro l’Astrea ci hanno giocato o ci devono giocare. Ad incendiare gli animi non è stato tanto il metodo di accesso dei giocatori alla squadra che essendo un gruppo sportivo di un corpo di polizia tiene ovviamente conto del curricolum agonistico (quasi tutti icampioni olimpici sono stipendiati dallo stato), ma quanto il fatto che molti presidenti di club dello stesso Girone dell’Astrea devono autofinanziarsi per sopportare costi, trovare sponsor e fare economia. Tutto il contrario di quanto avviene nella compagine ministeriale, dove i contribuenti costituiscono la fonte di finanziamento primario. Non a caso a via di Casal del Marmo, dove l’Astrea gioca le gare casalinghe, non si scorge un solo sponsor a bordo campo né sulle maglie biancazzurre della squadra allenata da Claudio Fazzini. Tanto paga pantalone, si direbbe dalle nostre parti. Unica consolazione è che rispetto alla scorsa stagione le spese di trasferta sono diminuite. La squadra è infatti passata dal girone G al girone F, evitando conseguentemente le squadre della Sardegna che costringevano il ministero a finanziare il pernottamento in albergo dello staff composto orientativamente da 25 persone. Almeno sotto questo punto di vista quest’anno si risparmierà un pochino, per la gioia del ministro Severino.
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